Nuova sede italiana Schüco



Le esigenze di comfort, illuminazione e qualità dell’aria, dettate sia dalle attuali normative che da abitudini ormai consolidate, portano tendenzialmente a fabbisogni energetici estremamente elevati soprattutto negli edifici costruiti prima degli anni Novanta. A questa considerazione vanno aggiunti i crescenti apporti interni dovuti all’aumentare delle apparecchiature elettriche ed elettroniche presenti negli edifici con qualsiasi destinazione d’uso.
Per contrastare questa tendenza le strade da seguire sono due: la prima riguarda una progettazione innovativa per gli edifici di nuova costruzione; la seconda, per gli edifici da riqualificare, è un‘attenta valutazione dello stato di fatto ante-operam seguita da una progettazione mirata a privilegiare gli interventi più facilmente attuabili e più vantaggiosi dal punto di vista del rapporto tra costi e benefici. È in ogni caso da adottare un modo di procedere aderente al concetto di “progettazione integrata del sistema edificioimpianto”,f
intendendo, con questa espressione, il fatto che l’efficienza dell’involucro edilizio condiziona non solo la potenzialità, ma la struttura dell’impianto di riscaldamento o climatizzazione, potendosi adottare soluzioni più semplici e quindi doppiamente vantaggiose (in termini di costo iniziale e di costo di gestione), quando l’involucro stesso sia particolarmente efficiente.
È questo concetto che porta alla “casa passiva” e al “zero energy building”.

A sostegno di questo modo di procedere si sono diffusi negli ultimi anni modelli numerici di valutazione dinamica del comportamento termico ed energetico del sistema edificioimpianto, mediante specifici software utili per valutazione e analisi di sensitività per diverse possibili soluzioni. Non va tuttavia dimenticato che anche la fase di esercizio, soprattutto per edifici di dimensioni notevoli come la sede di Schüco Italia, è molto importante; la verifica e il mantenimento delle condizioni richieste deve essere oggetto di accurati monitoraggi: gli attuali sistemi di Building Management System (BMS), con una spesa relativamente contenuta rispetto ai benefici, oltre alle azioni di regolazione e supervisione
degli impianti, possono dare le informazioni necessarie a verificare la rispondenza delle previsioni nella realtà e permettono di ottimizzare le attività manutentive ed ispettive, con una riduzione dei costi di gestione e una migliore conservazione degli impianti installati.

La nuova sede Schüco di Padova: un’occasione appropriata e un caso concreto per parlare di efficienza in architettura
Schüco, dovendo dotarsi di una nuova sede adeguata allo sviluppo della sua attività, ha voluto farne un edificio emblematico, rappresentativo delle tecnologie sviluppate e proposte dall’azienda sul mercato.
L’obiettivo non era semplice, poiché il rischio di farne un campionario in grandezza naturale era sensibile.
L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica collegati da una passerella. Il corpo di fabbrica di più recente costruzione è stato sviluppato con due zone d’uso differenti: la zona nord-ovest, ad unico volume, destinata a show room e la zona sud-ovest, che si  sviluppa su tre piani, destinata ad uso uffici e sala conferenze. L’altro corpo di fabbrica, di recente ristrutturazione, vede una zona dedicata alla ristorazione (piano terra zona sud-ovest) e le restanti zone dedicate ad uffici.
La superficie utile climatizzata del complesso edilizio di cui si tratta, servita dagli impianti centralizzati, è di circa 3.950 m2.
Sul secondo edificio si attestano i capannoni che attualmente hanno subito un intervento di ripristino limitato e non fanno capo al sistema edificio-impianto oggetto della costruzione-riqualificazione esemplare di cui si tratta ma  che è stato comunque utilizzato, data la sua ampia superficie di copertura, per l’installazione di un significativo impianto fotovoltaico. Si tratta dunque di un insieme di nuova edificazione e di riqualificazione dell’esistente che ha permesso di approfondire ambedue le casistiche menzionate con i rispettivi problemi e potenziali.
Il lavoro è stato oggetto di approfondite analisi mediante il codice di calcolo DesignBuilder, da parte di Sinergia S.p.A. sia ai fini della certificazione energetica sia per l’ottimizzazione delle soluzioni costruttive e gestionali dell’opera.

