IEA: investimenti in tecnologie energetiche pulite per la ripresa economica

Il direttore dell’Agenzia internazionale dell’Energia Fatih Birol ha presieduto una tavola rotonda cui hanno partecipato i ministri dell’energia, che hanno confermato il proprio impegno nel sostenere i settori chiave dell’energia pulita nel pianificare la ripresa economica di cui il mondo ha bisogno.

IEA: investimenti in tecnologie energetiche pulite per la ripresa economica

Venerdì scorso il direttore dell’IEA Fatih Birol ha presieduto, insieme al ministro danese per il clima e l’energia Dan Jørgensen, una tavola rotonda che ha coinvolto i ministri dell’energia di vari paesi – Australia, Canada, Danimarca, Commissione Europea, Finlandia, Francia, Germania, Italia, India, Indonesia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Svezia, Svizzera e Regno Unito – e altri leader di tutto il mondo per esaminare la questione cruciale di come creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica attraverso investimenti in tecnologie energetiche pulite.

All’evento, al quale hanno partecipato Amina Mohammed, Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, e Frans Timmermans, Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, i ministri di tutto il mondo hanno condiviso le proprie esperienze su come i governi stiano rispondendo agli impatti della pandemia Covid-19, sottolineando che la priorità è quella di affrontare le sfide critiche per la salute pubblica, riducendo al minimo i danni economici e finanziari nel breve e nel medio periodo.

I ministri hanno confermato il proprio impegno, nonostante le difficoltà della crisi odierna, a sostegno dei settori chiave dell’energia pulita – come l’efficienza energetica, l’eolico, il fotovoltaico, le batterie e l’idrogeno  – mentre elaborano i piani per rilanciare le proprie economie nei prossimi mesi. 

Fra gli aspetti principali emersi durante la tavola rotonda, la preoccupazione per l’aumento della disoccupazione in molti paesi a causa del coronavirus e la necessità che gli investimenti in energia pulita siano centrali nella  risposta all’emergenza Covid-19 e nei piani di ripresa, con investimenti che coinvolgano anche i paesi in via di sviluppo.

Nuove risposte per nuove sfide

Il mondo si trova ad affrontare una crisi diversa da qualsiasi altra del passato, gli effetti immediati e soprattutto quelli a lungo temine non sono chiari per nessuno. 

“Quello che sappiamo è che non appena si potranno iniziare ad allentare le misure di confinamento, le persone che hanno perso il lavoro a causa di questa crisi avranno urgente bisogno di sostegno e molte aziende avranno bisogno dell’aiuto dei governi per la propria ripresa”.

In questa fase, sottolinea l’IEA, ancora più che in passato, si conferma l’importanza di investire in tecnologie pulite come l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, considerando i benefici che ciò può garantire: rendendo i sistemi energetici più moderni, più resistenti e più puliti, stimolando la creazione di posti di lavoro e migliorando la competitività economica e la produttività future.

La pandemia ha reso più chiaro che mai che un approvvigionamento energetico affidabile sia indispensabile per le società moderne per resistere di fronte alla crisi. E’ inoltre indispensabile limitare le emissioni di gas serra per guidare il mondo verso il raggiungimento degli obiettivi internazionali in materia di clima. 

“Sia chiaro, ha spiegato Fatih Birol, la crescita economica abbinata alla decarbonizzazione non solo è realistica, è già avvenuta. Il mese scorso, i dati dell’AIE hanno mostrato che le emissioni globali di carbonio legate all’energia hanno smesso di aumentare nel 2019, anche se l’economia mondiale è cresciuta di quasi il 3%. Una parte fondamentale di questo sviluppo incoraggiante è stata la diminuzione delle emissioni del settore elettrico nelle economie avanzate, a conferma che la transizione verso le energie pulite è in corso”.

Nei prossimi giorni l’Agenzia Internazionale dell’Energia pubblicherà la Global Energy Review 2020, con le prime stime sull’andamento delle emissioni di quest’anno e si confermerà un calo delle emissioni, indotto anche dal Covid-19. “Ma non c’è molto da festeggiare, c’è bisogno di una strategia a lungo termine. I Paesi hanno bisogno di strategie globali ed economicamente vantaggiose per la decarbonizzazione delle loro economie. Dobbiamo imparare dalle esperienze del passato: le emissioni dopo la crisi finanziaria globale del 2008 hanno ripreso a salire in maniera significativa. Ecco perché è necessario che i governi facciano in modo che le transizioni in materia di energia pulita siano in primo piano nella risposta alla crisi Covid-19 in rapida evoluzione”.

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