Orlando: rinnovabili, green economy e obiettivi 20-20-20

Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha presentato alla Commissione Ambiente della Camera le dichiarazioni programmatiche del proprio mandato, sottolineando la necessità di investire nello sviluppo verde dell’Italia. Molti i punti su cui si articolerà il suo programma, tutti legati a sostenibilità e sviluppo, dalla crescita delle tecnologie pulite, al raggiungimento degli obiettivi europei “20-20-20”, al sostegno a green economy, energie rinnovabili, biodiversità.

Rispetto agli obiettivi europei il Ministro ha sottolineato: “Mi limito a ricordare a tutti la necessità di procedere spediti e con strumenti efficaci al raggiungimento dei target del pacchetto europeo conosciuto come “20-20-20” , che prevede una riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990, il 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili e l’aumento del 20% dell’efficienza energetica”.

Priorità del ministro Orlando è inoltre favorire l’attenzione verso la green economy attraverso per esempio la delega per la riforma della fiscalità ambientale, naufragata sul finale della scorsa legislatura. “La riforma – sottolinea Orlando – dovrà assicurare, a parità di gettito, un trasferimento di oneri dal lavoro e dagli investimenti alla produzione e consumo di beni e servizi ambientalmente dannosi e, ove esistenti, la rimozione di sussidi ad attività impattanti, a favore di tecnologie più efficienti dal punto di vista ambientale”.

In materia di energie rinnovabili Orlando ribadisce quanto già sottolineato dal premier Letta “La priorità assoluta in campo energetico per noi resta lo sviluppo delle fonti rinnovabili”. “Pensiamo sia cruciale ridurre il costo dell’energia, anche come fattore di competitività per le imprese. Un paese molto pragmatico come la Germania lo sta già facendo. Il più grande paese industriale d’Europa si è dato l’obiettivo di produrre il 100% dell’energia da fonti rinnovabili al 2050. Si è data regole certe a partire dalla legge sulle rinnovabili e ha creato in questo settore oltre 360 mila posti di lavoro.
Con la prospettiva non più rinviabile dell’efficientamento energetico -continua il ministro – può ripartire un settore tradizionale come è quello dell’edilizia, sostanzialmente fermo, al quale affidare il compito straordinario di trasformare quanto già costruito”.

Inoltre il ministro ha sottolineato la necessità di una politica certa in materia di eficienza energetica, considerando che gli edifici consumano il 40% dell’energia nell’Unione europea ed i nostri sono particolarmente inefficienti. “Lo strumento semplice ed efficace dello sgravio del 55% (che scade il 30 giugno 2013) per ristrutturazioni a finalità ambientali non può essere messo in discussione ogni anno, ma deve essere reso permanente ed esteso all’adeguamento alle norme antisismiche, come chiesto in molte occasioni anche dal Parlamento.

Tra le altre priorità evidenziate dal Ministro Orlando l’acqua, il consumo di suolo e i delitti ambientali.

Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha espresso soddisfazione per l’agenda politica presentata dal ministro Orlando, in particolare rispetto all’attenzione per le rinnovabili ha sottolineato: “Il Ministro dell’Ambiente ha ricordato il bene che le fonti pulite hanno e stanno portando, in termini di sviluppo sostenibile, green economy ed occupazione, in questo momento di grave crisi economica. Per questo le energie pulite devono diventare la strategia nazionale del Governo, abbandonando ogni possibilità di ritorno al carbone, sviluppando nuove tecnologie (come gli accumuli) e soprattutto arrivando urgentemente alla sburocratizzazione e semplificazione del settore”.


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