La certificazione energetica dell’edificio
L’obiettivo dell’azienda era ben oltre i requisiti minimi di legge: il risultato ottenuto è stata la certificazione energetica, per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria, nella classe  energetica “A”. Tale risultato corrisponde ad un fabbisogno annuo, in condizioni di utilizzo standardizzate, inferiore di almeno il 50% rispetto al limite di legge per le nuove edificazioni e le ristrutturazioni del tipo effettuato nell’edificio di cui si sta trattando.
Ovviamente, per ottenere tali risultati, le trasmittanze limite defi componenti trasparenti e opachi sono state ampiamente rispettate. Nell’ambito degli obiettivi di certificazione energetica è apprezzabile il risultato di riduzione del fabbisogno energetico previsto negli interventi di riqualificazione dell’edificio preesistente.

Efficienza energetica ed estetica: alcune interessanti caratteristiche del progetto
Oltre a consentire l’ingresso della luce e a permettere la visione verso l’esterno, le facciate lasciano entrare anche la radiazione termica di origine solare all’interno degli edifici.
Durante la stagione invernale questo può rappresentare un beneficio dal momento che riduce i costi di riscaldamento e introduce calore gratuito nei giorni di sole dei periodi freddi. Tuttavia, durante i mesi estivi, in assenza di un sistema per il controllo dell’irraggiamento solare, il calore proveniente dal sole diventa un carico termico sensibile da asportare per mantenere una situazione di comfort accettabile. Le superfici vetrate sono, in queste tipologie di edificio, i componenti d’involucro che più si prestano ad analisi e considerazioni. Potrebbe sembrare un’osservazione banale, considerato il settore di attività dell’Azienda, ma invece è un punto comune alla maggior parte dell’odierna edilizia, non solo del terziario, poiché anche nel settore residenziale di maggior pregio le attuali tendenze dell’architettura si esprimono con ampie superfici trasparenti.
Molto interessante, in questo edificio, è il sistema delle facciate sud-est e sudovest,  con vetrate a tutta altezza, dotate di vetrocamera ad alte prestazioni e integrato di una particolare schermatura esterna mobile costituita da microlamelle di alluminio (facciata Schüco E2 con aperture parallele PAF e schermature CTB , dettagliatamente descritta nella scheda tecnica dedicata) con una trasmittanza complessiva (vetro e profili) pari 1,5 W/(m2K).
Una delle caratteristiche più rilevanti è il fatto che il  complesso costituito da vetro e schermo esterno ha un fattore solare, misurato dall’IFT di Rosenheim, pari a 0,07 pur mantenendo un ottimo livello di luminosità interno e consentendo la visione verso l’esterno (altezza del sole 20° e fattore solare del vetro g = 0,6).
Innovativo è il sistema di controllo delle microlamelle frangisole che vengono abbassate al superamento di un valore di soglia dell’irraggiamento sulla  superficie esterna, scelto pari a 120 W/m2 durante l’estate e 200 W/m2  durante l’inverno; inoltre durante la stagione invernale lo schermo a microlamelle non viene abbassato totalmente ma lascia libero ingresso alla radiazione solare per un’altezza  di circa 70-100 cm dal pavimento, sfruttando l’energia solare senza dare abbagliamento agli utenti.
È proprio il conseguimento di fattori solari così bassi che permette di ottenere un’elevata efficienza energetica dell’edificio in regime estivo, pur in presenza di ampie superfici trasparenti: le simulazioni effettuate nella fase progettuale hanno consentito di verificare e ottimizzare i vantaggi energetici della soluzione prescelta.
La tendenza dell’architettura verso un maggior contatto tra l’ambiente interno e il mondo esterno trova in queste tecnologie uno strumento adeguato, dopo le numerose esperienze deludenti degli anni ’70 e ’80.
 
