Mobilità, rinnovabili e bonus malus tasse auto, arriva Protocollo anti-inquinamento

Intesa ministeri e Regioni: firma oggi e domani a Torino di un Protocollo d’intesa nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria, rinnovabili e inquianamento in occasione del ‘Clean air dialogue’

 

a cura di Tommaso Tetro

Mobilità, rinnovabili e bonus malus tasse auto, arriva Protocollo anti-inquinamento

Mobilità sostenibile, spinta alle rinnovabili, bonus malus in chiave ambientale sulle tasse automobilistiche. Sono questi alcuni dei punti di un pacchetto di misure anti-inquinamento contenuti in un Protocollo d’intesa nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria  firmato in occasione della cerimonia di apertura del ‘Clean air dialogue’, in corso oggi e domani a Torino.

Il protocollo – declina gli impegni dei ministeri coinvolti e quelli delle Regioni per combattere lo smog. La proposta è il frutto del tavolo di lavoro cui partecipano i rappresentanti del ministero dell’Ambiente e degli altri ministeri competenti nei settori maggiormente responsabili delle emissioni (agricoltura ai trasporti all’energia), a cui si sono poi aggiunti il ministero della Salute, e il ministero dell’Economia. Per via della portata nazionale assunta dal Piano anti-smog, da maggio il gruppo lavora a Palazzo Chigi, presso il consiglio dei ministri, e insieme è stato deciso di costruire un Protocollo che avesse la firma della presidenza del Consiglio.

Trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico

Le misure del protocollo riguardano i tre settori maggiormente responsabili dell’inquinamento: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico. Su questi punti ogni ministero assume una serie di impegni precisi.

Il ministero dell’Ambiente per esempio si impegna a coordinare un gruppo di lavoro dedicato ai sussidi ambientalmente dannosi, a promuovere accordi con le Regioni coinvolte in procedure di infrazione per la qualità dell’aria; a formulare una proposta di limitazione per bruciare i residui agricoli.

Il ministero dei Trasporti guarda invece alla modifica del codice della strada pensando, tra le altre cose, a limiti di velocità autostradali, a un decreto che consenta l’utilizzo di veicoli elettrici (come monopattini e overboard) oggi non omologati per la circolazione, alla diffusione di piste ciclabili e ciclovie. Il capitolo energia ricade sul ministero dello Sviluppo economico; che si impegna a un aggiornamento del decreto sulle rinnovabili termiche per introdurre requisiti ambientali più stringenti, alla formulazione di una proposta normativa per modificare l’attuale assetto dell’eco-bonus per l’installazione delle stufe a biomassa, e a limitazioni agli impianti a gasolio. Tra gli impegni del ministero delle Politiche agricole, la promozione presso la commissione Europea di misure di abbattimento delle emissioni di ammoniaca. Il ministero dell’Economia pensa invece alla formulazione di una proposta per l’istituzione di un fondo da 400 milioni di euro l’anno per l’attuazione del programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico e a una proposta legislativa per introdurre il criterio di bonus malus nella determinazione delle tasse automobilistiche. Infine il ministero della Salute si impegna a elaborare Linee guida e buone pratiche per la vivibilità dell’ambiente urbano e per promuovere la mobilità attiva.

Intanto è già in corso un dialogo con il ministero dell’Economia per trovare altre risorse da destinare alla sostituzione dei mezzi pubblici più inquinanti, anche per favorire la diffusione di carburanti alternativi. Su questo per esempio il ministero dell’Ambiente ha assunto un impegno a fornire un contributo di circa 2 milioni di euro per Regione. A parte gli accordi già attivi sul bacino Padano, che rimane più preoccupante per lo smog – anche se ci sono segnali di miglioramento (con una stima che parla di una riduzione delle emissioni nel complesso per le quattro Regioni dell’area pari a circa il 38% delle emissioni di Pm10, circa il 30% delle emissioni di ossidi di azoto, il 23% per l’ammoniaca) – il ministero dell’Ambiente ha avviato accordi con altre Regioni che ricalcano quelli già attivi; ed ha predisposto quelli con Lazio e Umbria; mentre sono in fase di negoziazione quelli con Toscana, Sicilia e Campania.

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