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Sviluppata nell’ambito di un progetto dell’UE, la nanoparticella di SolarSharc autopulente, duratura e realizzata a basso costo, aumenta del 4% l’efficienza produttiva dei pannelli Il progetto SolarSharc (SOLARSHARC – A durable self-clean coating for solar panels to improve pv energy generation efficiency) è stato finanziato dall’UE nel 2017 con l’obiettivo di creare un rivestimento per i pannelli fotovoltaici altamente resistente, repellente, duraturo, autopulente e a basso costo. Il prodotto che sarà lanciato sul mercato nel 2019, assicura un miglioramento dell’efficienza energetica e del rendimento dei moduli, perché evita il deposito di sporcizia o polvere che, secondo alcune ricerche, causa una diminuzione della potenza delle celle fotovoltaiche fino al 50%. Se infatti è molto importante tenere puliti i pannelli fotovoltaici, i sistemi in commercio spesso sono costosi, richiedono l’utilizzo di molta acqua ehanno una durata piuttosto breve. David Hannan, partner di progetto Opus Materials Technologies, in una recente intervista ha evidenziato che polvere e sporcizia sono fra i principali fattori che causano la perdita di efficienza e di capacità produttiva dei pannelli, per un valore che supera i 40 miliardi di euro l’anno. Non solo, il maggior uso di comustibili fossili per colmare le perdite dei moduli fotovoltaici, causa più di 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Da quanto si legge nel sito del progetto SolarSharc il rivestimento ibrido inorganico-organico di SolarSharc è spesso soltanto pochi micron e garantisce un miglioramentio del 4% dell’efficienza produttiva oltre che della qualità estetica. “Le proprietà chimiche del silice (rete di vetro) non sono pericolose e garantiscono una produzione scalabile”. La nuova tecnologia è duratura, autopulente, anti-riflesso, resistente alle alte temperature e garantisce un’ottima resistenza agli agenti atmosferici. “Le proprietà antiriflesso, garantiscono un miglioramento della trasmittanza per consentire a oltre il 93% di tutta la luce disponibile di raggiungere il semiconduttore FV”. Grazie a Solar Sharc l’acqua non si ferma sul pannello ma forma delle delle goccioline sul rivestimento, che scendono verso gli angoli bassi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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