Prestazioni energetiche degli edifici: la normativa

Il pacchetto italiano di specifiche tecniche UNI TS 11300 (parti 1, 2, 3 e 4) – considerate tra le più avanzate a livello europeo in tema di prestazioni energetiche nelle costruzioni – ha la necessità di essere aggiornato per tenere conto della nuova direttiva comunitaria sulle performance energetiche degli edifici: la cosiddetta direttiva EPBD.
Il 12 luglio scorso sono state definite le tappe del percorso per la revisione della UNI/TS 11300-3 "Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva", curata dal gruppo di lavoro 501/SG 06 "Impianti di raffrescamento – Progettazione, fabbisogni di energia" del CTI-Comitato Termotecnico Italiano.
 
Le principali linee guida per la revisione del documento saranno:
• un coordinamento efficiente con le altre parti della UNI/TS al fine di rendere le quattro parti omogenee e ben interfacciate;
• un giusto compromesso tra precisione di calcolo e semplicità dell'algoritmo (la UNI/TS 11300 nasce come specifica tecnica per la verifica delle prestazioni e non per la progettazione impiantistica);
• un'attenzione all'aspetto legato all'implementazione e alla traduzione informatica.
 
Dal punto di vista tecnico i principali aspetti sui quali si dovrà intervenire riguardano il calcolo delle prestazioni delle macchine frigorifere, il calcolo del fabbisogno per ventilazione e del fabbisogno delle unità di trattamento aria (UTA).
Per quanto riguarda il calcolo delle prestazioni delle macchine per la climatizzazione estiva, l'orientamento è quello di adottare la metodologia di calcolo prevista dalla UNI/TS 11300-4 per le pompe di calore. Sulla ventilazione occorrerà attivare un lavoro di interfaccia con i sottocomitati 1 e 6 per definire una metodologia di calcolo comune ed omogenea: in regime estivo infatti la ventilazione è quasi sempre inclusa nella climatizzazione, poiché solitamente è lo stesso impianto che fornisce ambedue i servizi, ad eccezione degli edifici ove è presente uno specifico sistema di ventilazione meccanica.
Per il calcolo del fabbisogno UTA, la proposta è di attenersi il più possibile a quanto indicato nella norma europea di riferimento, la UNI EN 15243. Particolarmente interessanti sono gli schemi, in appendice di questa norma, suddivisi per tipologie di impianto. Il calcolo del fabbisogno dovrà quindi tener presente la specifica tipologia di macchina e di impianto e le funzioni effettivamente svolte dall'UTA stessa.
Un altro punto su cui occorrerà focalizzare l'attenzione è la definizione dei carichi latenti, attualmente non chiaramente esplicitati nella norma. Anche per questo aspetto sarà necessario il coordinamento con i lavori di revisione della UNI/TS 11300-1.
La prossima riunione del sottogruppo è fissata per lunedì 26 settembre 2011.
Passiamo ora alla UNI/TS 11300-4, attualmente allo stadio di inchiesta pubblica: una volta pubblicata questa parte 4 completerà il pacchetto delle norme di riferimento nazionali per il calcolo delle prestazioni energetiche di un edificio. In particolare quest'ultima parte riguarderà il calcolo del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria nel caso questi servizi siano soddisfatti da sistemi di generazione non tradizionali, ovvero diversi delle caldaie a combustione a fiamma di gas o gasolio, trattate nella parte 2. Essenzialmente le aree tematiche della UNI/TS 11300-4 saranno quindi: pompe di calore, cogeneratori, sistemi solari termici e fotovoltaici, teleriscaldamento e combustione di biomasse.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Tema Tecnico

Normativa

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange