Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Le pompe di calore smart e green di Panasonic e tado portano la transizione energetica nelle case europee 17/04/2024
Le pompe di calore smart e green di Panasonic e tado portano la transizione energetica nelle case europee 17/04/2024
Avviata la fase di negoziazione del pacchetto economia circolare in Europa. Allarme Legambiente sul rischio di uno stallo della riforma se prevarranno le posizioni conservatrici Consiglio, Parlamento e Commissione europea hanno iniziato la fase di negoziazione relativa al pacchetto Economia circolare, riforma ambiziosa il cui successo dipende però da quale posizione riuscirà a prevalere tra quella conservatrice espressa da alcuni paesi e quella invece più aperta al cambiamento sostenuta da altri Stati. Gli obiettivi approvati dal parlamento europeo parlano del 70% del riciclo per i rifiuti urbani e 80% per gli imballaggi; target per la preparazione al riutilizzo; un aumento della raccolta differenziata per tutte le tipologie di rifiuti, ed in particolare un obbligo generalizzato di separazione della frazione organica; nuove norme a livello europeo per la responsabilità del produttore e obiettivi di prevenzione al 2030. Legambiente riporta i risultati dell’indagine a livello europeo guidata da European Environmental Bureau (EEB), Friends of the Earth Europe and Zero Waste Europe, a cui ha contribuito anche l’associazione ambientalista, che evidenziano che nel caso di una prevalenza della posizione conservatrice sostenuta da alcuni Paesi la transizione verso l’economia circolare nei prossimi anni sarà molto probabilmente in stallo. L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario inviato agli stati membri per capire se sia loro intenzione durante i negoziati di Bruxelles, sostenere le proposte chiave per rafforzare la politica europea sui rifiuti. Emerge la mancanza di una posizione comune sul pacchetto sull’economia circolare che fa temere che i Paesi più contrari stanno avendo la meglio, mettendo a rischio non solo l’avvio di politica virtuosa dei rifiuti, ma stoppando quella che potrebbe essere una reale rivoluzione economica e occupazionale. Tra i Paesi che si oppongono maggiormente alla proposta ci sono la Danimarca e la Finlandia, da sempre considerati a sproposito leader nelle politiche sui rifiuti, nonostante l’enorme quantità di rifiuti prodotti. Altri Paesi che rifiutano categoricamente gli obiettivi più ambiziosi del pacchetto sono Ungheria, Lituania e Lettonia. Repubblica Ceca, Italia, Svezia, Portogallo, Lussemburgo e Slovacchia, sono a favore di un obiettivo di riciclo del 65%, ma non sembra che farebbero lo stesso con i target relativi alla preparazione al riutilizzo, all’obiettivo di riutilizzo del 10% degli imballaggi e a supporto di target di prevenzione dei rifiuti, tutte misure che costituiscono priorità del pacchetto dell’economia circolare. Il Regno Unito, la Germania, la Polonia, l’Irlanda, la Slovenia e la Croazia invece non hanno voluto condividere la loro posizione, in contrasto con la posizione progressiva e trasparente adottata dal Parlamento europeo. Ci sono invece alcuni Stati del Sud Europa, come la Grecia e la Romania, nonché la Spagna, che chiedono un maggiore impegno nei confronti del riciclo, della prevenzione dei rifiuti, e della raccolta differenziata. Altri paesi che sostengono le riforme sono la Francia, il Belgio e i Paesi Bassi. L’Italia rispetto ai 6 punti che le associazioni ritengono prioritarie e su cui EEB ha costituito le domande rivolte ai Governi dei Paesi membri, ha dichiarato che supporterà, i target di riciclo proposti dalla Commissione, i requisiti minimi riguardo la responsabilità estesa al produttore e l’obbligo di raccolta differenziata per la frazione organica dei rifiuti urbani. Non sosterrà invece i i target specifici per la preparazione al riutilizzo dei rifiuti urbani e non ha preso posizione riguardo i target di prevenzione dei rifiuti (al 2025 e al 2030) e l’obiettivo di almeno il 10% di riutilizzo di imballaggi. A questo proposito Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente commenta che il nostro paese sta svolgendo un ruolo di retroguardia, in contrasto con gli interessi nazionali, nonostante ci siano aziende molto impegnate nella circular economy. Inoltre va considerato che l’Italia è leader in Europa per know-how e tecnologie su riciclo e riuso e abbiamo alcune esperienze di gestione dei rifiuti tra le migliori a livello internazionale, come Milano o Treviso. Quindi se la riforma fosse applicata si tratterebbe di un’opportunità importante di sviluppo economico. E’ importante che i Governi abbiano il coraggio di intraprendere le azioni necessarie e coraggiose per stimolare la transizione reale verso l’economia circolare. Si stima infatti che una transizione completa a un’economia circolare, oltre alle proposte attualmente in discussione a Bruxelles, potrebbe generare risparmi di circa 2mila miliardi di euro entro il 2030. Ciò equivale a un aumento del 7% del PIL dell’UE, con un aumento dell’11% del potere d’acquisto delle famiglie e 3 milioni di nuovi posti di lavoro supplementari. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
17/04/2024 Crisi climatica minaccia numero per la salute, oltre 250mila morti all'anno al 2050 A cura di: Tommaso Tetro Il Wwf in occasione del World health day chiede interventi urgenti per abbattere le emissioni di ...
15/04/2024 Overshoot day 2024: in Italia è il 19 maggio A cura di: Federica Arcadio In soli cinque mesi l’Italia arriva all'overshoot day, consuma cioè tutte le risorse naturali “dell’anno”. Solo ...
12/04/2024 Via libera definitivo alla Direttiva Case Green A cura di: Raffaella Capritti Direttiva Case Green: l'Ecofin questa mattina ha dato il via libera definitivo alla EPBD edifici a ...
10/04/2024 Green Energy Day: impianti rinnovabili aperti e visitabili A cura di: Federica Arcadio Il 20 aprile Green Energy Day: una giornata per aiutare i cittadini a capire l'importanza della ...
02/04/2024 "VALUES DRIVE VALUE”: a REbuild 2024, la forza dei valori che generano valore A cura di: Raffaella Capritti Il 14 e 15 maggio 2024 torna a Riva del Garda REbuild, evento di riferimento per ...
29/03/2024 Ogni anno 2,3 miliardi tonnellate spazzatura, torna Giornata internazionale Rifiuti Zero A cura di: Tommaso Tetro Si celebra il 30 marzo l'International Day of Zero Waste: l'obiettivo è sensibilizzare le persone a ...
28/03/2024 Energia pulita: investire nelle economie emergenti può limitare il riscaldamento globale A cura di: Tommaso Tetro Solo il 15% degli investimenti totali nelle rinnovabili è destinato ai mercati emergenti. Per rispettare gli ...
21/03/2024 Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo A cura di: Giorgio Pirani Emissioni gas serra legate all'agricoltura, secondo il WWF le strategie dell'UE per ridurle impattano sul cambiamento ...
19/03/2024 L’importanza della chimica per la transizione energetica e per il clima A cura di: Andrea Ballocchi La chimica è fondamentale in molteplici processi e settori, con un impatto anche in termini di ...
19/03/2024 Innovare per proteggere: come la tecnologia diventa centrale nella conservazione delle foreste A cura di: Fabiana Valentini La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...