La domanda globale di elettricità cresce più in fretta delle rinnovabili

Il nuovo Rapporto dell’IEA evidenzia la crescita più rapida della domanda di elettricità rispetto alle energie rinnovabili con un aumento dei combustibili fossili e il forte rischio di emissioni record legate al settore energetico nel 2022

La domanda globale di elettricità cresce più in fretta delle rinnovabili

Le energie rinnovabili stanno crescendo ma non abbastanza da soddisfare l’aumento della domanda di elettricità del 2021, con un conseguente incremento dell’uso del carbone che rischia di spingere le emissioni di anidride carbonica dal settore elettrico a livelli record il prossimo anno. Questo il dato principale che emerge dal nuovo Rapporto Electricity Market Report – July 2021 pubblicato dall’IEA – International Energy Agency.

Dopo un calo di circa l’1% nel 2020 a causa degli impatti della pandemia Covid-19, nel 2021 ci si aspetta che la domanda globale di elettricità – guidata dalla ripresa economica globale – cresca di quasi il 5% nel 2021 e del 4% nel 2022. La maggior parte di questo aumento proverrà dalla regione Asia-Pacifico, principalmente da Cina (che ne assorbirà circa la metà) e India.

Per quanto ci si aspetti un forte sviluppo delle energie rinnovabili – fotovoltaico, eolico e idroelettrico – nel biennio 2021/2022, le stime parlano di +8% per l’anno in corso e +6% il prossimo anno, secondo il Rapporto nello stesso periodo riusciranno a soddisfare solo la metà dell’aumento previsto della domanda globale di elettricità. Al contrario di quanto accaduto nel 2019/2020 quando la crescita delle rinnovabili ha superato quella della domanda di elettricità.

I combustibili fossili continueranno ad aver voce in capitolo, arrivando a coprire il 45% della domanda aggiuntiva nel 2021 e il 40% nel 2022; la parte rimanente sarà coperta dall’energia nucleare. Come conseguenza, dopo il calo sia nel 2019 che nel 2020 delle emissioni di carbonio dal settore dell’elettricità, ci si aspetta un loro aumento rispettivamente del 3,5% nel 2021 e del 2,5% nel 2022, che significa un massimo storico.

Keisuke Sadamori, direttore dell’AIE per i mercati energetici e la sicurezza, ha sottolineato che nonostante lo sviluppo “impressionante” delle rinnovabili, non “siamo ancora sul percorso per raggiungere emissioni nette zero entro la metà del secolo. Con la ripresa economica c’è stata un’impennata nella produzione di elettricità dai combustibili fossili. Per passare a una traiettoria sostenibile, abbiamo bisogno di aumentare in maniera significativa gli investimenti in tecnologie energetiche pulite – in particolare in energie rinnovabili ed efficienza energetica”.

Per raggiungere le emissioni NET Zero entro il 2050, il percorso tracciato dall’IEA richiede che la produzione di elettricità da carbone diminuisca di oltre il 6% all’anno. Invece secondo lo Studio appena pubblicato, la produzione di elettricità da carbone è destinata ad aumentare di quasi il 5% quest’anno e di un ulteriore 3% nel 2022, raggiungendo potenzialmente un massimo storico. In crescita, anche se meno, la produzione da gas, che è diminuita del 2% nel 2020 e dovrebbe aumentare dell’1% nel 2021 e di quasi il 2% nel 2022.

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