Fonti rinnovabili: costi di sbilanciamento ripartiti anche sui produttori

Promuovere migliori previsioni sull'energia elettrica da fonti rinnovabili immessa in rete ed evitare che i costi di mancate previsioni o di programmi effettuati con scarsa affidabilità continuino a pesare solo sulla generalità dei consumatori. E' con questi obiettivi che l'Autorità per l'energia ha approvato la delibera 281/2012/R/efr con una prima disciplina per la maggiore responsabilizzazione dei produttori da impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili, anche attraverso il trasferimento ai produttori stessi di parte dei costi di sbilanciamento ad essi imputabili. Attualmente, infatti, questi costi sono interamente sostenuti dalla generalità dei consumatori.
L'intervento dell'Autorità è anche legato all'esigenza di scongiurare situazioni di potenziale criticità per le infrastrutture di rete e il servizio di dispacciamento, in un contesto di forte aumento degli impianti da fonte rinnovabile intermittente. Da qui la necessità di modifiche incisive nella gestione della rete e di un'evoluzione della regolazione del dispacciamento tale da garantire la sostenibilità dello sviluppo di queste fonti e una loro maggiore e più efficiente integrazione nel sistema elettrico nazionale.
Infatti, i traguardi sempre più ambiziosi di quota di rinnovabili elettriche indicati dalla politica energetica, rendono necessario governare i forti cambiamenti in atto nel mercato, affinchè possano essere accolti i crescenti volumi di produzione rinnovabile intermittente, a parità di rete e di altre risorse disponibili, senza pregiudicare la sicurezza del sistema e, soprattutto, garantendo la sostenibilità economica degli oneri sulle bollette dei consumatori. Ciò si ottiene portando in parte i costi indotti dalle FER sul sistema, in capo ai produttori stessi.
Le nuove regole entrano in vigore dal 1° gennaio 2013 e, nel periodo transitorio – che coprirà almeno tutto il prossimo anno – è prevista una franchigia all'interno della quale gli oneri di sbilanciamento continueranno ad essere sostenuti dalla collettività dei consumatori. La franchigia sarà pari al 20% del programma vincolante modificato e corretto del punto di dispacciamento per i primi 6 mesi e verrà ridotta al 10% nei sei mesi successivi.
La nuova disciplina trova applicazione nei confronti degli utenti del dispacciamento, incluso il Gse per l'energia elettrica che ritira. Nei casi di ritiro dedicato, i conseguenti oneri di sbilanciamento verranno allocati dal Gse ai produttori, secondo modalità definite dallo stesso Gse e approvate dall'Autorità.
Il provvedimento fa seguito ad altri interventi di regolazione già introdotti per garantire l'esercizio efficace ed in sicurezza del sistema elettrico e, al tempo stesso, il contenimento dei costi, a fronte dell'intenso e rapido sviluppo della produzione da rinnovabili non programmabili. Ad esempio, rispetto alla responsabilizzazione dei produttori da fonti rinnovabili, l'Autorità è già intervenuta con prescrizioni per gli impianti di produzione in media e bassa tensione, in modo da limitare possibili situazioni di criticità sulla rete elettrica fin da questa estate.
L'Autorità intende completare la definizione delle nuove regole per il dispacciamento delle fonti rinnovabili con successivi provvedimenti che verranno istruiti nel corso del 2013 facendo ampio ricorso alla consultazione, tenendo conto degli effetti della regolazione già introdotta e dell'ulteriore diffusione delle fonti rinnovabili.
La delibera 281/2012/R/efr è disponibile sul sito www.autorita.energia.it

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