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"La presentazione effettuata dai ministri Passera, Clini e Catania e gli schemi di Decreti Ministeriali per le rinnovabili elettriche, attualmente sottoposti ai pareri delle regioni e delle autorità per l'energia, costituiscono una prima importante svolta positiva nel modo di impostare le scelte di politica energetica e il ruolo che in questa può avere un'adeguata valorizzazione della risorsa geotermica". Inizia così la nota stampa dell'Unione Geotermica Italiana, a commento dello schema di decreto sugli incentivi alle rinnovabili elettriche escluso, il fotovoltaico, fra cui rientra appunto anche la geotermia.Secondo l'UGI è particolarmente positivo proprio il riconoscimento al ruolo della geotermia come "fonte rinnovabile virtuosa, la cui tecnologia ha maggiori ricadute su filiere economiche nazionali, rispetto ad altre tecnologie meno virtuose (come il Fotovoltaico) che sono state fino ad oggi privilegiate in modo abnorme riducendo le risorse oggi disponibili per il proseguimento delle politiche di incentivazione delle rinnovabili elettriche e termiche". L'UGI pone l'accento quindi anche sul fatto che nello schema di decreto su cui adesso sono in corso le osservazioni da parte di Regioni e Authority, siano state accolte le principali richieste che da parte del settore sono state avanzate e su cui ricorda il ruolo svolto nel corso della discussione avvenuta a partire dalle prime bozze di decreto circolate a fine dello scorso anno. "Un lavoro di confronto con gli operatori interessati ai nuovi permessi di ricerca e con il Ministero dello Sviluppo Economico – scrive l'UGI- mettendo in evidenza gli elementi, che se confermati avrebbero ulteriormente penalizzato il settore e in particolare le iniziative sviluppate negli ultimi tre anni che prefigurano una nuova stagione per lo sviluppo della geotermia in Italia". Le richieste accolte e frutto di questo lavoro riguardano in particolare "l'innalzamento della soglia a 20MW per la partecipazione alle aste, ai contingenti previsti fino al 2015 e ai livelli d'incentivazione previsti (anche se restano inferiori a quelli previsti nei più importanti paesi europei)". Nonostante ciò restano ancora aperte molte questioni, sottolinea l'UGI, non solo riguardo al tema delle incentivazioni, "che dovranno avere risposte adeguate per consentire un pieno sviluppo della risorsa geotermica".Positiva è ritenuta anche "l'introduzione dell'incentivo per gli impianti pilota, anche se sarà necessaria una più attenta valutazione dei parametrici tecnici previsti".Tra gli aspetti in cui si ritiene necessario porre maggiore attenzione c'è l'incertezza del panorama di riferimento dopo il 2015, poiché le centrali geotermoelettriche di potenza compresa sino a 20 MW potranno accedere ai meccanismi incentivanti previa iscrizione in un apposito registro del GSE, solo entro il contingente massimo di potenza pari a 35 MW/anno."Sarà necessaria una continuità di azione – scrive l'UGI- per mantenere i contingenti per le iscrizioni ai registri e per le aste sufficientemente elevate per accogliere tutti i progetti che saranno il risultato delle attività di ricerca oggi in corso".L'altro aspetto critico attiene "all'attuale quadro di riferimento autorizzativo e VIA, delegato alle regioni- che dice l'UGI – è in molti casi incerto per tempi e incertezza dell'effettiva possibilità di costruzione dei futuri impianti quale risultato degli investimenti già in corso per le attività di esplorazione".Vi è poi la "mancanza di strumenti specifici a supporto del rischio minerario nelle attività di esplorazione per la ricerca della risorsa geotermica" e, infine, "la necessità di rafforzare il premio previsto per gli impianti realizzati su nuove concessioni estendendolo ai primi 20 MW installati rispetto ai 10 attualmente previsti". Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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