32 miliardi di Euro dall’eolico per le casse dell’Europa

In occasione di Ewea 2012 (European Wind Energy Association), la manifestazione annuale punto di riferimento per il mondo dell'energia eolica, è stato presentato lo studio ''Green Growth'' che sottolinea i vantaggi dell'utilizzo dell'energia eolica.
Nel triennio fra il 2007 e il 2010 il contributo dell'industria eolica al prodotto interno lordo (PIL) dell'UE è cresciuto del 33%. Nel 2010 il settore ha registrato una crescita doppia rispetto a quella del PIL complessivo dell'Unione Europea, facendo confluire nelle casse di un'Europa economicamente affaticata qualcosa come 32 miliardi di Euro.
 
Ecco alcuni dei dati più significativi fra quelli contenuti nel rapporto sulla "Crescita Verde" emanato dall'EWEA:
• nel 2010, il settore dell'eolico ha contribuito al PIL dell'EU per 32 miliardi di Euro.
• Fra il 2007 e il 2010 il contributo del settore al PIL dell'UE è cresciuto del 33%. 
• Fra il 2007 e il 2010 il settore ha creato un 30% di nuovi posti di lavoro, sfiorando quota 240.000, mentre la disoccupazione all'interno dell'UE è salita del 9,6%. Si calcola che entro il 2020 gli addetti del settore eolico saranno 520.000.
• Nel 2010 il settore ha esportato merci e servizi per un valore netto di 5,7 miliardi di Euro.
• Nel 2010 il settore ha contribuito a ridurre i costi del combustibile per una cifra pari a 5,71 miliardi di Euro. 
• Il settore ha investito il 5% del proprio fatturato in R&D – il triplo rispetto alla media UE -, percentuale che nel caso dei produttori di turbine eoliche arriva a sfiorare il 10%.
 
"Quella dell'energia eolica è un'industria che contrasta la recessione perché, anno dopo anno, dà impulso all'attività economica, crea nuovi posti di lavoro e stimola le esportazioni in seno a un'Europa che combatte contro una crisi economica resa ancora più gravosa per i cittadini dalla crescente quantità di combustibile importato a costi sempre maggiori", ha dichiarato Arthouros Zervos, Presidente dell'EWEA.
 
E l'industria dell'eolica è decisa ad alzare ulteriormente il tiro: nel 2020 il suo contributo al PIL sarà quasi il triplo – se fosseuno stato dell'Unione Europea, in quell'anno si collocherebbe al 19° posto nella graduatoria dei contribuenti, prima della Slovacchia e subito dopo l'Ungheria. Stando al rapporto dell'EWEA anche i posti di lavoro legati al settore eolico sono destinati ad aumentare – di oltre il 200%, raggiungendo così quota 520.000 entro il 2020 e forse addirittura quota 795.000 nel 2030.

Tuttavia, al fine di assicurare che l'energia eolica continui ad apportare anche in futuro sempre maggiori benefici economici alla collettività, vanno rispettati alcuni presupposti: 
• quadri di riferimento stabili, a livello dei vari stati, per quanto riguarda le energie rinnovabili, e decisa implementazione, sempre a livello nazionale, dei requisiti posti per il 2020.
• Una politica energetica post-2020 con obiettivi vincolanti in rapporto alle fonti rinnovabili per il 2030.
• Una rete di distribuzione congiunta e un mercato energetico unitario a livello europeo.
• Un più ambizioso obiettivo (-30%) di riduzione dei gas serra per il 2020.
• Adeguate sovvenzioni da parte dell'UE alla ricerca sull'energia eolica.
 
"Il nuovo rapporto dell'EWEA dimostra che l'industria eolica rappresenta un significativo fattore di crescita economica e creazione di posti di lavoro in Europa", ha commentato Felix Ferlemann, CEO di Siemens Wind Power.

 

32 miliardi di Euro dall'eolico per le casse dell'Europa 1
Rapporto "Green Growth" (in inglese)

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