Casa Italiana dell’Architettura, luogo per lavorare e condividere idee e cultura



Progetto CMR celebra 25 anni di attività e apre un futuro ricco di iniziative, partendo proprio dalla costruzione di una nuova sede a Milano, con un’anima sostenibile e anche un po’ rock, progettata per assecondare le moderne esigenze di smart working.

a cura di Silvia Giacometti

Nuova sede a Milano per l'Headquarters di Progetto CMR

Indice degli argomenti:

Progetto CMR celebra 25 anni di attività e apre un futuro ricco di iniziative, partendo proprio dalla costruzione di una nuova sede nella capitale meneghina, caratterizzata da un’anima sostenibile e anche un po’ rock. Concepita per essere la “Casa Italiana dell’Architettura”, il nuovo Headquarter rappresenta il concretizzarsi dell’esperienza pluridecennale dei professionisti di Progetto CMR, riunendo in un unico luogo il know-how dello space planning, con particolare riferimento al concetto di smart working, alle buone pratiche di sostenibilità, il tutto arricchito con arredi e prodotti di design firmati della Società.

Il progetto

La nuova sede, in via Russoli 6 a Milano, sorge a sud-est della città, in una zona in forte fermento culturale tra l’Università IULM e il complesso di uffici The Sign sempre di Progetto CMR.

Completamente riqualificati – nell’area in principio sorgeva una ex area industriale – gli edifici che compongono oggi i nuovi Headquarters sono stati rinnovati sia a livello strutturale che impiantistico. Il risultato è una struttura di tre piani fuori terra e uno interrato, da un colore e diverse funzioni, una canteen al piano terra, sale riunioni e un’Academy dedicata alla formazione al piano interrato (messa a disposizione di clienti o terzi per eventi e collaborazioni), dove si trovano anche la Library, una suggestiva sala che ospita un ampio tavolo e alle pareti i materiali edili, una ricca emeroteca e i dettagli dei più importanti progetti realizzati dalla società.

Nuova sede a Milano di Progetto CMR, sostenibile e di design

Un progetto che pensa alla società moderna e in continua evoluzione, pensato per rispondere appieno al concetto moderno di “smart working”: anche se i sei semipiani sono immaginati per ospitare funzioni e attività diverse, ogni spazio è progettato per mutare in funzione degli obiettivi di lavoro.

Esempio di questa flessibilità ricercata sono le postazioni di lavoro ad altezza regolabile, che permettono riunioni in piedi o seduti; le postazioni touch down presenti a tutti i semipiani; le sedute privè insonorizzate e aree di lavoro all’esterno, in un continuo ibridarsi di spazi formali e informali per favorire comfort, dinamismo e creatività. In quest’ottica, immancabili i locker per lasciare i propri effetti personali e potersi muovere liberamente all’interno della struttura a seconda delle necessità lavorative.

Nuova sede a Milano di Progetto CMR, sostenibile e di design

“Per me è un grande onore inaugurare la nostra nuova sede, risultato di un lavoro durato sette mesi che condensa anni di ricerca e di studio. Abbiamo fortemente voluto un luogo che ci rappresentasse e che potesse raccontare con immediatezza il nostro modo di lavorare e il nostro pensiero professionale. Siamo orgogliosi di inaugurare quindi non solo la nostra nuova casa, ma la Casa Italiana dell’Architettura, un polo che vogliamo mettere a disposizione del quartiere e di altre realtà connesse con i nostri princìpi e attività, in un’ottica di sempre maggiore condivisione e scambio con il tessuto urbano”. Massimo Roj, Amministratore Delegato di Progetto CMR.

Un’architettura rock

Negli spazi della nuova sede emerge anche la passione per la musica rock e per i suoi personaggi iconici. In ogni semipiano, infatti, sono appese alle pareti le figure chiave di questo genere musicale, rappresentate in maniera stilizzata dall’artista Sergio D’Antonio, un connubio sicuramente di grande effetto tra la musica rock e l’architettura firmata da Progetto CMR.

Nuova sede a Milano di Progetto CMR, sostenibile e di design

Alle principali band sono anche dedicate le sale riunioni del piano interrato, mentre quelle dei piani fuoriterra prendono il nome di grandi architetti.

Un’architettura sostenibile

Progettata per ottenere la certificazione LEED, la nuova sede ha una particolare impronta sostenibile che si esprime attraverso differenti attività:

      • estensione della vita utile delle strutture attraverso il riuso di edificio esistente in stato di abbandono;
      • riduzione delle emissioni pari a 110 tonnellate di CO2 l’anno, equivalente alla CO2 assorbita in un anno da circa 3200 alberi ad alto fusto;
      • nessuna emissione di CO, CO2 e NOx in sito;
      • riduzione consumi acqua stimati in circa 500 m3 l’anno, pari a 1.000.000 di bottiglie da mezzo litro di acqua;
      • gestione intelligente degli impianti di ventilazione e condizionamento dell’aria e degli accessi;
      • illuminazione naturale degli spazi e gestione attraverso sensori di illuminamento della luce artificiale;
      • riduzione dei fabbisogni energetici attraverso l’integrazione di soluzioni passive (isolamento, vetri ad alte prestazioni, schermature solari);
      • selezione di materiali con alto contenuto di riciclato e certificazione EPD (Environmental Product Declaration) relativa al basso impatto ambientale;
      • finiture interne a con basse emissioni di composti organici volatili;
      • progettazione del verde interno secondo i principi della biophilia per utilizzare le capacità rigenerative della natura per il recupero dallo stress;
      • installazione di una postazione per la ricarica dei veicoli elettrici;
      • generazione in-situ di energia elettrica da fonte rinnovabile attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici.
      • promozione della biodiversità con la piantumazione di piante aromatiche native e alberi da frutto;
      • aumento della permeabilità delle superfici esterne con la realizzazione di prato armato in luogo dell’asfalto.



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