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Sono oltre 800 le realtà locali che hanno deciso negli ultimi cinque anni di modificare i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare prestazioni e qualità del costruito. Una spinta dal basso e in costante crescita (erano 705 nel 2010 e 557 nel 2009), visto che nei primi 9 mesi del 2011 sono ben 134 le nuove amministrazioni che sono intervenute sui regolamenti edilizi. Nei territori dove sono in vigore questi strumenti innovativi vivono complessivamente oltre 20 milioni di cittadini, in citta' grandi e piccole. Il dato arriva dall'Osservatorio ONRE (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, presentato alla Fiera di Bologna nell'ambito del SAIE. Una ricerca che da quattro anni fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni a partire proprio dalle novita' introdotte nei regolamenti edilizi comunali per spingere una maggiore attenzione alla sostenibilita' e qualita' del costruire. I parametri presi in considerazione nell'analisi sono: isolamento termico, utilizzo di fonti rinnovabili, efficienza energetica degli impianti, orientamento e schermatura degli edifici, materiali da costruzioni locali e riciclabili, risparmio idrico e recupero acque meteoriche, isolamento acustico, permeabilita' dei suoli e effetto isola di calore. A partire da quest'anno sono state introdotte nuove valutazioni che riguardano le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore e la certificazione energetica, a sottolineare come nei Regolamenti Edilizi convergono aspetti tecnici e procedurali e vi s'incrociano competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni. ''I regolamenti edilizi comunali – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia e urbanistica di Legambiente – rappresentano sempre di piu' uno snodo fondamentale del processo edilizio e del cambiamento in corso nel modo di progettare e costruire in Italia. Questi risultati dimostrano che l'innovazione in questo settore sta andando avanti ma va accompagnata da una chiara politica nazionale che spinga a fare dell'edilizia un settore di punta della green economy, capace di creare lavoro e di riqualificare le citta' italiane. La sfida che abbiamo di fronte – ha aggiunto Zanchini – e' di portare l'intero settore delle costruzioni a raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione Europea al 2021. Quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantita' di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, e in ogni caso prodotta da fonti rinnovabili. I regolamenti edilizi comunali sostenibili e le tante buone pratiche diffuse nelle citta' italiane dimostrano che l'obiettivo e' raggiungibile e potrebbe permettere di aprire una nuova fase per il settore delle costruzioni, chiudendo definitivamente i conti con la stagione dell'abusivismo edilizio e del consumo di suolo dissennato''. Da un punto di vista della distribuzione, e' prevalente la diffusione di Comuni del centro-nord. Iniziano a crescere pero' anche i numeri delle regioni del sud, in particolare in alcune zone di Campania, Puglia e Sardegna. Al nord, in valori assoluti, e' la Lombardia a mostrare la quantita' piu' elevata di Comuni (223) seguita dall'Emilia-Romagna (121), Veneto (87) e Piemonte (64). Tra le norme regionali che spingono la certificazione e l'efficienza energetica, sono da segnalare le Province Autonome di Trento e Bolzano dove si e' stabilito che per tutte le nuove costruzione la classe B e' quella minima obbligatoria e dove la certificazione energetica e' oggi una pratica diffusa e regolata secondo criteri precisi a cui seguono controlli e sanzioni. La Regione Emilia-Romagna che fissa obblighi per l'installazione di solare termico e fotovoltaico, per l'allacciamento a reti di teleriscaldamento e stabilisce limiti di trasmittanza per i nuovi edifici; ma anche Lombardia e Piemonte che impongono l'uso di energie rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria, prevedono controlli e sanzioni per la certificazione energetica, la schermatura delle superfici vetrate nei nuovi edifici e limiti di trasmittanza delle pareti. Sugli 839 Comuni individuati, sono 608 quelli che prevedono obblighi sull'isolamento termico degli edifici.Anche il ricorso a tetti verdi inizia ad essere inserito nei Regolamenti Edilizi con 31 Comuni, tutti in Lombardia, dove per le nuove edificazioni e' obbligatorio realizzare parte della copertura con ''tetti giardino'' per un miglior isolamento termico, stessa pratica incentivata in altri 20 Comuni.Per quanto riguarda i serramenti ad alta efficienza l'obbligo e' previsto in caso di sostituzione dei vecchi o di realizzazione di nuovi edifici in 278 Comuni.Risultati particolarmente importanti sono quelli raggiunti dalle energie rinnovabili.Infatti in ben 459 Comuni italiani si obbliga l'installazione di pannelli solari termici, mentre in 482 diventa obbligatorio per i nuovi edifici allacciare pannelli fotovoltaici.Inoltre, sono 312 le amministrazioni locali che prevedono la promozione, l'incentivo o l'obbligo di allacciamento a una rete di teleriscaldamento, l'uso di pompe di calore o il collegamento a impianti di cogenerazione per il riscaldamento e la climatizzazione estiva delle case. In particolare sono 164 i Comuni in cui, se presente, si fa obbligo di allacciare gli edifici alla rete di teleriscaldamento. E ancora: 431 i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema dell'orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate. In 15 vi e' un esplicito divieto di costruire edifici o singole abitazioni con un unico affaccio verso nord. 382 i Comuni i cui regolamenti edilizi prendono in considerazione l'origine dei materiali e l'energia impiegata per la loro produzione.In 324 viene promosso l'uso di materiali di provenienza locale, naturali e riciclabili o con un lungo ciclo di vita, mentre per 27 Comuni questo tipo di richiesta diventa obbligatoria. Un aspetto molto considerato e' quello della risorsa idrica. Infatti il recupero delle acque piovane, principalmente per l'irrigamento di giardini, ed il risparmio idrico, sono resi obbligatori in 463 Comuni italiani. E 235 Comuni hanno deciso di affrontare l'argomento de corretto isolamento acustico negli edifici. Di questi, 158 prevedono un limite preciso alle emissioni acustiche da rispettare, 44 prevedono incentivi qualora si raggiungano livelli di isolamento acustico particolarmente elevati.Sono 188 i Comuni che trattano la permeabilita' dei suoli nei loro regolamenti edilizi, punto fondamentale per impedire l'incremento delle temperature nella aree urbane, noto come effetto ''isola di calore'', e di conseguenza per evitare un sempre crescente bisogno di impianti di climatizzazione nei mesi estivi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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