Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
“Il nostro padiglione è un prototipo per una progettazione urbana futuristica che sfrutti la performance della natura. Diversamente da quanto accade con i tradizionali sistemi di climatizzazione, la sinergia di natura e tecnologia produrrà all’interno del padiglione aria “fresca” senza utilizzare corrente esterna e senza creare calore di scarto”, così l’architetto Prof. Klaus K. Loenhart descrive il padiglione Austria dell’Expo, realizzato come un “Bosco” appunto immerso nella natura e capace, grazie all’evapotraspirazione attivata dal terreno boschivo, di far percepire all’interno una temperatura di 5° più bassa rispetto all’esterno. Il bosco del padiglione austriaco si estende per tutta la superficie interna di 560 m2 comprendendo 60 alberi, con altezze fino a 12 metri. Abeti rossi e bianchi, larici, faggi, betulle, querce e molti altri tipi di alberi, arbusti e sottobosco si affiancano in questo fitto microcosmo boschivo. Le cime degli alberi più alti supereranno in altezza la maggior parte degli altri padiglioni, caratterizzando fortemente a livello visivo lo skyline dell’EXPO, soprattutto di notte, quando un’apposita illuminazione ne sottolineerà la presenza. Complessivamente le piante presentano una superficie fogliare di 43.200 m2, e producono 62,5 kg di ossigeno in un’ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di CO2 al giorno. Non solo attenzione alla natura ma anche all’efficienza energetica attraverso l’utilizzo di celle solari a colorante, le cosiddette celle di Grätzel. Questo nuovo sistema fotovoltaico a vetri viene realizzato dall’azienda SFL technologies. Mario J. Müller, Presidente del FIBAG e Direttore del reparto Tecnica, Ricerca e Sviluppo di SFL technologies sottolinea: “Le celle solari a colorante rappresentano una tecnologia a vetro assolutamente innovativa a livello mondiale. Basandosi sul principio della fotosintesi, la luce viene trasformata in energia elettrica”. Nel sistema sviluppato e brevettato dal Prof. Michael Grätzel la luce non viene trasformata in corrente mediante effetto fotoelettrico, bensì mediante sostanza colorante in scala mesoscopica (simile alla clorofilla). Le celle di Grätzel riescono a sfruttare anche la luce debole o diffusa e presentano una colorazione trasparente: in questo modo anche l’illuminazione artificiale notturna del padiglione austriaco potrà essere convertita in energia. La facciata a celle solari a colorante del padiglione austriaco è in assoluto la prima installazione artistica al mondo realizzata con la tecnologia Grätzel, ha una superficie totale di 90m2e prevede una produzione energetica giornaliera di 24 kWh. Massimo risparmio energetico anche per l’illulinazione che, se di giorno sarà completamente naturale, grazie alla struttura aperta del padiglione, di notte sarà garantita da spot a led a bassissimo consumo, con un grado di efficienza superiore all’80% e una potenza di almeno 120 lumen/Watt. “Tutte le luci a spot per l’illuminazione dell’oasi verde sono posizionate sul bordo del tetto e orientate in modo tale che il visitatore non possa mai trovarsi a guardare direttamente il fascio di luce. L’effetto “ombra” viene prodotto solo da un lato, l’illuminazione viene mantenuta sullo sfondo e conferisce un effetto molto naturale”, spiega ChristophGapp, Head of Lighting Design di Bartenbach, studio che ha firmato il progetto. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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