La produzione di energia da fonti rinnovabili e gli impianti dimostativi
Sulla copertura del capannone destinato a deposito è stato realizzato un impianto solare fotovoltaico costituito da 3570 pannelli per una potenzialità complessiva di 600 kWp. Si prevede che la produzione media annuale di energia elettrica possa coprire interamente il fabbisogno elettrico dell’edificio.
Sul lato sud-ovest, oltre alla facciata Schüco E2, in corrispondenza ad alcuni locali destinati a sale riunione ed uffici è stata realizzata una facciata a doppia pelle (descritta nella scheda tecnica dedicata), sulla cui superficie esterna è presente un particolare impianto fotovoltaico, con tecnologia a Silicio amorfo in film sottile, che permette di aggiungere ai serramenti di facciata un nuovo importante ruolo: contribuire alla produzione di energia da fonti rinnovabili, mantenendo la loro funzione fondamentale di aperture per l’illuminazione e la visibilità: si raggiunge così un elevato grado di integrazione nell’involucro edilizio.
La presenza degli elementi fotovoltaici, costituiti da piccoli elementi quadrati disposti a griglia, realizza un fattore di copertura della superficie vetrata pari a 80% e ciononostante permette un’ottima visibilità verso l’esterno  un’ottima diffusione della luce all’interno dell’ambiente, essendo la parete esterna completamente vetrata; d’altra parte la frazione non oscurata, pari al 20%, unitamente alle elevate prestazioni  intrinseche della vetratura realizza un fattore solare non superiore a 0,18.
È da notare che la tecnologia fotovoltaica esula dai calcoli riguardanti la certificazione energetica e dunque contribuisce a migliorare ulteriormente le prestazioni energetiche globali rispetto  all’unico requisito attualmente da rispettare per legge. La copertura  ospita anche collettori solari termici per la produzione di acqua  calda sanitaria, per  il supporto al riscaldamento e il raffrescamento mediante macchina ad assorbimento (solar cooling).
Infatti l’area  destinata e showroom e ai corsi di istruzione è climatizzata  mediante un impianto a pannelli radianti alimentato, nella stagione  estiva, dal citato refrigeratore ad assorbimento, nella stagione  invernale da una pompa di calore accoppiata al terreno. Questi impianti sono dettagliatamente descritti più oltre in questo volume.

Conclusioni
La nuova sede di Schüco Italia a Padova può essere considerata un intervento esemplare perché riassume varie tecnologie in un unico sistema edificio-impianto senza per questo manifestarsi come “campionario” di prodotti: i diversi sistemi risultano perfettamente integrati nell’edificio e nella sua funzionalità.
Come già detto in precedenza, particolarmente interessanti risultano le analisi sugli apporti solari ai fini della determinazione dei carichi termici e dei fabbisogni energetici, analisi che hanno permesso una ragionata notevole riduzione dei fabbisogni (in particolar modo in regime estivo) rispetto all’edilizia corrente e la realizzazione di un ambiente interno con elevate caratteristiche di comfort termico e visivo.
La possibilità di verificare quotidianamente, dal vivo, i comportamenti e i risultati delle tecnologie proposte consentirà all’Azienda di trarre utili indicazioni per ottimizzare l’impiego delle attuali soluzioni e sviluppare ulteriori nuovi prodotti. Questa impostazione esprime pienamente l’impegno di Schüco a indirizzare l’azienda nella direzione di uno sviluppo sostenibile nel senso più sopra menzionato.
Nel marzo 2008 Schüco, individua un fabbricato industriale da riqualificare nella zona industriale di Padova.
Lo studio B+B Associati, degli architetti trevigiani Renato Bredariol e Marco Bonariol, riceve l’incarico di elaborare in pochi giorni un progetto di fattibilità che soddisfi il programma richiesto da Schüco. L’idea, che coniuga un’architettura espressione di rigorosa ricerca compositiva con efficienza energetica, confort e sostenibilità, viene accolta con entusiasmo con due vincoli inderogabili: la data di consegna dell’immobile e il budget prefissato.

