Per rispettare gli impegni per il clima vietare entro il 2028 diesel e benzina

Lo rileva un Rapporto commissionato da Greenpeace all’Istituto di ricerca tedesco DLR: o si vietano i motori “fossili” entro questa data o non sarà possibile rispettare gli impegni presi con l’accordo di Parigi del 2015

Per rispettare gli impegni per il clima è necessario entro il 2028 stoppare diesel e benzina

L’Accordo di Parigi, firmato nel dicembre 2015 è giuridicamente vincolante e ha stabilito che per salvare il pianeta sia necessario mantenere l’aumento della temperatura  al di sotto dei 2° entro il 2020, preferibilmente a 1,5° rispetto ai livelli preindustriali.
Ora Greenpeace ha pubblicato i risultati dello Studio “Developmento of the car fleet in EU 28+2 to achieve the Paris Agreement target to limit global warming to 1.5°C“, commissionato all’Istituto di ricerca tedesco DLR, che rileva che se si vuole rispettare questo target è fondamentale che l’Europa vieti la vendita delle auto inquinanti, a gasolio, benzina e ibride convenzionali entro il 2028. Le prime a dover essere abolite, ben prima di tale data, sono le macchine diesel, le più inquinanti. 
 
Lo Studio inoltre specifica che è necessario che il numero delle auto circolanti alimentate da fossili diminuisca dell’80% entro il 2035. 
 
I Governi dei paesi europei, in collaborazione con le principali aziende automobilistiche, devono accelerare le propie politiche a sostegno di una mobilità sostenibile, in cui si superi il concetto di auto privata verso sistemi alternativi, quali una mobilità ciclistica o pedonale che preveda un maggiore uso dei mezzi pubblici e, in ogni caso, i veicoli privati dovranno essere elettrici, alimentati da energia rinnovabile.

 

Eliminare del tutto i motori inquinanti, oltre ad avere benefici sul clima, garantirà effetti positivi anche sula salute, è infatti in atto una vera e propria crisi sanitaria dovuta all’inquinamento atmosferico, che solo nel Vecchio Continente è responsabile di circa 400 mila morti premature l’anno. Basti pensare che secondo la Corte dei Conti dell’UE “Le sostanze patogene concentrare nell’aria che respiriamo rappresentano oggi “il più grande rischio ambientale” per la salute pubblica in Europa”. 

 

In realtà il Rapporto sottolinea che a livello europeo viene fatto ancora troppo poco per rendere più severi i tetti di emissione di gas serra per automobili e veicoli commerciali leggeri. 

 

Un altro passo fondamentale che tutti i Governi dovranno pianificare per la transizione verso un mondo 100% rinnovabile è l’adeguamento delle reti, in modo da garantire alle batterie delle auto di funzionare come sistemi di accumulo e stabilizzazione le intermittenze legate alla produzione fovovoltaica ed eolica.

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