Il vento fa bene all’Italia

A contrasto dell'atonia di molti altri settori, l'eolico, in Italia, è vitale. Ha superato i 5 mila MW installati. Ha prodotto 6,7 TWh di energia elettrica, coprendo il 21% del consumo interno lordo. Ha dato impiego a 2500 persone. I dati sono stati forniti, ieri, al convegno "Il vento fa bene all'Italia", organizzato da Legambiente e dall'Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento).

Il successo di crescita del settore è anche europeo: nel 2009, sono stati installati ben 10.163 MW. Attenendosi ai dati Ewea (European Wind Energy Association), gli impianti eolici realizzati in Europa nel 2009 hanno costituito il 39% di tutta la potenza elettrica installata, davanti al gas (26%) e al fotovoltaico (16%). In totale, il 61% della nuova potenza elettrica installata lo scorso anno proviene da fonti rinnovabili. L'incremento eolico è stato di 10.048 MW, che hanno portato a 74.767 MW la potenza complessiva. In un anno normale questa capacità genera 163 miliardi di kWh, pari al 4,8% del fabbisogno elettrico dell'Unione Europea. In termini economici, gli investimenti europei in centrali eoliche hanno raggiunto nel 2009 i 13 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi per progetti offshore. A livello di singoli Stati, la Germania si conferma leader dell'eolico europeo, seguita nell'ordine da Spagna, Italia, Francia e Regno Unito.

Il settore si "autoedifica", quindi, per ora, ma Legambiente sottolinea la necessità che "il Governo e le Regioni stabiliscano finalmente regole certe e garantiscano procedure univoche per lo sviluppo dell'energia eolica in Italia e per il raggiungimento del famoso obiettivo Ue al 2020. Come noto, non sono mai state approvate le Linee Guida nazionali per la valutazione e approvazione degli impianti da fonti rinnovabili, e quindi, per l'eolico come per le altre rinnovabili, si continua a lavorare in una situazione assurda nella quale, di volta in volta, occorre trovare soluzioni diverse nei territori col rischio di ricorsi e polemiche".
Infine, non forse alla portata di tutti gli stomaci, nel lodevole convegno, è l'affermazione che "i rotori eolici (…) sono una grande lezione per l'architettura": sarebbero segno inequivocabile di "moderna bellezza".

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