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La Chiesa parrocchiale di Lugagnano è la terza più grande chiesa di Verona, la più grande della provincia. Sono iniziati in questi mesi i lavori di grande manutenzione dell’edificio che presentava oramai numerose infiltrazioni in molte zone della copertura, che hanno progressivamente danneggiato parti di intonaco, compromesso anche da alcune perdite derivanti dai canali di scolo dell’acqua piovana, originariamente inseriti all’interno delle pareti. L’edificio, nato su progetto dell’ing. Dario Mazzi del 1948, presenta una pianta a croce latina. La lunghezza totale è di 61.85 metri; 27 i metri di facciata; 39 metri la larghezza complessiva del transetto e 21 metri circa l’altezza. La chiesa parrocchiale di Lugagnano è ritenuta di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D. Lgs. n. 42/2004, in quanto costituisce un esempio di architettura sacra realizzata secondo stilemi neoromanici con pregevoli materiali di finitura nella seconda metà del secolo scorso, decorata internamente da Marcello Vianello e Federico Bellomi, due qualificati maestri della pittura veronese del Novecento. L’INTERVENTO SULLA COPERTURA Considerazioni progettuali In seguito ad alcuni sopralluoghi effettuati sia nel sottotetto, sia all’esterno sopra il manto di copertura, si è potuto appurare che la struttura del tetto è formata nella parte alta (navata principale e transetto) da travetti in calcestruzzo armato ed elementi interposti in laterizio dello spessore di cm 25 e nelle navate laterali e nell’abside dagli stessi travetti e da uno strato di tavelloni in laterizio dello spessore di cm 6. Al di sopra di queste strutture vi è semplicemente un manto di copertura composto da coppi in laterizio fissati in qualche punto con malta cementizia, senza che sia stato posto né uno strato impermeabilizzante, né una cappa in cemento. La pendenza del tetto è del 41% circa e in molte zone i coppi sono scivolati in gronda lasciando ampie zone di struttura completamente senza protezione. L’altezza dell’edificio e la pericolosità dovuta alla limitata resistenza degli elementi in laterizio (pignatte e tavelloni) hanno di fatto reso molto difficile negli anni la corretta manutenzione dei coppi. L’ipotesi inizialmente valutata, che consisteva nella sostituzione di parte dei coppi rovinati e di una semplice impermeabilizzazione bituminosa, è stata abbandonata poiché a. la posa di una doppia guaina su una base in laterizio mediante applicazione di primer adesivi e sfiammatura a caldo non garantisce da sola la tenuta del peso degli elementi in cotto fissati con schiuma poliuretanica o malta cementizia alla guaina stessa, rischiando così di far scivolare l’intera falda. b. le ditte produttrici di elementi in cotto non garantiscono i propri prodotti qualora non venissero posati a secco o con vincoli meccanici come da norme UNI. c. la pendenza del tetto non consente una posa senza listellatura di fissaggio, la quale andrebbe però a forare l’impermeabilizzazione vanificando di fatto l’intervento. d. la sola impermeabilizzazione, realizzando una sorta di barriera al vapore sul lato freddo della struttura, rischia di creare problematiche di condensa nei mesi invernali che negli anni provocherebbero un deterioramento più veloce ed evidente della struttura sottostante. Vi è inoltre l’esigenza cautelativa di non aggiungere ulteriori carichi sulla struttura, ma piuttosto di creare una base calpestabile autoportante che possa distribuire meglio i carichi permanenti ed accidentali sugli elementi portanti costituiti dai travetti. La scelta e la soluzione tecnica: ISOTEC XL di Brianza Plastica Queste considerazioni hanno portato i progettisti a scegliere un soluzione che potesse risolvere tutte le problematiche descritte. La scelta è ricaduta quindi su ISOTEC XL, il pannello sottotegola di Brianza Plastica costituito da un’anima di poliuretano espanso rigido, attualmente tra i migliori isolanti termici esistenti. Il pannello è conformato a battenti e incastri contrapposti che lo rendono facilmente manovrabile, facilitandone e velocizzandone la posa in quota. I pannelli ISOTEC XL, in sequenza di posa, realizzano infatti rapidamente un impalcato portante, ideale per risolvere problemi di coperture poco stabili e molto ammalorate come quella della Chiesa di Lugagnano. L’impalcato che si viene a creare grazie alla posa di ISOTEC XL è termoisolante, impermeabile alle infiltrazioni accidentali del manto di copertura e, grazie al correntino in acciaio zincato di cui è dotato, ventilato. Il correntino di 4 cm assicura una ventilazione pari a oltre 200 cm2/m di gronda. ISOTEC XL trattiene perfettamente le tegole e offre la massima garanzia di pedonabilità anche in presenza di pendenze di falda molto elevate. Il manto di copertura viene poi sostituito con tegole in cotto naturale con conformazione “tipo a coppo”, dotate di nasello di aggancio ed incastri laterali, che non variano l’estetica della copertura, ma ne aumentano notevolmente la tenuta all’acqua e alla grandine. Brianza Plastica festeggia quest’anno i suoi primi 50 anni di storia, confermandosi un’azienda leader del proprio settore, con un trend di crescita particolarmente sensibile, nonostante la criticità del periodo, grazie a pochi ma significativi fattori: buona organizzazione produttiva e commerciale, un’immagine qualificata, regolarità nell’assolvere gli impegni. SCHEDA PROGETTO Tipo di intervento: Rifacimento della copertura della Chiesa della Parrocchia S. Anna – circa 1900 mq Luogo: Lugagnano di Sona (VR) Committente: Parrocchia S. Anna, Lugagnano (VR) Progetto: Arch. Ferdinando Mazzi di Lugagnano (VR) Direzione lavori: Arch. Ferdinando Mazzi di Lugagnano (VR) Impresa: COES – Cabrusà – Bombieri, tutti di Verona Azienda fornitrice: Brianza Plastica con Dario Cubicciotti e arch. Stefano Ferrian per assistenza Consiglia questo comunicato ai tuoi amici