Pannelli solari, il fotovoltaico conviene anche se ha vita breve

Una ricerca del Massachusetts Institute of Technology conferma che anche pannelli fotovoltaici di 10/15 anni di durata sono economicamente vantaggiosi

a cura di Andrea Ballocchi 

Pannelli solari, il fotovoltaico conviene anche se ha vita breve

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Anche i pannelli solari “a vita breve” possono essere economicamente redditizi. Parliamo di nuovi tipi di pannelli fotovoltaici per i quali la durata di 10 o 15 anni può essere sufficiente per giustificare la spesa. Lo sostiene l’esito di una ricerca svolta dal MIT – Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con la startup Swift Solar e la National Renewable Energy Laboratory (NREL). 

Pannelli fotovoltaici, la scoperta del MIT

Le conclusioni del lavoro, condotto da Joel Jean, Vladimir Bulović e Michael Woodhouse pubblicate sulla rivista Joule, smontano la convinzione tradizionale che per essere economicamente sostenibili i pannelli solari fotovoltaici debbano durare da 25 a 30 anni. “Questo è un ostacolo enorme, perché non si possono dimostrare 25 anni di vita in un anno o due, o addirittura 10”, evidenzia Jean, ex MIT e Ceo della Swift Solar.

Certo, non stiamo parlando di pannelli fotovoltaici usati, ma di nuovi prodotti dalla durata anche solo decennale, conferma il team di ricerca. In ogni caso – segnala lo stesso Jean – questa idea di prodotti accettabili solo se a lungo termine ha ostacolato lo sviluppo di molte nuove soluzioni tecnologiche promettenti in materia di energia solare. Infatti, le tecnologie convenzionali al silicio mono o policristallino predominano sul mercato.

Pannelli fotovoltaici, la scoperta del MIT

Occorre pensare – prosegue lo stesso Ceo di Swift Solar – che all’opinione generale non interessa il costo del pannello, ma quello del chilowattora nella vita utile del prodotto.

“La maggior parte della tecnologia è nel pannello, ma buona parte del costo è nel sistema”, spiega.

Secondo l’analisi del team, con alcune avvertenze sul finanziamento, si può, in teoria, arrivare a contare su un costo competitivo, perché i nuovi pannelli stanno migliorando, anche quelli a vita quindicinale o anche decennale. 

L’esito della ricerca sui pannelli solari

Ma veniamo alla ricerca. Il team ha esaminato tre tipi diversi d’impianti solari: un sistema residenziale da 6 kW, uno commerciale da 200 kW e un impianto fotovoltaico installato con inseguitori solari da 100 MW.

Dopo aver preso in considerazione determinati parametri e compiuto debite analisi che hanno compreso anche i futuri progressi nello sviluppo della tecnologia solare, le modalità di finanziamento e lo smaltimento dei pannelli, hanno fatto precise valutazioi.

È emerso che in tutti e tre i tipi di installazione, a seconda delle particolari condizioni locali, la sostituzione con nuovi moduli dopo 10-15 anni potrebbe in molti casi fornire vantaggi economici, pur mantenendosi costanti i benefici ambientali. Il requisito di base per puntare a costi competitivi è che qualsiasi nuova tecnologia solare da installarsi negli Stati Uniti dovrebbe partire avendo come base un’efficienza del modulo di almeno il 20%, un costo non superiore a 30 centesimi/watt, e una durata di vita di almeno 10 anni.

L’esito della ricerca apre così a possibili nuovi sviluppi di tecnologie promettenti in ambito solare, permettendo un maggiore sviluppo e contributo delle energie rinnovabili al mix energetico. Le previsioni sono rosee in questo senso negli Stati Uniti: secondo il recente International Energy Outlook 2019 della EIA (Energy Information Administration) nel 2050, l’eolico e il solare rappresenteranno oltre il 70% della produzione totale da fonti rinnovabili.

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