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Secondo i risultati di uno studio “Il settore elettrico italiani, quale market design?” realizzato da Althesys per Assorinnovabili e presentato ieri a Roma nel corso di un convegno, un nuovo disegno del mercato elettrico, volto ad un’integrazione strutturale delle fonti rinnovabili, potrebbe mettere a disposizione 9,5 GW di energia rinnovabile per i servizi di rete. Ciò però è estremamente difficile con le regole attuali, il mercato elettrico va rinnovato, generando benefici per il sistema, grazie al nuovo ruolo delle rinnovabili, che, ricorda l’associazione green, soddisfano oltre il 30% del fabbisogno elettrico nazionale e all’introduzione di meccanismi di stabilizzazione del mercato a medio termine. Il potenziale stimato al 2013 è di circa 9,5 milioni di chilowatt: impianti eolici e fotovoltaici contano rispettivamente per circa 4.400 megawatt e 410 megawatt, mentre il parco idroelettrico ad acqua fluente idoneo (cioè quello senza diga) è stimato in 4.600 megawatt. Lo Studio in particolare analizza come i cambiamenti industriali e le modifiche normative abbiano influenzato l’evoluzione del mercato elettrico italiano, e come il crescente ruolo delle rinnovabili stia trasformando le dinamiche della formazione dei prezzi dell’energia all’ingrosso. Dall’analisi è emerso come nel nostro Paese l’impatto economico dei servizi di dispacciamento – cioè il costo delle attività per il mantenimento in costante equilibrio del sistema elettrico – sul valore del mercato, pari oggi al 9%, non sia in realtà superiore a quello di altri Paesi con forte crescita delle rinnovabili (a parità di funzionamento dei mercati), come ad esempio la Spagna, dove raggiunge il 14% del valore del mercato. Il percorso individuato di riforma del mercato elettrico deve assegnare alle rinnovabili un ruolo più strutturale, innanzitutto attraverso una loro sempre maggiore partecipazione ai servizi di rete, con l’introduzione di disposizioni tecniche e regolatorie e una remunerazione dei servizi ben definita; la riduzione dei tempi di chiusura del mercato per avvicinarlo al tempo reale, in modo da ridurre consistentemente gli oneri di dispacciamento, come già avviene in Paesi come la Germania, dove incidono solo per il 4% del mercato. Gli scenari futuri per il mercato elettrico italiano “La trasformazione del settore elettrico italiano – dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – richiede un processo organico e strutturato di ridisegno del mercato. E’ quindi importante che a monte vi sia un atto di legislazione primaria a copertura dei principi generali qui enucleati, che comprenda tutti gli aspetti normativi ad esso collegati, quali ad esempio quelli fiscali. Qualsiasi revisione del sistema deve fondarsi sul principio basilare di tutela delle condizioni legislative in cui sono stati realizzati gli investimenti esistenti, prevedendo un assetto del mercato equilibrato in tutte le sue componenti, per assicurare un’adeguata prosecuzione al naturale percorso di integrazione delle FER.” “Uno strumento di stabilizzazione del mercato a medio termine e, al contempo, di integrazione delle rinnovabili potrebbe essere quello dei contratti a lungo termine – spiega il professor Alessandro Marangoni, CEO di Althesys – Allo stato in Italia e in Europa, a differenza del resto del mondo, la regolazione non ne favorisce la diffusione. Per incentivare la loro stipula, anche nel mercato dell’energia, occorrerebbe dunque introdurre meccanismi regolatori che stimolino la domanda a contrattualizzare i propri consumi nel lungo periodo.” Scarica gli atti del convegno Ripensare il mercato elettrico: evoluzione industriale e convergenza europea Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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