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Nel corso di un convegno organizzato nei giorni scorsi da Legambiente ed Enel, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti, sono stati presentati i risultati del dossier realizzato da Legambiente “Innovazione e semplificazione in edilizia: verso il regolamento edilizio unico”, che ha individuato i 1182 comuni, il 14,7% dei Comuni italiani, che hanno ritoccato il proprio regolamento edilizio attraverso 20 parametri che spingono l’efficienza, la riduzione dei consumi energetici e idrici e il miglioramento della vivibilità e salubrità delle abitazioni. I parametri di sostenibilità affrontati nei regolamenti edilizi comunali Si è trattato di un incontro particolarmente interessante e attuale considerando che il decreto “Sblocca Italia” (Dl n. 133/2014, convertito con legge n. 164/2014) ha previsto l’adozione di un “regolamento edilizio tipo” che dovrà coinvolgere Governo, Regioni e Comuni nel semplificare e fare chiarezza nelle procedure e accompagnare l’innovazione energetica e ambientale.Dal Dossier di Legambiente è emerso che la sfida della riqualificazione del patrimonio edilizio può essere vinta solo semplificando le procedure di intervento in un settore in cui convergono Direttive europee, Leggi nazionali e regionali e regolamenti edilizi comunali, chiarendo i riferimenti normativi per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio. Il primo obiettivo del regolamento tipo deve essere quello di chiarire i riferimenti per gli interventi in modo da accompagnare l’innovazione. Secondo l’associazione ambientalista, è necessario fare chiarezza rispetto ai parametri e fissare le prestazioni minime ai sensi delle Direttive europee che permettano di dare certezza per chi opera nel settore, garantendo anche i diritti dei cittadini rispetto alle certificazioni energetiche. Il secondo obiettivo riguarda la semplificazione degli interventi di efficienza energetica. Gli attuali vincoli a livello amministrativo alla realizzazione di impianti o dispositivi tecnologici per la promozione dell’efficienza energetica possono essere concretamente superati prevedendo nel Regolamento edilizio-tipo norme che favoriscano lo snellimento delle procedure autorizzative e della documentazione richiesta. “Un esempio – sottolinea Legambiente – è l’innovazione necessaria alla gestione delle pratiche amministrative, attraverso la creazione di un portale on-line utilizzabile e replicabile da parte dei Comuni, che consenta ai cittadini di individuare gli interventi di installazione di impianti da fonti rinnovabili o per l’efficienza energetica che richiedono la presentazione, presso gli uffici comunali del Settore Sportello Unico per l’Edilizia, di pratiche autorizzative da sbrigare direttamente sul medesimo portale, che deve prevedere anche la possibilità di far pagare direttamente i costi, ovvero i diritti di segreteria associati alle pratiche richieste. Il portale dovrà integrare anche i sistemi informativo territoriale (SIT) per consentire la consultazione di cartografie, zonizzazioni e carte tematiche”. Inoltre l’approvazione del Regolamento edilizio-tipo deve coinvolgere il Ministero dei Beni Culturali nella semplificazione degli interventi di efficienza energetica e di installazione di fonti rinnovabili. “La Legge 164/2014, prevede l’individuazione di tipologie di interventi minori privi di rilevanza paesaggistica per cui prevedere l’esonero completo dall’autorizzazione paesaggistica. L’individuazione di suddetti interventi deve essere accompagnata da Linee Guida per chiarire le tipologie di intervento e puntare, nei casi previsti, alla responsabilizzazione del proponente in modo da rendere possibili anche su edifici vincolati interventi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici per uso domestico residenziale, quali condizionatori e impianti di climatizzazione dotati di unità esterna e caldaie, e pannelli solari, termici e fotovoltaici”.E’ necessario infine introdurre semplificazioni per gli interventi di retrofit energetico degli edifici condominiali, consentendo benefici fiscali ma anche la realizzazione di maggiori volumi e modifiche delle facciate e dei tetti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici o del rumore proveniente dall’esterno. L’obiettivo deve essere, infatti, quello di adeguare il patrimonio edilizio non solo a fini energetici e ambientali nell’interesse delle famiglie ma di recuperare il patrimonio edilizio più degradato. Il regolamento edilizio tipo, è una opportunità per spingere l’innovazione e dare una prospettiva di uscita dalla crisi del settore ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini: “Questo strumento può rappresentare una straordinaria occasione per individuare procedure semplificate e condivise per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, coinvolgendo il Ministero dei beni culturali e per chiarire i parametri di riferimento per gli interventi e le prestazioni da raggiungere, tenendo conto delle Direttive europee e del quadro delle innovazioni già prodotte dai regolamenti edilizi comunali oggi diffuse nel territorio italiano”. “La predisposizione di un Regolamento Edilizio Tipo a livello nazionale – afferma Nicola Lanzetta, Responsabile Mercato Italia di Enel – rappresenta uno snodo fondamentale nel percorso di semplificazione avviato dal Governo, perché in grado di sistematizzare e ampliare le misure recentemente introdotte sul permitting per le installazioni di prodotti e tecnologie di efficienza energetica. Diventa quanto mai necessario ridurre costi e tempi legati a un’eccessiva burocratizzazione degli iter, attraverso azioni volte ad assicurare, verificare e promuovere l’attuazione delle misure di semplificazione già adottate”. Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, ha sottolineato: “Il nuovo Regolamento unico edilizio – fortemente voluto dagli architetti italiani – deve essere una fase importante delle politiche di RI.U.SO. per promuovere la Rigenerazione urbana sostenibile per le scuole, per il social housing e per i beni demaniali. Deve essere, quindi, un Regolamento edilizio sostenibile. In questo modo sarebbe finalmente più semplice l’introduzione del libretto degli edifici per la manutenzione, la sicurezza, l’abbattimento dei consumi energetici e la potenziale classificazione prestazionale degli immobili, fondamentale per il nostro Paese nel quale due edifici su tre sono in condizioni di degrado, la metà di questi edificata in zona sismica prima della obbligatorietà delle norme antisismiche”. Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera ha commentato: “Mi auguro che il Governo dia rapidamente seguito alla norma dello Sblocca Italia per l’individuazione di un regolamento edilizio unico valido per tutti i comuni. Uno strumento fondamentale non solo per semplificare la vita ai cittadini, ma anche per mettere a fuoco le linee di un’edilizia che guarda al futuro e che punta su risparmio energetico, sicurezza antisismica e qualità. Non ci sono dubbi infatti su quale sia la direzione da seguire: la strada per rilanciare un settore importante e che ha profondamente risentito della crisi come l’edilizia passa per la green economy e quindi per l’efficienza, la sicurezza, la rigenerazione urbana e la bellezza”. Dossier Legambiente Innovazione e semplificazione in edilizia: verso il regolamento edilizio unico Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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