Il valore dell’efficienza nella Strategia Energetica Nazionale

In occasione dell’assegnazione del Premio Cofely per l’Efficienza Energetica e Ambientale si è svolta a Roma la tavola rotonda dal titoloIl valore dell’efficienza nella Strategia Energetica Nazionale all’interno della quale rappresentanti del mondo istituzionale ed esperti del settore, hanno dibattuto sulla ricerca “Obiettivi e strumenti innovativi per la politica energetica in Italia e in Europa. Prospettive e potenzialità dell’efficienza nella Strategia Energetica Nazionale”, realizzata dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.Dalla ricerca sono emerse tre evidenze principali:
L’aumento di domanda energetica (sia primaria che di consumi finali) al 2020 deve essere coperta da interventi di efficienza energetica; questo obiettivo, al primo posto della SEN, può portare a un risparmio stimato di circa 8 miliardi di euro annui per importazioni di combustibili fossili e a una riduzione delle emissioni di circa 55 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. L’efficienza energetica assume un ruolo da protagonista nella limitazione di emissionidi CO2. Da segnalare che la ricerca ha identificato finanziamenti europei potenziali cui attingere per dare esecuzione alla SEN in ambito locale pari a 29 miliardi di euro.
• Emerge necessità di dare completezza e continuità alla SEN individuando le Amministrazioni pubbliche locali in grado di attuare una nuova pianificazione energetico-urbanistica orientata all’efficienza energetica, considerato che circa il 70% dell’energia è consumata in contesti urbani. L’edificio si caratterizza, quindi, come nucleo principale di un progetto più ampio di riqualificazione del territorio, tenendo presente che il riscaldamento e l’illuminazione assorbono la maggior parte del consumo di energia (42%, di cui il 70% per il riscaldamento) e producono il 35% delle emissioni complessive di gas serra.
• La SEN al 2020 deve avere piena attuazione, ma è solo un primo passo per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica posti dalla UE per il 2050 (decarbonizzazione dell’economia con una riduzione delle emissioni di gas climalteranti tra l’80% e il 95%) in cui si deve anche prevedere un’armonizzazione legislativa regionale in materia, considerando che oltre il 70% dei risultati ottenuti a oggi con gli interventi di riqualificazione energetica è concentrato in sole quattro regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna); meno del 2% del risparmio energetico è, invece, da associare alle ultime 4 regioni (Calabria, Basilicata, Valle D’Aosta e Molise).

“Attraverso i nuovi Fondi Strutturali 2014-2020 i policy maker e le imprese nazionali e regionali possono attuare scelte che rappresentano un forte cambiamento nella prospettiva di rilancio della competitività del nostro Paese, realizzando, attraverso l’efficienza energetica e il “basso impatto” gli obiettivi di crescita smart, sviluppo sostenibile, inclusione sociale per superare la crisi e minimizzare gli impatti, anche sociali, del rischio di povertà energetica.- commenta Maria Prezioso, Geografo economico e politico – Dipartimento Scienze e Tecnologiedella Formazione dell’Università degli Studi Tor Vergata – RomaIl territorio, soprattutto quello delle città, rappresenta un campo ottimale per sperimentare, in forma coesiva e cooperativa, nuovi programmi e progetti di efficientamento degli edifici, di servizi verdi, di attività produttive e trasportistiche sempre più vicine all’obiettivo “emission 0″, per contrastare, con un’economia sempre più verde, gli effetti del Cambiamento Climatico sull’economia italiana”.

“Cofely Italia, quale azienda leader del’efficienza energica nel nostro paese, sente il dovere di dare un contributo concreto alla Strategia Energetica Nazionale che pone tra le sue priorità proprio l’efficienza energetica – continua Enrico Colombo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cofely Italia -. La ricerca realizzata con l’Università va quindi verso questa direzione. La stessa responsabilità e sensibilità la ravvisiamo negli Enti e nelle aziende private che si affidano a noi per realizzare progetti di efficienza energetica. Ciò nonostante oggi esistono consistenti difficoltà, da parte di diversi committenti, nel rispettare gli impegni contrattuali delle scadenze di pagamento, minando in tal modo la reale possibilità per Cofely di continuare a sviluppare e offrire soluzioni innovative. Altra criticità riguarda la burocrazia: dobbiamo incidere profondamente per adeguarla agli standard dei paesi europei più all’avanguardia”.

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