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Grazie alla delibera dell’Autorità per l’Energia sulla regolazione dei SEU – molto attesa da parte degli operatori e che ha chiarito alcuni punti critici fondamentali, cui seguiranno entro fine marzo le regole operative da parte del GSE – il fotovoltaico è entrato in una nuova fase post-incentivi, che permette di vendere l’energia producendola direttamente sul tetto del cliente. Si tratta di sistemi alimentati da impianti a rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento, con potenza fino a 20 MWe, gestiti da un solo produttore, che può essere anche diverso dal cliente finale, realizzati all’interno di un’area di proprietà o nella piena disponibilità del cliente stesso. Visto che l’energia prodotta e consumata all’interno del SEU è esente dagli oneri della rete di trasmissione-distribuzione e dagli oneri generali di sistema, tali configurazioni danno un vantaggio economico perché consentono al cliente di garantirsi elettricità a tariffe inferiori rispetto a quella prelevata dalla rete pubblica e al produttore di venderla a un prezzo superiore a quello del mercato elettrico. I clienti ideali sono quelli che consumano molta elettricità nel corso delle ore diurne, come ad esempio centri commerciali e supermercati. Ma anche molte aziende industriali non necessariamente “energivore” secondo la definizione classica, ma per le quali l’energia elettrica è una voce importante dei costi di produzione, e quindi della loro competitività complessiva. Attraverso i SEU si può realizzare un intervento su misura per il cliente, studiandone i consumi e abbinando il fotovoltaico ad altre soluzioni che ottimizzino il profilo in rapporto alla produzione del solare. E’ qui che entra in gioco il rapporto tra il solare e le altre tecnologie energy smart. Emilio Cremona, presidente di ANIE-GIFI sottolinea: “L’applicazione dei SEU rappresenta una grande opportunità che permetterà a molte aziende di pagare meno l’energia elettrica, rendendole più competitive. Autoconsumo e generazione distribuita potranno trovare finalmente il loro dovuto sviluppo a beneficio del sistema elettrico, abilitando allo stesso tempo l’ammodernamento della rete”. Su questi nuovi modelli di business molte aziende del fotovoltaico possono basare la loro ‘ripartenza’ dopo la chiusura della stagione del conto energia. A patto però di sapersi adattare al cambiamento: fare solare vorrà dire sempre meno vendere un prodotto e sempre di più fornire un servizio. Servono quindi aggiornamento continuo sulle novità e capacità di integrare competenze professionali diverse. Di queste sfide per la filiera industriale e professionale italiana del solare si parlerà dal 7 al 9 maggio a Milano, a partire dall’evento di apertura di SOLAREXPO 2014, “Il fotovoltaico in Italia alla sfida del mercato”, che vedrà la presenza anche di ANIE-GIFI, e poi in una serie di eventi tecnici e di formazione professionale nell’arco dei tre giorni di manifestazione. Luca Zingale il direttore scientifico diSOLAREXPO – THE INNOVATION CLOUD commenta: “Sempre di più l’impianto FV dovrà essere concepito all’interno di un intervento organico sui consumi di un utente – sia esso residenziale, terziario o industriale – che coinvolga anche altre soluzioni: dalle pompe di calore per la climatizzazione, all’illuminazione efficiente, ai sistemi di building automation, fino alla ricarica per veicoli elettrici, il tutto supportato da sistemi di accumulo dell’elettricità autoprodotta. Tecnologie che sono il cuore della nostra esposizione che si terrà a maggio. Questo nuovo modo di fare fotovoltaico realizza appieno il concetto di ‘Innovation Cloud’, la ‘nuvola’ della generazione distribuita e delle applicazioni energetiche innovative tra loro integrate”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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