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Migliorano sostenibilità ambientale, efficienza e sicurezza degli approvvigionamenti del sistema energetico. Le FER nel 2016 hanno coperto il 17,6% dei consumi finali lordi di energia Pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico, in anticipo rispetto al solito in vista della prossima presentazione della nuova Strategia Energetica Nazionale la Relazione “Situazione energetica nazionale 2016” che presenta in maniera sintetica un quadro del mercato nazionale energetico considerando fonti fossili e rinnovabili. La Relazione è stata redatta da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la Direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali interessate alla specifiche tematiche energetiche. Nel Rapporto viene analizzata la domanda di energia in Italia con il trend delle singole fonti energetiche, gli impieghi finali dell’energia, le spese sostenute dalle famiglie per i consumi energetici, i prezzi dell’energia e dei carburanti, l’efficienza energetica, il valore aggiunto del settore energetico e le imposte sull’energia. La domanda di energia primaria è calata nel 2016 dello 0,5% rispetto all’anno precedente, a fronte di un incremento del PIL pari allo 0,9% e la composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2016 è stata caratterizzata, rispetto al 2015, dalla lieve flessione del petrolio (dal 34,6% al 34,2%) dei combustibili solidi (dal 7,7% al 7%), dalla diminuzione del saldo netto dell’energia elettrica importata (dal 6% al 4,8%, dall’aumento di quella del gas (dal 32,6% al 34,3) seguito da un lieve aumento del consumo delle fonti rinnovabili che passa dal 19,2% al 19,6%. Le fonti rinnovabili Si conferma il ruolo strategico delle FER nel sistema energetico a livello globale e nazionale sia per lo sviluppo sostenibile del Paese, che per le ricadute occupazionali. A livello mondiale il Renewable Energy Medium-Term Market Report, curato dall’International Energy Agency (IEA) conferma il trend positivo con la nuova capacità installata che ha raggiunto più di 150 GW incrementali nell’anno, associati principalmente alle nuove installazioni eoliche (63 GW) e fotovoltaiche (49 GW). Per la prima volta le fonti rinnovabili hanno rappresentato oltre la metà della potenza incrementale complessiva e hanno superato il carbone in termini di potenza elettrica cumulata globale; tale record, peraltro, è stato accompagnato da una significativa riduzione dei costi di generazione. La produzione globale di elettricità da FER ha raggiunto quota 5.660 TWh, in aumento di dodici punti percentuali rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’Italia, secondo le stime le fonti pulite nel 2016 hanno coperto il 17,6% dei consumi finali lordi di energia con un contributo particolarmente rilevante nel settore termico ed elettrico, raggiungendo in anticipo sul 2020 l’obiettivo dell’incidenza delle rinnovabili sui consumi finali lordi di energia. Nel settore elettrico secondo le stime le attività di costruzione e installazione di nuovi impianti alimentati da FER sono corrisposte a circa 15.500 Unità di Lavoro Annuali (ULA) tra dirette e indirette, mentre alle operazioni di gestione e manutenzione del complesso degli impianti FER in esercizio in Italia siano corrisposte circa 35.500 ULA. Il contributo maggiore si deve al settore fotovoltaico, rispettivamente con circa 4.300 e 11.800 ULA. E’ diminuita anche la dipendenza del nostro paese dalle fonti di approvvigionamento estere, che rimane comunque alta con una percentuale del 75,6%, leggermente in crescita rispetto al 2015, ma più bassa di circa 7 punti percentuali rispetto al 2010. Efficienza energetica Migliorano i dati e proseguono le politiche di sostegno all’efficienza energetica con benefici in termini di risparmio energetico e di diminuzione di emissioni. L’intensità energetica del PIL ha ripreso il suo trend di riduzione dopo la breve interruzione registrata nel 2015, raggiungendo i 107,8 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) per milione di euro, un decremento complessivo pari al 4,3% rispetto al 2012. Va riconosciuto il ruolo di alcuni strumenti adottati a livello governativo che hanno assicurato tali risultati: dalle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, al nuovo Conto termico ai Titoli di efficienza energetica. Nel periodo 2005-2016, si stima che con le misure per l’efficienza energetica siano stati risparmiati 10,7 milioni di tep all’anno di energia primaria e oltre 3,1 miliardi di euro di mancate importazioni che hanno alleggerito la bolletta energetica del paese. Rimane un divario in termini di costi energetici che svantaggia il nostro Paese: il differenziale fra i prezzi dei carburanti in Italia e nell’Unione europea rimane positivo e si è arrestato il processo di convergenza iniziato qualche anno fa. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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