Anima: bene proroga 55% ma per la ripresa serve di più

“La proroga dell’ecobonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie è un riconoscimento delle nostre tecnologie. Ci auguriamo che questo emendamento non trovi difficoltà al Senato. – afferma Sandro Bonomi, presidente ANIMA – Allo stesso tempo con preoccupazione prendiamo atto del fatto che dilazionare lo strumento del 55%, che è passato da tre, a cinque, fino a oggi a 10 anni rischia di compromettere i vantaggi che ne potrebbero derivare.
In aggiunta a ciò chiediamo una stabilizzazione degli incentivi che sono una leva importante per l’efficienza energetica e di cui solo ora si inizia a vedere l’effetto. Ci auguriamo che possano essere resi stabili anche per gli anni a venire così da permettere alle aziende di non programmare più a breve  termine.

E’ bene ricordare che nel corso del 2009 sono stati 240mila gli interventi complessivi a favore di una riqualificazione energetica degli edifici di cui circa un terzo destinati alle tecnologie e al rinnovo degli impianti [Fonte dati ENEA 2010]. L’Italia, infatti, è tra i paesi leader in termini di know how e tecnologia a livello internazionale in particolare sul fronte delle tecnologie per il riscaldamento invernale ed estivo, la cogenerazione e anche tutte le tecnologie che sfruttano fonti energetiche rinnovabili termiche. Sostenere l‘efficienza energetica significa sostenere le aziende che producono, distribuiscono e operano  in Italia creando un volano importante per sostenere la ripresa e per tutelare il pianeta.

Per fare un ulteriore passo in avanti, – conclude Sandro Bonomi, presidente ANIMA – per uscire dalla crisi chiediamo che venga costituito uno strumento di risparmio immediato, accanto all’emendamento approvato ieri alla Camera. Le nostre associazioni Assotermica, Coaer, Italcogen, Climgas, in seno ad ANIMA, si rendono disponibili a proposte e iniziative congiunte”.

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