Nei giorni scorsi Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto l’accordo provvisorio sull’istituzione del Just Transition Fund, uno degli strumenti chiave dell’UE per sostenere la transizione degli Stati verso la neutralità climatica entro il 2050, mitigando l’impatto sociale delle riforme. Il Parlamento e il Consiglio dovrebbero ora approvare il contenuto dell’accordo. Il Fondo del valore di 17,5 miliardi di euro verrà utilizzato per finanziare gli investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie di stoccaggio, quelli in efficienza energetica e nella produzione di calore per il teleriscaldamento basato sulle energie rinnovabili, la mobilità locale intelligente e sostenibile, l’innovazione digitale. Le istituzioni europee hanno ampliato la portata del fondo, aprendolo anche a microimprese, università, istituti pubblici di ricerca e settori dell’inclusione sociale. Non potranno invece essere finanziati dal JTF la disattivazione o la costruzione di centrali nucleari, le attività legate ai prodotti del tabacco e gli investimenti relativi alla produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, stoccaggio o combustione di combustibili fossili. Le eventuali risorse aggiuntive dopo il 31 dicembre 2024 saranno utilizzate per il “Green Rewarding Mechanism” e verranno distribuite tra i vari stati membri, con maggiori finanziamenti per i paesi che ridurranno maggiormente i gas serra emessi dai propri impianti industriali. Alcuni punti chiave del Just Transition Fund Nei propri piani di transizione, gli Stati membri devono concentrarsi sul sostegno alle regioni periferiche e alle isole, stanziando importi specifici; Le imprese in difficoltà possono ricevere sostegno in conformità con le norme temporanee dell’UE in materia di aiuti di Stato stabilite per far fronte a circostanze eccezionali; Le risorse possono essere trasferite da altri fondi di coesione su base volontaria; Il cofinanziamento degli investimenti con fondi UE è fissato in un massimo dell’85% per le regioni meno sviluppate, al 70% per le regioni in transizione e al 50% per le regioni più sviluppate. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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