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Le Regioni hanno espresso parere negativo rispetto al decreto sul quarto conto energia che disciplina i nuovi incentivi al fotovoltaico, parere in ogni caso non vincolante. Il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani al termine della Conferenza Stato Regioni di ieri ha infatti così commentato: "Le Regioni hanno espresso parere negativo sul decreto relativo agli incentivi per gli impianti fotovoltaici". "A determinare il parere negativo – ha continuato Errani – il fatto che non siano state accolte le nostre proposte tese a salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori e a garantire un decremento delle tariffe in linea con le esigenze del settore e con la necessaria tutela dei posti di lavoro". "Il lavoro delle Regioni – ha proseguito Errani – ha comunque già portato a migliorare il testo proposto dal Governo e anche i passi in avanti registrati oggi vanno sottolineati. In particolare sul fronte delle bonifiche dall'amianto che il sistema premiale previsto promuoverà ulteriormente. Un risultato che oggi, Giornata mondiale Vittime dell'amianto, assume anche una valenza simbolica. Importante anche l'accoglimento della proposta delle Regioni finalizzata a salvaguardare la produzione nazionale della componentistica necessaria alla realizzazione degli impianti"."Le Regioni – ha concluso Errani – data l'importanza strategica dell'energia fotovoltaica nella prospettiva dell'attuazione del Protocollo di Kyoto continueranno comunque il confronto con l'esecutivo per migliorare ulteriormente il testo del decreto". Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, a margine della conferenza Stato-Regioni ha annunciato che oggi sarà approvato il decreto per gli incentivi al fotovoltaico con la firma dei Ministri dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dell'Ambiente Stefania Prestigicomo. Saglia ha confermato che il testo accoglie la proposta di mediazione secondo la quale il terzo conto energia, ovvero il regime di incentivi attualmente in corso, verrà prorogato fino al 31 agosto. Una decisione che comunque lascia nell'incertezza tutto il settore per quanto succederà dopo il 31 agosto.Sul fronte degli incentivi Saglia ha concluso che ''se questi arrivano al 20-30% ci troviamo di fronte al margine giusto; ma se il livello dovesse attestarsi intorno al 70% allora ci troveremmo di fronte ad un fenomeno speculativo''.Stefania Prestigicomo, a margine della Conferenza Stato-Regioni, ha espresso un certo ottimismo e ha così commentato "C'e' l'accordo su quasi tutti i punti, lavoriamo perché il decreto sia sfornato entro questa settimana – ha affermato il ministro – le questioni di fondo sono risolte, restano dei singoli aspetti sui quali ci sarà un approfondimento tecnico".L'Anci (Associazione nazionale dei Comuni) ha invece espresso parere positivo sul decreto, considerando che stati accolti alcuni emendamenti proposti dall'associazione riguardanti direttamente i Comuni, anche alla luce dell'apertura da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sulla salvaguardia degli investimenti in corso nel periodo transitorio, in particolare nell'anno in corso."Prendiamo atto del mantenimento di elementi premiali per tutti i Comuni e in particolare per i piccoli, dell'estensione della soglia dimensionale per i piccoli impianti, e di una apertura del Governo sul periodo transitorio", sottolinea Enrico Borghi vice presidente ANCI e Presidente UNCEM al termine la Conferenza.Ma secondo Borghi, dopo questo passaggio si aprono altri scenari che devono tenere conto delle condizioni in cui si è giunto alla definizione del decreto, a pochi giorni dalla sua scadenza."E' evidente che a questo punto c'è una seconda questione molto importante legata al fatto che si aprirà la discussione sui decreti per le altre fonti rinnovabili (come biomasse, eolico ed idroelettrico), a cui i Comuni sono particolarmente interessati", prosegue. Per questo motivo "abbiamo chiesto al governo di avviare da subito un tavolo di confronto, perché non possiamo arrivare, come nella vicenda del fotovoltaico, a ridosso delle scadenze in maniera spezzettata e senza dare un quadro di certezza al settore", osserva il vice Presidente ANCI.Da parte sua il vice presidente e delegato sull'Energia Filippo Bernocchi aggiunge che "sui punti riguardanti la revisione del periodo transitorio 2011-2012 e dell'abbattimento