Celle fotovoltaiche superefficienti con rendimenti fino al 40%

L’Enea sta sviluppando studi su nuovi materiali e celle fotovoltaiche con una maggior efficienza di conversione

Si è svolto a Roma il primo dei 10 workshop organizzati dall’Enea e dedicati alla presentazione dei progetti realizzati nell’ambito della Ricerca sul sistema elettrico, per promuovere un sistema più economico, tecnologicamente avanzato e rispettoso dell’ambiente, sviluppati sulla base dell’Accordo di Programma 2012-2014 tra Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ed ENEA.

Nell’ambito del fotovoltaico la ricerca è finalizzata a ridurre i costi di produzione dei moduli fotovoltaici, per rendere tale tecnologia competitiva, anche in assenza di sistemi incentivanti e a migliorare il rendimento delle celle.

Paola Delli Veneri di ENEA ha commentato: “Puntare all’innovazione dei materiali e dei processi di fabbricazione per incidere sulla riduzione dei costi e sui fattori di conversione della radiazione solare in energia elettrica significa sviluppare un fotovoltaico competitivo ed attraente per l’industria. In questo ambito l’ENEA può vantare un’esperienza unica nella ricerca sui materiali e dispositivi fotovoltaici e la Ricerca di Sistema Elettrico può dare un contributo importante alla riduzione della bolletta”.

Nell’ambito della Ricerca di Sistema Elettrico, gli studi dell’ENEA sulle celle solari in silicio hanno portato allo sviluppo di materiali organici e inorganici economici, facili da smaltire e con rendimenti superiori al 20%. Vanno in questa direzione, ad esempio, le linee di ricerca sullo sviluppo di celle solari a eterogiunzione con resa superiore al 17%, che possono essere utilizzate sia come dispositivo solare a se stante che come componente posteriore di un dispositivo tandem ad altissima efficienza. In questo ambito sono stati sviluppati materiali innovativi per la componente anteriore della struttura tandem: sono un esempio le celle realizzate in CZTS, un solfuro di rame, zinco e stagno, di facile reperimento, che si distingue per proprietà, bassi costi e facilità di smaltimento. Oppure quelle basate su cristalli di perovskiti, che hanno conquistato l’attenzione della comunità scientifica perché consentono di fabbricare celle solari ibride, cioè a base di materiali organici e inorganici, con bassi costi di produzione e rendimenti superiori al 20%. Infine, nel campo delle celle solari organiche l’ENEA è riuscita ad ottenere un’efficienza superiore al 10%.

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