RISPARMIA ENERGIA
La nuova sede Schüco Italia integra, sia nella nuova costruzione sia nella parte ristrutturata, diverse soluzioni per i sistemi di facciata, studiate in relazione all’uso degli ambienti interni e alla loro esposizione, in una progettazione che ha tenuto conto degli aspetti tecnologici e di efficienza energetica, dell’impatto formale e della resa estetica, unitamente al comfort interno agli ambienti di lavoro.
Questi tre aspetti, considerati nella loro interazione e posti sullo stesso piano a livello progettuale, sono la chiave di volta per realizzare un’architettura veramente sostenibile, in grado di non rinunciare ad elevate performance energetiche e capace al tempo stesso di offrire ambienti gradevoli, ben illuminati ed areati, che siano fonte di benessere e stimolo alla produttività di chi vi lavora.
Un altro elemento di fondamentale importanza ai fini del contenimento del consumo energetico e dell’ottimizzazione dei sistemi applicati è l’impianto di automazione sviluppato per l’edificio, grazie al quale è possibile il controllo dell’intero involucro e di alcune zone interne. Si tratta di un impianto realizzato in modalità Bus con tecnologia Konnex (KNX/EIB ), una soluzione aperta che garantisce l’interoperabilità tra dispositivi di differenti produttori.
Cuore della gestione automatica delle schermature solari esterne è la centralina di protezione solare, in grado di gestire centralmente tutti programmi automatizzati.
Le funzioni implementate dalla centralina sono:
– gestione indipendente di 8 settori con orientamenti differenti;
– automatismo di ombreggiamento con inseguimento del sole;
– protezione della schermatura (automatismo vento, pioggia e gelo);
– programma di chiusura automatica serale; funzioni di blocco per la pulizia in sicurezza; monitoraggio del Bus KNX.

Il lungo nastro orizzontale vetrato su cui si aprono gli uffici posti sul lato Est dell’edificio ristrutturato ed ai piani superiori dei fronti Est e Sud del blocco di nuova realizzazione è un esempio di facciata Schüco E2, sistema modulare a montanti e traversi che Schüco ha studiato allo scopo di integrare in facciata elementi apribili, schermature solari ad alta efficienza energetica, pannelli fotovoltaici, moduli decentralizzati per la climatizzazione interna.
La facciata Schüco E2 si caratterizza per il suo disegno estremamente pulito, ottenuto grazie alla complanarità dell’intero sistema e all’allineamento dei telai delle finestrature alla struttura. Le componenti tecnologiche sono nascoste nei montanti della facciata, completamente automatizzata grazie ai meccanismi di azionamento nascosti e collegati ai sistemi di controllo dell’edificio.

