Accogliere l’ambiente



Raramente i progetti di riqualificazione sul patrimonio edilizio esistente raggiungono risultati degni di segnalazione dal punto di vista dell’ottenimento di un’elevata classe energetica.
Lavorare sul costruito infatti spesso pone i progettisti a doversi scontrare con delle caratteristiche intrinseche all’edificio che ne limitano inevitabilmente le possibilità d’intervento, andando prima di tutto a discapito del risparmio energetico.
L’operazione svolta quindi dall’architetto Nunzio Giarratana a Verdello, su una casa bifamiliare degli anni settanta, risulta particolarmente interessante.
Si tratta infatti di una ristrutturazione mirata al recupero dei due piani esistenti dell’abitazione e al rialzo del tetto, con la bonifica della precedente copertura in cementoamianto e l’aggiunta di un altro livello, ricavando in questo modo tre appartamenti indipendenti, il tutto portando l’edificio in classe A.
L’approccio progettuale che ha visto la stretta condivisione di intenti tra architetto e committenza si è immediatamente orientata verso i concetti di eco sostenibilità, puntando a riqualificare dal punto di vista energetico l’intero stabile e non solamente l’ampliamento come previsto dalle norme di legge.
Il volume netto e squadrato, tipico delle case di quegli anni, è stato completamente rivisto dal punto di vista formale e articolato per consentire tre accessi autonomi alle singole unità immobiliari.
È stata quindi predisposta una scala esterna elicoidale coperta dal terrazzo dell’ultimo livello, un aggetto a forma triangolare sostenuto da un pilastro che funge anche da perno all’elemento di risalita e che consente di svincolarlo strutturalmente dal muro perimetrale dell’abitazione, evitando quindi ponti termici indesiderati. L’inserimento poi di un volume aggiunto costituito da due pareti che si protendono di sbieco rispetto l’orientamento generale dell’edificio, a formare anch’esse una sorta di cuspide, come lo sbalzo del terrazzo, consente di aprire quattro grandi vetrate esposte a sud e ombreggiate da tende a lamelle esterne orientabili in alluminio e tende interne tessili a rullo.
L’elemento però che caratterizza inequivocabilmente l’intervento di recupero è il sopralzo che, da un lato conferisce una valenza estremamente innovativa all’intero progetto, dall’altro contribuisce significativamente all’ottenimento di una classe di efficienza energetica così alta.
Si tratta di un volume realizzato con struttura prefabbricata con elementi in legno lamellare a ponte sui quali poggia l’orditura, il pacchetto di coibentazione in fibra di legno e il rivestimento in lastre di alluminio della Prefa che avvolgono al contempo la copertura e le pareti perimetrali di tutto il corpo aggiunto. Si tratta di lastre denominate Prefalz, verniciate in grigio chiaro col sistema a fuoco coil coating e posate con doppia aggraffatura che consente di non avere fissaggi a vista garantendo un effetto uniforme.
Il risvoltare del rivestimento metallico anche sulle superfici verticali del sopralzo ha ottimizzato la coibentazione di tutta la parte alta, creando un continuum tra muri perimetrali e copertura ed eliminando completamente le dispersioni dovute a ponti termici.
Questo solido si scompone in due porzioni, tagliato da una fenditura che lo attraversa longitudinalmente e che consente la formazione all’ultimo livello dell’ampia superficie a terrazzo, oltre a un orientamento indipendente delle due parti di copertura, rivolte una a nord e l’altra a sud.
La leggera inclinazione della falda orientata a meridione ha reso possibile inserire pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, dotati di accumulo e pannelli fotovoltaici da 9kW, totalmente integrati e pertanto invisibili dall’esterno.
La coibentazione è stata poi completata prevedendo sulle pareti esistenti un cappotto con pannelli di polistirene espanso.
I serramenti sono stati forniti dalla ditta Wolf Fenster di Naz-Sciaves (BZ) e si tratta di finestre a taglio termico in legno-alluminio, con doppio vetro (Ug 1,1 W/(m²K), composizione del vetro 4-18Ar-:4 (Ar = argon nell’intercapedine), con distanziatore in pvc, nastratura anti vento dei falsi telai e cassonetti coibentati per gli avvolgibili. Dal punto di vista impiantistico è stata inserita una caldaia centralizzata a condensazione a bassa temperatura da 32kW, per il funzionamento del riscaldamento a pavimento, l’impianto di aerazione forzata con recuperatore di calore, indipendente per ogni appartamento, l’impianto elettrico domotico.
Tutti questi interventi, compreso l’impiego di piani cottura a induzione per eliminare i fori di ventilazione in cucina, l’installazione di una cisterna di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione del giardino, dimostrano l’attenzione a trecentosessanta gradi per i principi del risparmio energetico.
Un progetto quindi che ha saputo far fronte a tutte le problematiche progettuali, di natura tecnica e compositiva, col risultato di un edificio di notevole impatto formale ad alte prestazioni.

di Vanina Sartorio Architetto, Gerenzano (VA) 



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