Grazie al fotovoltaico ridotto di 896 milioni il prezzo all’ingrosso dell’elettricità

Presentato a Roma l’IREX Annual Report 2015, le rinnovabili nonostante la fine degli incentivi rappresentano un perno importante per l’economia

Dal Rapporto Annuale Irex presentato ieri a Roma e realizzato dagli economisti di Althesys “Strategie aziendali, competizione globale e politiche nazionali nel settore italiano delle rinnovabili”, emerge che l’Italia delle rinnovabili è diventata protagonista degli investimenti all’estero. In particolare nell’ultimo anno l’Irex ha censito 205 operazioni, pari a 7 miliardi di euro (-10% rispetto al 2013) e 4.736 megawatt di potenza. Le imprese italiane hanno investito all’estero 2,5 miliardi, l’88% della potenza.

“La fotografia delle operazioni di dimensioni industriali del 2014 mostra un settore molto cambiato”, commenta l’economista Alessandro Marangoni, coordinatore della ricerca e Ceo di Althesys “con un calo drastico degli investimenti in Italia a favore delle iniziative all’estero e un peso crescente degli operatori più grandi”.

“Nel mondo la percezione delle rinnovabili è molto cambiata – sottolinea Christine Lins,  Executive Secretary di REN21- Unep,  a livello globale sono almeno 138 i paesi le cui  politiche energetiche prevedono il ricorso alle rinnovabili. Di questi 95 sono i paesi in via di sviluppo. Erano solo 15 nel 2005” .

Inoltre, nonostante la fine degli incentivi, dal Rapporto Irex si evidenzia che le rinnovabili rappresentano il perno del sistema elettrico italiano, che vedrà ridursi la capacità termoelettrica con molti impianti in dismissione, e che nel medio periodo resterà in equilibrio, pur crescendo il peso delle fonti pulite.
Lo studio  stima che la sola produzione fotovoltaica abbia ridotto di 896 milioni il prezzo all’ingrosso dell’elettricità. La trasformazione del mercato ha accelerato la concentrazione e ha allargato l’internazionalizzazione anche alle imprese di dimensioni più contenute, spinte all’estero dal raffreddarsi del mercato nazionale.

Nonostante i tagli retroattivi che hanno punito i rendimenti, gli investitori finanziari sono rimasti attivi sul settore e il 2014 ha visto ben 5 IPO sul mercato AIM.
“Abbiamo osservato un rafforzamento della tendenza alla concentrazione fra imprese, dove quasi la metà delle operazioni sono di acquisizione, con maggiore attenzione per le tecnologie fotovoltaiche ed eoliche. Gli investimenti per crescita interna – aggiunge Marangoni – sono stati pari a 1.800 megawatt, per un valore di 3,1 miliardi di euro, sia fotovoltaici che eolici”.

A livello europeo gli incentivi sono in riduzione in molti paesi, ma l’eolico resta comunque profittevole, con costi in discesa anche per il calo del costo del capitale, mentre nel fotovoltaico crescono i sistemi indipendenti e i piccoli impianti. Aumentano soprattutto gli investimenti italiani fuori dall’Europa: America Latina, Stati Uniti e Africa sono le aree più dinamiche. In molti Paesi, come ad esempio, Brasile, Cile, Messico, Usa, Sudafrica, Egitto e Marocco le rinnovabili sono ormai competitive o addirittura più economiche delle fonti tradizionali.

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