Facciata Schüco E²
La facciata Schüco E² di Via del Progresso recepisce alcuni tra tutti gli elementi che possono essere integrati in un sistema Schüco E², ed è stata realizzata su una struttura a montanti e traversi ad elevato isolamento termico SFC85 HI.
Le finestre installate, del tipo ad apertura parallela, oltre alla gradevolezza estetica data dall’inserimento a scomparsa nella struttura della facciata presentano un’elevata efficacia sotto il profilo della ventilazione naturale degli ambienti. L’apertura a tutta altezza che si ottiene lungo l’intero perimetro degli elementi, infatti, consente l’ingresso dell’aria esterna attraverso la parte inferiore e al tempo stesso la fuoriuscita dell’aria viziata dalla parte superiore della finestra.
Il sistema comprende una schermatura solare Schüco CTB a micro-lamelle in alluminio.
Inserita a scomparsa nella zona marcapiano, la schermatura è complanare al resto del sistema. Grazie alla configurazione delle lamelle, la tenda associa ad un elevato fattore ombreggiante un ottimo grado di trasparenza anche quando è completamente abbassata, consentendo a chi si trova all’interno di fruire della vista esterna ed evitando al tempo stesso durante le ore diurne il ricorso all’illuminazione artificiale.
Il comando delle schermature e degli apribili motorizzati paralleli è collegato a una centralina meteorologica che permette di alzare ed abbassare le tende ed aprire e chiudere le aperture in automatico. Lo stesso dispositivo conosce la posizione in tempo reale della schermatura solare e grazie ad un contatto magnetico anche lo stato (aperto o chiuso) dell’apertura motorizzata. È comunque possibile effettuare i comandi anche attraverso i pulsanti tradizionali a parete collocati in ogni ufficio.
L’efficienza energetica dell’intero sistema di facciata si accompagna alla resa in termini di qualità architettonica, grazie all’estrema pulizia e semplicità del disegno, e all’ottenimento di elevati standard di benessere all’interno degli uffici.

Facciata Schüco FW60+
Una lunga facciata vetrata a nastro ad altezza variabile, realizzata con il sistema a montanti e traversi Schüco FW60+, fascia il fronte nord e il piano terreno sui fronti est e sud (in parte) della nuova palazzina, e costituisce l’involucro esterno di reception, sala riunioni, showroom involucro edilizio, showroom energie rinnovabili e passerella di collegamento tra parte ristrutturata e parte nuova del complesso.
Nell’ambiente della reception la vetrata, realizzata in vetro camera con lastra basso emissiva, presenta due altezze, circa 310 cm sul prospetto est e sul fronte nord prima dell’innesto della passerella, per alzarsi a circa 710 cm dopo la passerella stessa, andando a formare una facciata doppia suddivisa in altezza da un traverso intermedio.
Il prospetto est è corredato di tende esterne oscuranti motorizzate a rullo con cassonetti a scomparsa all’interno dell’aggetto dei piani superiori, rivestiti esternamente con pannelli in conglomerato di legno e fibra di resina.
La facciata della sala riunioni è dotata sui prospetti Nord e Sud di ante di ventilazione Tip Tronic (su sistema Schüco AWS 70 HI) e di schermature oscuranti interne, realizzate con un telo tecnico il cui lato esterno, rivestito in alluminio,
riesce a riflettere verso l’esterno parte dell’irraggiamento solare entrato attraverso il vetrocamera.
Alcune bocchette di aspirazione collocate sul lato sud a livello del controsoffitto attivano un movimento dell’aria
dal basso verso l’alto, evitando il surriscaldamento dell’intercapedine che potrebbe venire a crearsi sul quel fronte a teli abbassati.
L’intero sistema di facciata può essere gestito da pulsanti tradizionali, ma è anche attivabile da touch-screen posti in corrispondenza dell’ingresso alla sala e nel podio dei relatori, che consentono inoltre la gestione degli otto gruppi luci ad intensità variabile installati nella sala. Grazie agli stessi touch-screen è inoltre possibile comandare l’impianto audio e video e gestire la sala in maniera intuitiva attraverso scenari di lavoro preimpostati.
Lo showroom involucro edilizio, oltre alla vetrata rivolta a nord in comune con reception e showroom solare, ha un ulteriore affaccio vetrato aperto a sud, realizzato con vetro selettivo.
La struttura della passerella di collegamento è suddivisa orizzontalmente in tre fasce, di cui quelle esterne a pannelli ciechi e quella centrale realizzata in vetrocamera. Esternamente alla struttura sono state applicate pale frangisole fisse orizzontali da 300 mm, fissate in corrispondenza di ogni montante con appositi supporti integrati sulla copertina esterna.

