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I ricercatori dell’ETH Zurigo, guidati da Semih Afyon e Reinhard Nesper, hanno sviluppato un nuovo tipo di vetro che può essere utilizzato nelle batterie agli ioni di litio migliorandone la capacità di accumulo. Nella transizione verso le fonti energetiche rinnovabili, i sistemi di accumulo svolgono infatti un ruolo fondamentale per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e conservare l’energia in eccesso prodotta da turbine eoliche o impianti fotovoltaici, da utilizzare quando ce ne sia bisogno o per compensare le fluttuazioni della rete.Semih Afyon, uno degli scienziati che lavora al progetto riassume l’idea fondamentale che sta guidando la ricerca: “Ciò di cui abbiamo bisogno sono nuovi materiali capaci di aumentare la densità e la capacità di accumulo per ottenere batterie sicure, migliori e più durature”.Il nuovo tipo di vetro, composto di ossido di vanadio (V2O5) e litio-borato (LiBO2), rivestito con ossido di grafite ridotta potenzialmente è in grado di raddoppiare la capacità di accumulo delle batterie al litio. Il vanadio è un metallo di transizione con diversi stati di ossidazione, nella sua forma cristallina, permette solo alcuni cicli di ricarica ed è abbastanza instabile. I ricercatori per massimizzare la capacità hanno provato a utilizzare il vanadio come vetro piuttosto che nella sua forma cristallina, fondendolo con dei composti del borato e creando un nuovo materiale che viene poi rivestito con ossido di grafite ridotta (RGO) per aumentarne la stabilità: “Uno dei principali vantaggi del vetro vanadato-borato è che è semplice e poco costoso da fabbricare”, afferma Afyon. “Questo dovrebbe aumentare la possibilità di trovare una applicazione industriale”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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