delle tariffe incentivanti, alla luce del prospettato regime di deroga per chi ha già avviato gli investimenti e dei nostri emendamenti accettati, tra cui la trasformazione del premio incentivante per la sostituzione dei tetti in eternit dal 10% ad una quota fissa per kw/h, l'Anci attende adesso che la proposta di apertura del Governo si traduca in una modifica concreta del provvedimento". Il presidente di Assosolare, Gianni Chianetta auspica che Il Governo "ascolti almeno le Regioni" sul decreto per le energie rinnovabili. "Il parere negativo espresso oggi dalle Regioni sulla bozza del Quarto Conto Energia – rileva in una nota – dimostra ancora una volta l'indifferenza del Governo rispetto alle posizioni espresse anche dalle Camere, con particolare riferimento alla tutela degli investimenti e alla sostenibilità delle tariffe incentivanti per il comparto del fotovoltaico, a tutt'oggi e da mesi in ginocchio. Tutto questo, malgrado il costante impegno e le varie soluzioni proposte in diverse sedi da Assosolare e dalle altre associazioni delle rinnovabili.Come Assosolare – conclude il comunicato – non possiamo che ribadire la nostra ferma e totale contrarietà all'impostazione del decreto e ci auspichiamo che il Governo recepisca tutte le osservazioni della Conferenza unificata". Il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane di Confindustria ANIE esprime apprezzamento per quanto emerso a seguito della riunione della Conferenza Unificata Stato Regioni e in un comunicato sottolinea che la bozza del IV Conto Energia presenta significativi miglioramenti rispetto alla versione della scorsa settimana introducendo alcune importanti novità, peraltro fortemente richieste da GIFI.Fra queste, secondo le prime indiscrezioni, si segnalano con maggiore evidenza:• L'estensione a 1 MWp su edifici della categoria di impianti non soggetta a limiti di spesa ed al registro informatico per gli anni 2011 e 2012;• L'istituzione di un canale preferenziale per gli impianti che entrano in esercizio entro il 31 agosto 2011, al fine di salvaguardare i grandi impianti attualmente in realizzazione;• La modifica del premio per l'installazione di impianti in sostituzione di coperture contenenti amianto dal valore percentuale ad un valore fisso;• Lo snellimento delle procedure per la formazione delle graduatorie degli impianti iscritti al registro e la suddivisione dell'anno 2012 in due semestri con registri separati."Qualora le indiscrezioni venissero confermate, si tratterebbe di elementi indubbiamente positivi e migliorativi rispetto alla bozza sino a oggi circolata – dichiara Valerio Natalizia Presidente di GIFI-ANIE. Mi preme evidenziare che in questa fase il fattore tempo è cruciale. Sono numerose le aziende che ci segnalano forte disagio e chiedono al più presto l'approvazione del decreto con le modifiche richieste"."Siamo soddisfatti del lavoro svolto – aggiunge Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria ANIE. "Abbiamo molto apprezzato l'impegno diretto del Ministro Romani e l'elevata professionalità dei tecnici del ministero che hanno ascoltato molti dei suggerimenti offerti dagli operatori industriali." Anche IFI, il Comitato imprese fotovoltaiche italiane, esprime un giudizio positivo sul decreto rinnovabili: "E' stato fatto un deciso passo avanti nel riconoscimento del ruolo che la filiera industriale italiana può ricoprire nello sviluppo del settore fotovoltaico, se il decreto sarà confermato nei termini attesi. Restano certamente molti punti da migliorare, incluso il necessario controllo del tetto di spesa complessivo e della regolamentazione semplificata per l'accesso agli incentivi. Comunque l'impianto del testo nel suo complesso resta valido, con un approccio prospettico che potrà consentire al sistema Paese di lavorare nel tempo al consolidamento della propria posizione competitiva a livello globale e contribuire al raggiungimento della grid parity. – afferma Filippo Levati, presidente di IFI – La direzione strategica su cui lavorare ai successivi miglioramenti è l'adozione di una logica di investimento di medio lungo periodo che favorisca lo sviluppo dei segmenti più aderenti al modello distribuito di generazione e consumo di energia da fonte fotovoltaica in armonia con altre fonti e interventi come l'efficienza energetica". Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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