Facciata a doppia pelle
Elemento caratterizzante la facciata sud del nuovo edificio è la facciata a doppia pelle con pianta ad U che si estende su due piani per un’altezza di circa 900 cm e sulla quale affacciano uffici al primo piano e sala del Consiglio di Amministrazione al secondo piano. Un’unica intercapedine a tutta altezza con griglie per l’ingresso e l’uscita dell’aria alla base e in sommità garantisce la ventilazione naturale.
Le pareti esterne (realizzate su sistema Schüco FW60+) sono state trattate diversamente a seconda del loro orientamento.
Sui lati corti (est e ovest) sono stati inseriti infissi apribili a sporgere realizzati con vetro sigillato strutturalmente, mentre sul fronte sud sono stati inseriti moduli fotovoltaici architettonici a film sottile amorfo.
La trasmissione luminosa garantita da questi moduli che fanno entrare il 20% di luce è pari a quella ottenuta sulla facciata Schüco E²con la schermatura solare Schüco CTB, quindi garantisce un’ottimale illuminazione naturale e al tempo stesso consente visibilità dall’interno verso l’esterno.
L’intercapedine è ispezionabile esclusivamente dall’interno,
quindi la pelle interna della doppia parete è necessariamente tutta apribile ed è stata realizzata con un doppio nastro di infissi apribili a tutta altezza Schüco AWS 70HI, con ante del tipo a sormonto con sistema ad anta ribalta Schüco Avantec.
Una schermatura solare a lamelle da 35 mm posta nell’intercapedine e collegata alla stazione meteorologica garantisce una corretta gestione in funzione dell’irraggiamento solare. Il dispositivo permette di gestire inoltre le tende interne e lo schermo per proiezioni motorizzato. La sala è anche dotata di touch screen che oltre a replicare tutti i comandi descritti, permette anche di prenotare la sala stessa e conoscerne lo stato.

PRODUCE ENERGIA
L’impianto fotovoltaico installato in copertura copre con 3570 pannelli una superficie di 4550 mq, per una potenza totale installata di 600 kWp, e comprende 17 inverter Schüco SGI 33k ad alta efficienza (97,4%).
L’installazione di pannelli di tipo monocristallino con tre modelli di celle differenti e due taglie, di potenze da 165 Wp e 170 Wp, consentirà di valutare e confrontare nel tempo le prestazioni dei vari tipi di moduli. L’impianto, interamente Schüco, dai moduli, alle strutture, agli inverter, ai cavi, è infatti monitorato in tempo reale nei principali parametri elettrici e prestazionali, e un display consente di visualizzare la produzione totale ed istantanea di energia.
Un sofisticato sistema di gestione ed elaborazione dati consente inoltre di far dialogare fra loro le varie apparecchiature come gli inverter. Ogni inverter è dotato di tre inseguitori MPP separati, che garantiscono un’elevata sicurezza d’uso e un controllo istante per istante del sistema ai fini di raggiungere il massimo rendimento.
Il dimensionamento dell’impianto è stato pensato per coprire in toto il fabbisogno energetico elettrico dell’edificio, e secondo i calcoli dei progettisti il risparmio in termini di anidride carbonica non emessa sarà di circa 500 tonnellate l’anno.
Al fine di ottenere il massimo grado di integrazione architettonica, l’installazione dell’impianto, tra i più estesi realizzati in Italia su una copertura, è stata effettuata direttamente in appoggio con un’inclinazione rispetto all’orizzontale di 6°.
Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili a servizio delle sale mostra e reception sono suddivisi in due gruppi:
– Pompa di calore geotermica Schüco HPSol 17 supportata
da un impianto solare per il riscaldamento invernale e la
produzione di acqua calda sanitaria per gli uffici dell’ala nuova durante tutto l’anno;
– Solar Cooling Schüco per la produzione di acqua refrigerata durante l’estate. I collettori solari termici a servizio del Solar cooling, durante l’inverno integrano il sistema di riscaldamento.
Un ulteriore sistema di captazione di energia solare è costituito dai vetri fotovoltaici a film sottile Schüco installati sulla facciata a doppia pelle realizzata sul fronte Sud della nuova palazzina. Questa soluzione è un’ulteriore dimostrazione di come si possa usufruire dell’alta tecnologia delle fonti rinnovabili senza rinunciare alla qualità del disegno architettonico, grazie a una progettazione integrata che tiene in debita considerazione entrambi gli aspetti e le loro interazioni.
Il risultato della completa e riuscita integrazione tra involucro edilizio e produzione di energia è un edificio che “lavora”, nel quale ogni scelta formale e tecnologica è funzionale alla resa energetica e, in seconda battuta, consente di raggiungere elevati standard di benessere all’interno degli ambienti, a vantaggio di chi in quegli ambienti vive e lavora.

