Bilancio più che positivo per il primo anno di “passivo mediterraneo”

Ottimo benessere termico, dimezzata la concentrazione interna di CO2, umidità ridotta del 10%

E’ passato già più di un anno da quando BLM Domus – Divisione del Gruppo Bevilacqua specializzata nella progettazione e nella costruzione di abitazioni a risparmio energetico con struttura portante in legno, ha inaugurato la casa a Bollate realizzata secondo lo standard “passivo mediterraneo”, evoluzione delle case passive come definite dal Passivhaus Institut di Dramstadt, in Germania, secondo criteri progettuali più conformi al clima mite di Paesi mediterranei come l’Italia.

Annalisa e Mario, committenti del progetto di Bollate sottolineano: “E’ passato un anno dalla consegna delle chiavi e abbiamo trascorso nella nuova casa le 4 stagioni. Possiamo senz’altro dire, con cognizione di causa, di aver fatto la scelta giusta optando per la realizzazione di una casa passiva mediterranea. L’isolamento dell’involucro ha funzionato perfettamente, e all’interno la temperatura è rimasta sempre gradevole, garantendoci il comfort abitativo che ci aspettavamo”.

Marco Bevilacqua, direttore tecnico di BLM Domus, che in questi mesi ha tenuto costantemente sotto controllo le prestazioni dell’abitazione grazie all’installazione in loco di una stazione meteo in grado di monitorare 24/7 temperatura, umidità, qualità dell’aria, livelli di CO2 e inquinamento acustico, è molto soddisfatto: “Questo sistema ci consente di rilevare in tempo reale qualsiasi anomalia, grazie anche ad un alert che ci avvisa immediatamente in caso di valori fuori norma. L’inverno scorso, ad esempio il sistema aveva evidenziato un brusco calo della temperatura interna al di sotto dei 18 gradi. Ho contattato subito la famiglia per capire se ci fosse qualche problema. In realtà il motivo di tale variazione era una festicciola per la quale la porta di ingresso è rimasta aperta a lungo durante i saluti finali!”. Diverso il caso di inizio giugno, quando con i primi caldi, il sistema ha rilevato in casa un picco di 29 gradi, con un incremento dei livelli di CO2. “Siamo intervenuti nel giro di poche ore, rivedendo l’utilizzo delle schermature solari e le strategie di aerazione notturna pianificate in fase di progettazione; inoltre abbiamo bilanciato il sistema di ventilazione” – spiega Bevilacqua. “Grazie a questi accorgimenti abbiamo più che dimezzato la concentrazione interna di CO2, ridotto l’umidità interna di quasi il 10% e portato la temperatura media interna intorno ai 26 gradi”.

 

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