Coltivazioni subacquee in biosfere: la sfida del Giardino di Nemo

Il progetto ambizioso delle coltivazioni subacquee in biosfere nasce da un’idea di Sergio Gamberini, la cui volontà è stata quella di unire le sue due principali passioni: le immersioni e il giardinaggio. La nascita di questa idea si è tradotta in una costante sperimentazione che ha portato alla realizzazione di biosfere trasparenti ancorate al fondale marino e successivamente riempite d’aria; una possibile soluzione ai problemi generati dai sistemi di agricoltura odierni.

A cura di Fabiana MurgiaColtivazioni subacquee in biosfere: la sfida del Giardino di NemoIndice:

L’esperimento delle coltivazioni subacquee in biosfere, che ha assunto il nome di Giardino di Nemo, è partito dalla creazione delle condizioni di crescita idonee per il basilico, una pianta che predilige zone protette e soleggiate, terreni ben drenati e una temperatura costante e stabile.

Questo esperimento, nato per gioco, si è trasformato in una vera e propria sfida finalizzata alla realizzazione di un sistema alternativo di agricoltura, destinato, in particolar modo, a quelle aree in cui condizioni ambientali, ragioni economiche o morfologiche rendono ostile la crescita delle piante.

Il Giardino di Nemo si pone l’obiettivo di dare vita a un sistema in grado di sfruttare le risorse naturali maggiormente disponibili, come gli oceani o altri corpi idrici, in modo ecosostenibile e auto sufficiente; infatti impiega energie rinnovabili ottenute dal sole e acqua dolce derivante dal processo di dissalazione dell’acqua di mare.

Grazie al microclima e alle condizioni termiche idonee ottenute all’interno delle biosfere le piante possono crescere senza difficolta garantendo la resa delle colture, analogamente a quanto avviene in una serra convenzionale.Installazione delle biosfere in ambiente marinoA differenza di quanto si potrebbe pensare, l’installazione delle biosfere in ambiente marino non arreca alcun danno agli ecosistemi correlati, al contrario le strutture artificiali possono assumere la funzione di veri e propri rifugi per le specie favorendo il ripopolamento delle aree marine circostanti.

Lo studio che ruota attorno alla creazione delle biosfere continua a rivelare possibilità proficue per quanto riguarda, ad esempio, il turismo ecologico, l’allevamento ittico, l’allevamento di alghe, la creazione di laboratori di ricerca scientifica o di stazioni subacquee finalizzate al monitoraggio della fauna selvatica.

La struttura del Giardino di Nemo

Il Giardino di Nemo è costituito da 6 baccelli di plastica trasparente ancorati al fondale per mezzo di catene e viti, successivamente riempiti d’aria, appena al largo della costa di Noli.Il Giardino di NemoPer ogni biosfera sono predisposti sensori per il monitoraggio di CO2, O2, umidità, temperatura dell’aria e illuminazione e in aggiunta alle biosfere più profonde sono collocati sensori per il controllo della temperatura dell’acqua esterna.

Le biosfere sono sorvegliate da una Torre di controllo collocata sulla battigia e dotata di un sistema di comunicazione di superficie ad ultrasuoni associato a un sistema di comunicazione interfono full duplex per comunicare con i sub quando entrano nella serra subacquea.

Il sistema su cui si basa il giardinaggio subacqueo del Giardino di Nemo è rappresentato dall’idroponica, ossia la coltivazione di piante senza utilizzo di suolo in un ambiente controllato, approvvigionate mediante una soluzione ricca di sostanze nutritive che fornisce acqua e minerali alle radici.

Il problema dell’agricoltura odierna

Nonostante si cerchi di operare in una direzione sostenibile, la situazione agricola attuale è interessata, principalmente, dalla produzione di monocolture industriali ottenute su larga scala per rispondere alla sempre più crescente domanda legata all’aumento incessante di popolazione a livello globale.Il problema dell’agricoltura odiernaAffinché fosse possibile tenere sotto controllo una produzione così vasta di prodotti agricoli si è pensato di ricorrere all’impiego di prodotti agrochimici come pesticidi, il cui impiego è aumentato dal 1950 di 2,5 milioni di tonnellate all’anno in tutto il mondo, fertilizzanti e innovazioni tecnologiche che hanno, sì, aumentato nettamente i raccolti, ma allo stesso tempo hanno causato danni sia all’ambiente che alla salute delle persone.

Un’altra problematica di significativa importanza in campo agricolo è rappresentata dall’eccessivo consumo di acqua dolce, attinta per lo più da falde acquifere e fonti sotterranee, necessaria per la crescita delle coltivazioni; si tratta di un consumo incontrollato che si accompagna all’esigenza di sviluppare una gestione ottimale delle risorse idriche nel mondo, soprattutto per quelle regioni in cui le precipitazioni sono insufficienti o variabili.

Il panorama attuale è piuttosto allarmante e indebolito da una sempre più crescente scarsità di acqua che mette a dura prova la possibilità di sostenere l’agricoltura e, di conseguenza, produrre più cibo per la crescente popolazione mondiale.

A tutto ciò si accompagnano le difficoltà causate dal cambiamento climatico, con un alto potenziale di influenzare l’agricoltura attraverso i cambiamenti di temperatura, le variazioni delle precipitazioni, l’incremento di CO2, la radiazione solare e l’interazione di questi elementi.

I vantaggi dell’agricoltura subacquea

Il progetto sviluppato con il Giardino di Nemo potrebbe essere la soluzione ideale a molti dei problemi sopra citati; si pensi che la creazione di un ecosistema racchiuso all’interno delle biosfere renderebbe inutile l’impiego di pesticidi poiché ben preservato dall’attacco dei parassiti.I vantaggi dell’agricoltura subacqueaPer quanto riguarda i fertilizzanti, invece, è previsto l’utilizzo di un prodotto liquido di origine naturale da applicare ai diversi substrati o al sistema idroponico con lo scopo di fornire uno o più nutrienti vegetali essenziali per la crescita delle piante.

Sono, comunque, previste ulteriori ricerche finalizzate alla produzione di fertilizzanti ricavati da alghe per il raggiungimento della completa sostenibilità nel ciclo di vita delle piante in crescita, riutilizzando i prodotti del mare come mangimi.

Il Giardino di Nemo rappresenta una preziosa opportunità per porre rimedio allo sfruttamento incontrollato delle risorse idriche sulla terra e questa opportunità è dovuta alla differenza di temperatura generata tra l’aria all’interno della biosfera e l’acqua di mare intorno alla struttura, una differenza che porta l’acqua nella parte inferiore della biosfera ad evaporare e a condensare facilmente sulle superfici interne.Il Giardino di Nemo visto dal bassoL’impiego di acqua proveniente da fonte esterna è necessario solo per l’avviamento della crescita delle piante, un fattore che rende il Giardino di Nemo utile per quelle località situate a una certa distanza dai corpi idrici disponibili.

Il Giardino di Nemo rappresenta una sfida che si prospetta vincente poiché qualsiasi prodotto difficile da coltivare in ambienti ostici sulla terra trarrebbe beneficio da questa agricoltura alternativa.

Tuttavia, i limiti di ciò che può essere coltivato devono ancora essere definiti mediante ricerche che saranno indirizzate proprio all’individuazione di tipi di verdure idonee alla crescita subacquea.

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