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La crisi ecologica è peggiore di quella economica e l’Europa dovrebbe investire 300 miliardi di euro l’anno per muoversi verso un’economia sostenibile e focalizzata sull’efficienza energetica, strategia che potrebbe generare risorse economiche annuali equivalenti all’intero Piano di Investimenti Juncker per l’economia europea. Questo, in sintesi, quanto emerge dal Rapporto “From crisis to opportunity: five steps to sustainable european economies – Dalla crisi all’opportunità: Cinque passi verso economie Europee sostenibili”, presentato dal WWF in occasione dell’incontro, che si sta svolgendo a Bruxelles, dei 28 Ministri delle Finanze europei per concordare un nuovo Fondo Europeo di Investimenti Strategici (EFSI).Dal Rapporto si evidenzia come i danni provocativa disastri ecologici abbiano superato per gravità le dimensioni attuali della crisi economica. Per fare qualche esempio le alluvioni sono costate negli ultimi 10 anni più di 150 miliardi di euro, la ‘bolletta annuale’ dell’inquinamento dell’aria equivale a 537 miliardi di euro, mentre le industrie europee sono costrette a importare materie prime non più disponibili in Europa del valore di 300 miliardi di euro.Il rapporto del WWF si basa su oltre 400 studi e ulteriori rapporti prodotti da istituzioni chiave, sull’importanza di costruire un’economia sostenibile come volano per uscire dalla crisi economica. “Il capitale naturale – si legge nel comunicato – con la messa a disposizione delle sue risorse, il flusso dei suoi servizi e la capacità di assorbire emissioni e rifiuti, è alla base dei processi economici, del nostro benessere e del nostro sviluppo e deve diventare centrale nelle nuove impostazioni economiche. Al capitale naturale deve essere riconosciuto il suo valore e la sua “messa in conto” deve entrare formalmente nei processi concreti di politica della programmazione economica di tutti i paesi dell’Unione”. La roadmap del WWF per l’Europa individua 5 passi fondamentali che si integrino fra loro per costruire un’economia sostenibile focalizzata su obiettivi raggiungibili nei prossimi 5 anni. clima e energia, con la massima promozione di energie rinnovabili, risparmio, efficienza e riduzione delle emissioni) efficientamento delle risorse e loro gestione (quindi l’applicazione di una Circular Economy, un’economia circolare che non preveda lo scarto, il rifiuto, l’inquinamento ma promuova i processi produttivi circolari), politiche fiscali e finanziarie innovative che eliminino i sussidi perversi ai processi negativi per l’ambiente (come i sussidi ai combustibili fossili) e inseriscano le tasse sull’utilizzo delle risorse e i danni all’ambiente, una leadership globale nello sviluppo sostenibile una strategia da qui al 2050 che costituisca un sfida per l’Europa per consentirci di vivere in armonia con i limiti biofisici del pianeta, grazie all’eco innovazione, ai lavori “Green”, ai nuovi indicatori di benessere oltre al PIL, all’economia circolare ecc. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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