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A cura di: Adele di Carlo In seguito alla delibera dell’Arera dello scorso 6 dicembre, sul sito del Gestore dei Servizi Energetici sono pubblicati i nuovi template, che si potranno utilizzare dal 1 febbraio 2023, per la compilazione delle prime due parti del Modello Unico per gli impianti fotovoltaici fino a 200 kW (Decreto del 2 agosto 2022) e delle prime due parti per quelli di microcogenerazione FER e CAR fino a 50 kWe (Decreto 16 marzo 2017). Il Modello Unico per gli impianti fotovoltaici permetterà: la connessione degli impianti fotovoltaici fino a 200 kW presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi e che non condividono il punto di connessione esistente con altri impianti di produzione; l’accesso al regime del Ritiro Dedicato, Scambio sul Posto e la cessione dell’energia a mercato mediante il conferimento ad una controparte diversa dal GSE. Una volta ricevuto il Modello Unico, il GSE attiverà il contratto di Ritiro Dedicato e/o Scambio sul posto. 13/12/2022 Il fotovoltaico è edilizia libera, nessuna autorizzazione richiesta e Modello unico fino a 200 kW: ecco il decreto L’Arera ha pubblicato la Delibera 6 dicembre 674/2022/R/efr in attuazione delle novità introdotte dal decreto dello scorso 2 agosto 297/2022 sul modello unico per gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kW. In particolare il provvedimento dell’Arera integra le attuali disposizioni relative alle connessioni degli impianti di produzione di energia elettrica disciplinate dal TICA in modo da garantire che si possa utilizzare l’attuale Modello Unico per impianti fotovoltaici per connettere anche impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kW. 5/9/2022 Indice degli argomenti: Impianti fotovoltaici, cosa cambia con il nuovo decreto Come funziona il Modello unico semplificato Gli esclusi “Le rinnovabili in Italia sono ripartite”, con queste parole il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha annunciato il decreto che alleggerisce gli oneri burocratici per chi installa i pannelli solari. Vuol dire agevolare ulteriormente gli impianti fotovoltaici in vista del caro bollette dei prossimi mesi invernali, permettendo a molti cittadini di abbattere i costi. “L’obiettivo” – prosegue il Ministro – “di installarne almeno 7 gigawatt all’anno sembra a portata di mano. È il ritmo da tenere fino al 2030, se l’Italia vuole centrare l’obiettivo Ue di tagliare le emissioni di gas serra del 55% a quella data”. Con il decreto in questione si dà attuazione alla semplificazione energetica prevista nel Dl Energia: d’ora in avanti gli impianti fotovoltaici saranno considerati “edilizia libera“ e si estende il Modello unico semplificato fino a 200 kW, già previsto per impianti non superiori a 50 kW. Vediamo come funziona il Modello, come si compila e tutte le novità in tema di energia rinnovabile. Impianti fotovoltaici, cosa cambia con il nuovo decreto I costi di installazione e gli adempimenti burocratici presso il Comune di residenza sono i fattori che fino ad ora hanno frenato molte persone nell’installare i pannelli fotovoltaici sul tetto o in giardino. Il primo aspetto è stato superato grazie agli incentivi e agli sgravi fiscali riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate e ora arriva una grande novità anche dal punto di vista autorizzativo: “le rinnovabili sono state liberate”, per citare le parole del ministro Cingolani. Infatti il decreto attuativo elimina alcuni adempimenti burocratici prima obbligatori: i pannelli fotovoltaici diventano “edilizia libera” e rientrano nella “manutenzione ordinaria”; ciò consente di abbattere i tempi di installazione promuovendo le energie green e contrastando la crisi energetica prevista nei mesi invernali. Chi desidera avere in casa un impianto fotovoltaico non dovrà più chiedere permessi o autorizzazioni alle autorità competenti, basterà compilare il “Modello unico semplificato” fino alla potenza massima di 200 kW. Prima la procedura agevolata era possibile soltanto per impianti di potenza non superiore a 50 kW. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo sarà anche disponibile – tra gli allegati – il modello da scaricare e compilare per inoltrare la richiesta. Come funziona il Modello unico semplificato La novità di maggior rilievo del provvedimento riguarda appunto l’estensione del Modello semplificato, utilizzabile per la prima realizzazione, modifica e potenziamento dei pannelli solari. Consente di inoltrare la richiesta direttamente online superando il macchinoso scambio di informazioni tra il Comune in cui l’immobile è ubicato, i gestori della rete e del servizio energetico (GSE). Il testo normativo: “Definisce le condizioni e le modalità per l’applicazione del modello unico semplificato agli impianti solari fotovoltaici su edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze, di potenza nominale complessiva fino a 200 kW, realizzati ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28”. Si potrà procedere con il Modello unico semplificato – quindi senza autorizzazione formale – nei casi seguenti: se l’impianto fotovoltaico ha una potenza non superiore a 200 kW; per pannelli esistenti che necessitano di manutenzione o potenziamento; per modificare o sostituire l’impianto; nel caso in cui si voglia procedere alla cessione al mercato dell’energia elettrica. Nel decreto sono elencati i passaggi formali da seguire per inviare la richiesta: il richiedente deve compilare il Modello unico semplificato e trasmetterlo via email al gestore di rete competente sul territorio; il gestore controlla la correttezza della richiesta; se la domanda è compatibile con i requisiti imposti dalla legge la concessione sarà automatica. Gli esclusi La disposizione in esame si applica alle abitazioni civili tranne che per gli edifici di “notevole interesse pubblico”, ovvero abitazioni presenti nei centri storici, vincolati dalla sovrintendenza e di particolare bellezza o memoria storica. Per quanto riguarda gli edifici vincolati, i pannelli fotovoltaici sono ammessi soltanto se coperti e non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti panoramici. Le eventuali coperture dovranno essere realizzate con i materiali caratteristici del luogo e quindi non alterare il paesaggio. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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