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I dati sui consumi di energia ci dicono che in Europa il 40% dell’energia utilizzata nei centri urbani viene consumata dagli edifici, e, in ogni edificio, circa l’80% dell’energia è destinata al riscaldamento e alla produzione di acqua calda. Partendo da questo dato Assotermica e IMQ propongono la soluzione delle caldaie a condensazione per ottimizzare i consumi. Si tratta di una tecnologia molto avanzata che permette di ottenere un significativo aumento del rendimento utile rispetto ai generatori tradizionali. Un apposito scambiatore di calore condensa i prodotti della combustione recuperando parzialmente l’energia ancora presente nei fumi che, nelle caldaie tradizionali, viene solitamente dispersa nell’ambiente esterno. Si sfrutta così il calore contenuto nel vapore acqueo presente nei prodotti della combustione per trasformarlo in energia calorica, ricavandone acqua ed energia termica. I vantaggi della caldaia a condensazione Le caldaie a condensazione garantiscono un notevole risparmio energetico perché hanno un rendimento utile molto elevato e producono un minore inquinamento atmosferico, avendo la temperatura dei fumi in uscita molto più bassa rispetto alle caldaie tradizionali. Inoltre si caratterizzano per basse emissioni inquinanti: per ottimizzare il processo di combustione l’apparecchio adotta, infatti, un bruciatore a premiscelazione che permette di ridurre al minimo i consumi di gas e l’emissione di sostanze nocive. La miscela aria/gas è realizzata completamente all’interno del dispositivo ventilatore, controllato elettronicamente, che la soffia direttamente sul bruciatore. In tal modo è garantito il rapporto ottimale aria/gas. La combustione risulta oltre che efficiente anche estremamente pulita con emissioni di NOx e CO bassissime. Il loro costo è superiore del 30 – 40% rispetto alle caldaie tradizionali, ma viene ammortizzato in un arco di tempo ridotto in quanto il loro rendimento è superiore circa del 10 – 15%. Se combinate con le valvole termostatiche, l’efficienza energetica dell’impianto aumenta con un risparmio che va dal 30 al 45% in meno del gas consumato annualmente. Essendo totalmente a tenuta stagna, le caldaie a condensazione possono essere inserite in qualsiasi ambiente domestico, purché aerato o aerabile, previa installazione di un tubo di scarico dell’acqua di condensa, che può essere convogliata nella rete delle acque nere o bianche. Le caldaie a condensazione inoltre hanno costi ridotti di gestione, a patto che non venga trascurata la manutenzione dell’impianto. A questo proposito, è fondamentale il libretto di istruzioni dell’impianto, che deve essere redatto nella lingua del paese in cui la caldaia verrà venduta e che viene fornito durante l’installazione della caldaia. Il libretto deve riportare tutti i dati dell’impianto, quelli dell’installatore, le informazioni circa il regolare funzionamento della caldaia, le operazioni di verifica e controllo necessarie e le analisi di combustione effettuate. Dopo ogni controllo, chi si occupa della manutenzione è tenuto a compilare i vari moduli che dichiarano quali interventi sono stati effettuati e rilasciare la regolare ricevuta, che va conservata insieme alla documentazione relativa all’impianto. Da un punto di vista strutturale, per velocizzare il processo di sostituzione accelerata dei vecchi impianti è stata prevista espressamente in specifiche situazioni la possibilità di scaricare i fumi direttamente in facciata utilizzando condotti orizzontali di evacuazione dei prodotti della combustione di lunghezza notevolmente più ridotta rispetto alle canne fumarie a tetto. Pertanto, chi installa una caldaia a condensazione potrà avere delle deroghe rispetto all’obbligo di collegamento a camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione con sbocco sopra il tetto dell’edificio. Altro punto da non dimenticare: le moderne caldaie a condensazione sono combinabili con l’azione di un sistema solare termico per la produzione della sola acqua calda sanitaria. Questo significa poter ridurre significativamente il fabbisogno energetico complessivo anche più del 50% rispetto alle utenze di una casa già isolata secondo lo standard edilizio del 2006. Assotermica e IMQ ricordano inoltre le agevolazioni relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici introdotte dalla Finanziaria 2007. Tra gli interventi suscettibili di contributi è prevista infatti anche la sostituzione di impianti di climatizzazione tradizionali con impianti dotati di caldaie a condensazione. Gli interventi ammissibili per una detrazione d’imposta del 65% fino a un massimo di 30.000 € da ripartire in dieci quote annuali di uguale importo riguardano, oltre alla fornitura del generatore a condensazione, anche lo smontaggio e la dismissione dell’impianto esistente, la posa in opera e le prestazioni professionali ed eventuali interventi sulla rete di distribuzione, sui sistemi di trattamento dell’acqua, sui dispositivi di controllo e regolazione nonché sui sistemi di emissione. Grazie all’attività di Assotermica è stato introdotto un ulteriore incentivo, sul modello del Conto Energia, destinato alle rinnovabili termiche e ai piccoli interventi di efficienza energetica per agevolare la sostituzione degli impianti nella Pubblica Amministrazione. L’incentivo prevede un contributo fino a un massimo del 40% della spesa sostenuta, restituito in un periodo di 5 anni fino a un massimo cumulato di 2.300€ per generatori sotto i 35kW e 26.000€ per generatori di potenza superiore. Le caldaie a condensazione, sia condominiali che unifamiliari, possono inoltre ricevere i cosiddetti “certificati bianchi”, ovvero titoli di efficienza energetica che sono scambiati sul mercato con un valore economico. Tali titoli sono emessi dal Gestore del Mercato Elettrico dopo un’accurata verifica sul risparmio energetico ottenuto, condotta dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e hanno l’obiettivo di incentivare gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali. Assotermica e IMQ forniscono inoltre utili suggerimenti riguardo alla manutenzione che deve prevedere: l’esecuzione di tutte le operazioni di manutenzione necessarie per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature d’impianto; la prova biennale del rendimento di combustione per le caldaie con potenza fino a 35 kW, da effettuarsi con le apposite apparecchiature; la tenuta e l’aggiornamento del Libretto di Impianto a cura dell’impresa; la compilazione del modello H, da trasmettere al Comune o alla Provincia per l’autodichiarazione; l’impegno dell’impresa a intervenire con rapidità in caso di chiamate d’urgenza dovute a guasti improvvisi; il rilascio al cliente dopo ogni intervento di una bolla di lavoro, valida anche a fini fiscali, contenente le operazioni di manutenzione e/o le verifiche effettuate e la dichiarazione che tali interventi sono stati eseguiti a norma di regola. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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