Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
ANIE/GIFI esprime apprezzamento per l’avvenuta pubblicazione delle regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal IV Conto Energia. ANIE/GIFI, nel mese di Giugno 2011, ha inoltrato al GSE e al MSE una serie di proposte, condivise con tutta la base associativa, per la definizione delle regole per il riconoscimento dei componenti “Made in EU”. “Siamo soddisfati – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – che una buona parte delle nostre proposte siano state recepite ma dobbiamo anche evidenziare la presenza di alcuni punti di criticità”. Criticità che sono state analizzate in maniera approfondita durante l’Assemblea dei soci svoltasi il 12 Luglio a Milano nella sede ANIE/GIFI. Le imprese partecipanti alla riunione hanno condiviso la necessità di sottoporre al Ministero dello Sviluppo Economico e al GSE riflessioni e proposte utili a rendere operativo ed efficace sin da subito il provvedimento. “Evidenziamo – spiega Natalizia – la difficioltà legata al controllo della provenienza della materia prima per i moduli FV extra UE e l’incertezza legata alla transitorietà, stabilita fino al 30 giugno 2012, delle disposizioni. Rileviamo inoltre l’impossibilità per i produttori EU di moduli ed inverter di produrre da subito i certificati di ispezione di fabbrica e le etichette sui prodotti conformi alle indicazioni del GSE.” “Al fine di dare il tempo a tutti i produttori EU di adeguarsi alle nuove regole e non bloccare il mercato, al MSE e al GSE – continua Natalizia – abbiamo proposto la presentazione di una dichiarazione sostitutiva in attesa della certificazione richiesta e una deroga di qualche mese per la modifica sulle etichette dei prodotti. Per dare poi certezza alla filiera industriale e sbloccare gli investimenti abbiamo richiesto che le regole del regime definitivo siano rese note il prima possibile.” "Nel documento pubblicato – commenta Natalizia – non si tiene conto del fatto che le aziende avranno bisogno di diversi mesi per potersi adeguare alle certificazioni richieste con il grave rischio di non poter vendere tutta la produzione a magazzino. Inoltre non vengono univocamente definite le modalità di controllo necessarie per il rispetto della normativa: ad esempio non riusciamo a capire come sia possibile censire in modo corretto i produttori extra UE che asseriscano di aver utilizzato silicio made in UE per la produzione dei moduli.""La certezza e la chiarezza normativa – conclude Natalizia – sono condizioni necessarie e indispensabili per riprendere a pieno regime gli investimenti e pianificare le operazioni industriali, pertanto è auspicabile che le regole del regime definitivo siano rese note il prima possibile, senza attendere il 2012." Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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