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Doppio via libera alle energie rinnovabili termiche e al nuovo regime sui certificati bianchi. Con la firma del ministro Clini, va alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale il “conto termico” messo a punto insieme con Corrado Passera, Sviluppo economico, e Mario Catania, Politiche agricole, che – attraverso un nuovo sistema di incentivazione – consente di dare impulso alla produzione di energia rinnovabile termica ed interventi di efficienza energetica per la pubblica amministrazione. Il decreto sulle rinnovabili termiche (come il riscaldamento a biomassa, le pompe di calore, il solare termico e il condizionamento a energia solare) segue di pochi mesi il Quinto conto energia sul fotovoltaico e sulle altre fonti rinnovabili elettriche. Il provvedimento, tappa essenziale per raggiungere e superare gli obiettivi ambientali europei al 2020 e della nuova direttiva sull’efficienza energetica, si propone il duplice scopo di dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici. Sui certificati bianchi, con il nuovo decreto vengono promossi gli investimenti per l’efficienza energetica e si stabilisce un nuovo regime, che prevede anche grandi progetti industriali e impianti di teleriscaldamento in aree metropolitane, che potranno portare a un risparmio di energia oltre 35mila tonnellate di petrolio. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ha sottolineato: “Un nuovo passo di semplificazione per le rinnovabili e verso l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi, il risparmio di risorse e la cosiddetta de carbonizzazione dell’ economia”. Il decreto, per quel che riguarda il comparto agricolo, prevede il finanziamento di interventi per aumentare l’efficienza energetica termica, attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili da biomasse. Sono previsti incentivi per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento, compresi quelli a servizio delle serre e dei fabbricati rurali, di potenza fino a 500 kW, alimentati prevalentemente a carbone o gasolio, con stufe, termo-camini o caldaie alimentati a biomasse. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato la frima del decreto: “Considero particolarmente significativa la firma di questo provvedimento in quanto ha delle ricadute positive anche sulle aziende agricole e sull’agroalimentare italiano in generale. L’inserimento delle serre e dei fabbricati rurali realizza un pieno riconoscimento del settore primario nella produzione di energie rinnovabili”. Il decreto interministeriale sui certificati bianchi, firmato di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, fissa i nuovi target nazionali per il quadriennio 2013-2016 in termini di risparmio energetico per le aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del gas (con oltre 50mila clienti). Le aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del metano dovranno conseguire risparmi sui consumi finali dei loro clienti, oppure acquistare i titoli di efficienza energetica da chi ha ottenuto questi risparmi al posto loro. In questo modo la vendita dei certificati bianchi costituisce un incentivo di mercato agli investimenti, senza pesare sui conti pubblici. I risparmi cumulati dovranno raggiungere i 4,4 megatep nel 2013, i 5,9 nel 2014, i 6,4 nel 2015 e i 7,3 megatep nel 2016 (un megatep è l’energia pari a un milione di tonnellate di petrolio). Qualora l’obiettivo nazionale di un determinato anno venga conseguito con un margine superiore al 5%, il target per l’anno successivo sarà incrementato in proporzione. Il decreto istituisce nuove procedure ad hoc per incentivare il risparmio energetico nel settore industriale, nelle infrastrutture e nei trasporti. Sono introdotti i “grandi progetti” per interventi che garantiscono risparmi superiori a 35mila tep (l’energia di una tonnellata di petrolio) e hanno vita tecnica superiore a 20 anni: a tali progetti, come i grandi impianti di teleriscaldamento ad alta efficienza che climatizzano aree metropolitane è riservata una “premiliatà” fino al 50% in termini di certificati bianchi riconosciuti in funzione del grado di innovazione tecnologica Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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