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Il Consiglio Direttivo ha anche adottato uno schema di Protocollo d’Intesa tra ITACA e ACCREDIA in materia di edilizia sostenibile, che sarà trasmesso alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la definitiva approvazione. Obiettivo dell’intesa è quello di realizzare, all’interno di un quadro nazionale, un sistema di accreditamento e certificazione per la piena applicazione del “Protocollo ITACA”, a sostegno di politiche regionali mirate alla sostenibilità ambientale. L’accordo tratta anche il tema della qualificazione degli appalti pubblici. ACCREDIA è riconosciuta dallo Stato, con decreto interministeriale del 22/12/2009, quale unico organismo nazionale autorizzato a svolgere attività di accreditamento, in attuazione del Regolamento (CE) n.765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 09/07/2008. La versione aggiornata del Protocollo ITACA 2011, traduce in sintesi tutti i rilievi intervenuti in fase di applicazione dello strumento da parte delle Regioni e delle osservazioni tecniche avanzate dalle associazioni nazionali degli operatori economici, sia del settore imprenditoriale che della produzione, e degli ordini professionali. La principale novità è l’uscita, oltre che del Protocollo per Edifici Residenziali, anche del Protocollo per Uffici, in linea con la direttiva comunitaria 2010/31/CE che prevede per il 2020 consumo quasi “zero” per gli edifici pubblici. A questo si aggiungerà a breve, così come ha richiesto il Consiglio Direttivo Itaca, strumenti di valutazione per scuole, aree industriali ed edifici commerciali. La struttura dei protocolli residenziale e terziario è di base la medesima, in modo tale da avere standard declinati solo in termini di indicatori e scale di prestazione, ma tecnicamente armonizzati in modo da facilitarne l’apprendimento e l’applicazione. Il Protocollo per Uffici contiene 35 criteri (tematiche di valutazione), grossomodo gli stessi del residenziale, ma cambiano i parametri di calcolo e le scale di prestazione per l’attribuzione dei punteggi. In più sono previsti alcuni criteri specifici tipo la presenza di BACS (Building Automation). Entrambi gli Strumenti riguardano sia le nuove costruzioni sia gli interventi di recupero edilizio. Una tabella iniziale indica per ciascun criterio a quale tipo di Protocollo si applica. L’aggiornamento del Protocollo nasce dall’esigenza di allineare lo strumento di valutazione alle nuove norme tecniche UNI in materia di energia (serie UNI 11300) e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica”. Inoltre il Protocollo ITACA ha avuto negli ultimi anni applicazione in diverse Regioni nell’ambito di diversi programmi di incentivazione rivolto al social housing (Programma Casa) e all’edilizia privata (Piano Casa) ovvero attraverso l’applicazione di specifiche normative regionali in materia di edilizia sostenibile, permettendo di acquisire un’esperienza pratica che ha consentito di migliorare alcune metodologie di calcolo. In tal senso sono stati modificati principalmente gli indicatori relativi ai materiali da costruzione, alla qualità del servizio e alla qualità del sito. Nel Protocollo ITACA 2011 è inoltre prevista un’articolazione del punteggio di valutazione secondo tre valori. E’ presente un punteggio relativo alla qualità della localizzazione, che prescinde dalle scelte progettuali, e uno relativo alla qualità della costruzione. La combinazione dei due punteggi esprime quello complessivo della costruzione. Si è inoltre ritenuto opportuno sviluppare una unica versione di Protocollo ITACA, addivenendo a una sintesi tra il Protocollo sintetico e quello completo 2009. Ciò al fine di proporre un riferimento unico in modo da facilitare un allineamento dei protocolli a livello regionale attualmente molto eterogenei. Il Protocollo ITACA 2011 prevede 34 criteri (tematiche di valutazione) rispetto ai 49 del 2009, dimensione di strumento bilanciata per coniugare l’esigenza di una agile applicazione con il valore scientifico della valutazione. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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