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E’ stato presentato nei giorni scorsi il nuovo format SAIE SMART HOUSE firmato Bologna Fiere e Senaf e dedicato negli anni dispari alla costruzione e riqualificazione di edifici e città, mentre negli anni pari sarà SAIE BUILT ENVIRONMENT allargato anche alla costruzione e ingegneria del territorio e delle infrastrutture. Saie 2015 si arricchisce dunque di importanti novità, a partire da SIE – il Salone dell’Innovazione Impiantistica per gli Edifici organizzato da Senaf/Tecniche Nuove, che sarà dedicato a tutte le filiere produttive dell’impiantistica civile: termoidraulica, climatizzazione, energie rinnovabili e domotica, in un’ottica di forte integrazione del sistema edificio-impianto all’interno della piattaforma di SAIE. Altra importante novità 2015 sarà la presenza dell’Architetto Mario Cucinella che, con la sua scuola di formazione SOS (School of Sustainability), proporrà una ‘Leopolda delle città metropolitane’ che, attraverso un dialogo e un confronto tra i vari attori del sistema, presenterà un nuovo modo di costruire in cui edilizia e ambiente facciano parte di un unico progetto. L’iniziativa si concluderà con una carta del SAIE 2015 che possa dare un contributo positivo e attivo al dibattito nazionale. Un’altra novità di SAIE SMART HOUSE 2015 è la collaborazione con Nomisma che monitora annualmente i comportamenti di risparmio e di consumo delle famiglie e che in occasione della conferenza stampa ha presentato il progetto di Riqualificazione energetica e Ri-Uso delle città, con particolare riferimento al comparto immobiliare. Nomisma ha proposto i dati del proprio osservatorio sul mercato immobiliare da cui emerge che negli ultimi due anni è aumentata la domanda di interventi di ristrutturazione da parte delle famiglie italiane. A fronte di 1,1 milioni di famiglie che dichiarano di aver intenzione di acquistare casa, ve ne sono 6,6 milioni che hanno intenzione di riqualificarla, creando un bacino di 100 miliardi di investimenti, a cui si aggiungono 100 ulteriori miliardi di potenziali investimenti derivanti da un progetto di riqualificazione del patrimonio pubblico. In particolare, gli interventi più richiesti dalle famiglie sono stati la sostituzione degli infissi e della caldaia, mentre appare più ridotta la domanda per pannelli termici e fotovoltaici. Interventi per l’efficienza energetica realizzati negli ultimi 2 anni e quelli previsti per i prossimi 12 mesi Fonte: Indagine Nomisma 2015 Partendo dai dati ufficiali dell’ultimo censimento ISTAT del 2010 e di quelli degli ultimi rilevamenti di altri organismi (ENEA, ANCE, CRESME, ecc.) è possibile stimare che sul territorio nazionale ci siano circa 13,6 milioni di fabbricati di cui più dell’87% destinati al residenziale e la restante parte al non residenziale (alberghi, uffici, commercio, ospedali, chiese, ecc.). Vi sono inoltre sul territorio circa 700.000 edifici che risultano non utilizzati, per recupero edilizio o perché in condizioni precarie di sicurezza. Gli edifici a destinazione d’uso residenziale, al 2013, risultano pari a 12,2 milioni con oltre 31 milioni di abitazioni. Oltre il 60% di tale parco edilizio ha più di 45 anni, ovvero è precedente alla legge 376 del 1976, prima legge sul risparmio energetico. Di questi edifici, oltre il 25% registra consumi da un minimo di 160 kWh/(m2*anno) ad oltre 220 kWh/(m2*anno). Ipotizzando nel settore residenziale interventi di natura sia globale che parziale su diverse tipologie di edificio, alcune stime dell’ENEA ipotizzano un risparmio potenziale complessivo al 2020 di circa 49.000 GWh/anno di energia finale, equivalenti a 3,71 Mtep/anno. Per realizzare tale obiettivo, sarà necessario riqualificare una superficie di oltre 170 milioni di mq l’anno. Gli investimenti da sostenere per la realizzazione del potenziale descritto si stimano in 13,6 miliardi di euro l’anno per interventi globali e 10,5 miliardi per interventi parziali. Per il settore non residenziale, le stime ENEA tengono in considerazione la popolazione di edifici con determinate destinazioni d’uso (uffici, scuole, alberghi, banche e centri commerciali) che registrano un consumo maggiore del 50% rispetto al benchmark di riferimento. Le stime tengono inoltro conto delle caratteristiche climatiche, nonché delle destinazioni d’uso e del rapporto costi/benefici degli interventi.Per il settore non residenziale, il risparmio complessivo di energia finale è quantificabile in circa 1,5 Mtep/anno, a fronte di una superficie riqualificata annualmente di circa 16 milioni di metri quadri.Gli investimenti da sostenere per questi interventi si stimano in 17,5 miliardi di euro l’anno, In particolare, si prevede che un terzo del risparmio sia realizzato grazie ad interventi su edifici scolastici pubblici. La ricerca Nomisma sottolinea che rispetto all’intero valore cumulato della produzione del settore delle costruzioni nel 2013, circa il 67% è riconducibile ad interventi di manutenzione sul patrimonio esistente. Anche per quanto riguarda gli investimenti in costruzioni, circa un terzo del totale degli investimenti nel corso del 2014 è riconducibile a interventi di manutenzione straordinaria, unici a crescere di volume tra 2008 e 2014. Rispetto al totale dell’attività di rinnovo del parco edilizio, il peso degli interventi agevolati è pari a circa il 26% per l’edilizia residenziale e al 18% per il complesso del settore civile. Gli investimenti attivati che hanno usufruito delle detrazioni sono stimati, per il 2013, in circa 27,5 miliardi di euro, di cui circa 4 miliardi ascrivibili agli interventi di riqualificazione energetica.A tali investimenti corrispondono circa 274.000 occupati diretti e 411.000 complessivi (compreso l’indotto). Di questi, la quota parte della riqualificazione energetica ammonta a 40.000 diretti e 60.000 complessivi. Rispetto al totale dell’attività di rinnovo del parco edilizio, il peso degli interventi agevolati è pari a circa il 26% per l’edilizia residenziale e al 18% per il complesso del settore civile. Gli investimenti attivati che hanno usufruito delle detrazioni sono stimati, per il 2013, in circa 27,5 miliardi di euro, di cui circa 4 miliardi ascrivibili agli interventi di riqualificazione energetica.A tali investimenti corrispondono circa 274.000 occupati diretti e 411.000 complessivi (compreso l’indotto). Di questi, la quota parte della riqualificazione energetica ammonta a 40.000 diretti e 60.000 complessivi. Richieste di detrazioni fiscali (55%) per il risparmio energetico – Numero Elaborazione Ance su dati Enea Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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