SEU: possibile eliminazione dell’esenzione degli oneri di sistema sull’autoconsumo

L’allarme del Coordinamento Free che denuncia il nuovo attacco del Governo contro le rinnovabili

In seguito alle recenti dichiarazioni del Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, sulla probabile fine delle agevolazioni sull’autoconsumo, il coordinamento Free – Fonti rinnovabili ed efficienza energetica che raggruppa 30 associazioni del settore – in un comunicato denuncia che si tratta dell’ennesimo attacco del Governo contro le rinnovabili.

I Sistemi Efficienti di Utenza (SEU e SEESEU) sono Sistemi Semplici di Produzione e Consumo costituiti da almeno un impianto di produzione e da un’unità di consumo direttamente connessi tra loro mediante un collegamento privato senza obbligo di connessione a terzi e collegati, direttamente o indirettamente, tramite almeno un punto, alla rete pubblica.

Si parla in particolare, nell’ambito dei SEU, i sistemi efficienti di utenza e dei Sistemi di distribuzione chiusa (Sdc), della probabilità che vengano eliminate le esenzioni dai pagamenti degli oneri di sistema per la quota di energia autoconsumata.

Per quanto riguarda i Sistemi di distribuzione chiusa (Sdc), nella costruzione di nuovi grandi edifici, il coordinamento Free sottolinea che sono stati imposti una serie di vincoli che ne rendono difficile la realizzazione.

“Quella del Governo è una posizione sempre meno comprensibile alla luce della crescente competitività delle tecnologie verdi, come segnala del resto l’evoluzione del contesto internazionale. Lo scorso anno, malgrado il crollo dei prezzi del petrolio, del gas e del carbone, gli investimenti globali nelle rinnovabili sono infatti ulteriormente aumentati, arrivando a 329 miliardi di dollari. Una tendenza che è destinata peraltro a continuare, considerati gli ambiziosi obiettivi indicati alla Conferenza sul Clima di Parigi”.

“E’ possibile che proprio gli esiti della COP21 porteranno ad innalzare a marzo l’obiettivo europeo al 2030 per le rinnovabili, 27% dei consumi una percentuale che comporta che il 45-50% della domanda elettrica dell’Unione europea diventi ‘green’ fra 15 anni. L’Italia dovrà dunque riprendere la corsa delle rinnovabili, bloccata negli ultimi anni. Sul versante elettrico il maggiore contributo verrà dal fotovoltaico, che dovrà almeno triplicare l’attuale livello delle nuove installazioni di 300 MW/a, seguito poi dall’eolico. Riteniamo dunque necessario che l’Italia avvii una riflessione seria e di ampio respiro, partendo dalle indicazioni della Conferenza di Parigi, per definire una strategia climatica in grado di orientare le strategie energetiche, industriali, dei trasporti, dell’edilizia e dell’agricoltura del paese”.

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