Presentato dalla CE il pacchetto per l’energia sostenibile

La Commissione Europea ha annunciato le misure per offrire ai consumatori dell’UE un’energia sicura, rinnovabile e competitiva a prezzi accessibili

In seguito agli accordi sul clima condivisi dai leader del mondo in occasione della COP 21 di Parigi, la Commissione Europea nell’ambito della strategia dell’UE verso l’Unione dell’energia globale, ha messo a punto un pacchetto di misure in materia di sicurezza dell’approvvigionamento energetico e di energia sostenibile. Si tratta di una delle priorità politiche fondamentali della Commissione Juncker, che coinvolge diversi aspetti, come la possibilità di fronteggiare possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico, migliorare la trasparenza del mercato europeo dell’energia e creare una maggiore collaborazione tra gli Stati membri.

In particolare, come sottolinea il vicepresidente Maroš Šefčovič, responsabile per l’Unione dell’energia, le misure proposte intendono permettere di raggiungere gli obiettivi definiti a Parigi, migliorare la stabilità del mercato europeo dell’energia e comprendono una riduzione della domanda di energia, un aumento della produzione di energia in Europa, anche da fonti rinnovabili, l’ulteriore sviluppo di un mercato dell’energia ben funzionante e perfettamente integrato, nonché la diversificazione delle fonti energetiche, dei fornitori e delle rotte.

Miguel Arias Cañete, commissario responsabile per l’azione per il clima e l’energia, ha evidenziato che l’Europa, anche dopo  le crisi del gas del 2006 e del 2009, è ancora troppo vulnerabile in caso di gravi interruzioni dell’approvvigionamento di gas. E le tensioni politiche ai nostri confini rendono il problema ancora più significativo. “Le proposte di oggi riguardano un sistema affidabile, competitivo e flessibile in cui l’energia si sposta attraverso i confini a tutto beneficio dei consumatori. E mirano a garantirci un futuro in cui l’energia sarà pulita: a questo proposito tengo a precisare che il nostro impegno per una transizione verso l’energia pulita è irreversibile e non negoziabile.”


Il pacchetto adottato dalla Commissione

Il gas, che ha un ruolo importante nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e rappresenta una componente importante del mix energetico dell’UE, è altresì legato a un’eccessiva dipendenza esterna, che rende il sistema troppo fragile in caso di eventuali interruzioni delle forniture. La Commissione propone di passare da un approccio nazionale a uno regionale nella definizione delle misure di sicurezza dell’approvvigionamento. Inoltre viene introdotto un principio di solidarietà tra gli Stati membri per garantire l’approvvigionamento dei servizi sociali essenziali in casi di problemi di approvvigionamento.

L’UE per quanto concerne gli accordi intergovernativi nel settore energetico, firmati dai suoi Stati membri con paesi terzi e aventi un impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas, deve pretendere maggior trasparenza. La Commissione deve dunque verificare la conformità alla normativa sulla concorrenza e alla legislazione prima che gli accordi siano negoziati, firmati e sigillati.

L’Europa è il principale importatore al mondo di gas naturale sufficiente al momento per soddisfare circa il 43% della domanda attuale totale di gas, anche se sussistono molte differenze a livello regionale per quanto riguarda l’accesso. La Strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) e lo stoccaggio del gas ha proprio l’obiettivo di migliorare l’accesso di tutti gli Stati membri al GNL come fonte alternativa di gas, attraverso la costituzione dell’infrastruttura strategica per completare il mercato interno dell’energia e l’individuazione dei progetti necessari per mettere fine alla dipendenza di alcuni Stati membri da un’unica fonte di approvvigionamento.

La strategia in materia di riscaldamento e raffreddamento  in ambito edilizio e industriale è focalizzata sulla decarbonizzazione, sulla spinta all’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili. In questo senso si può fare moltissimo ed è fondamentale muoversi se l’UE vuole migliorare la propria interdipendenza dai fornitori esterni, basti considerare che attualmente per il 75% riscaldamento e raffrescamento sono prodotti a partire da combustibili fossili, e in ambito edilizio sono responsabili di metà del consumo energetico dell’UE.  

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