Impianto geotermico con pompa di calore Schüco
Il calore necessario per la climatizzazione invernale viene
estratto dal suolo tramite una pompa di calore. In questo caso il componente principale è la pompa di calore stessa in cui il calore a bassa temperatura proveniente dal suolo è portato ad una temperatura utile per il riscaldamento degli ambienti. Il calore viene estratto dal suolo tramite 7 sonde verticali profonde 80m DN32.
La pompa di calore ha una potenzialità di 17kW, modello Schüco HPSol 17 ed è supportata da un sistema solare termico composto da 4 collettori solari termici, modello Schüco CT E 520 OF2 (10 m2 circa) specifici per questo tipo di applicazioni che, lavorando a bassa temperatura, soffrono maggiormente di formazione di condensa.
Tali collettori riscaldano un accumulo di tipo tank-in-tank nel quale la parte superiore è utilizzata per la produzione ACS, mentre la parte inferiore integra il circuito di riscaldamento. Ad impianto fermo o nel periodo estivo, i collettori solari termici sono utilizzati per trasferire parte del loro calore alle sonde, rigenerandole, e quindi al suolo stesso

Impianto Solar Cooling
Cuore del Solar Cooling, sistema di raffrescamento solare Schüco, è un chiller ad assorbimento da15kW frigoriferi Schüco LB 15; il ciclo termodinamico è operato da una soluzione LiBr- acqua, in cui quest’ultima funge da fluido refrigerante. Il calore è fornito da un impianto solare termico e una torre evaporativa espelle dal sistema il calore di scarto.
Il ciclo termodinamico opera a pressioni molto basse creando le condizioni ideali di lavoro per l’acqua, che attiva un ciclo evaporazione/condensazione simile a quello di un comune condizionatore domestico.
L’assenza di componenti meccaniche in movimento, fatta eccezione per tre piccole pompe di circolazione, rende il sistema molto silenzioso e affidabile. Una pompa del vuoto mantiene la depressione necessaria al corretto funzionamento dell’assorbitore e si attiva saltuariamente in orari programmabili.
La torre evaporativa a flusso verticale ha potenza sufficiente a smaltire il calore sottratto all’acqua refrigerata sommato al calore fornito dai 18 collettori SchücoSol U.5 DG (45 m2 circa). Questi sono di tipo piano, ma hanno prestazioni paragonabili a quelle dei più comuni tubi sottovuoto perché, grazie al vetrocamera anteriore riempito con Argon, aumentano sensibilmente le prestazioni alle temperature di lavoro richieste dall’assorbitore, riducendone le dispersioni termiche.
Il calore dei collettori è trasferito all’accumulo caldo da una stazione di scambio per grandi impianti che ne riscalda in modo indipendente la parte superiore ed inferiore, favorendo la stratificazione. Un sistema di back-up fornisce il calore per alimentare il ciclo in assenza di sole.

Moduli vetro-vetro a film sottile integrati in facciata a doppia pelle
La facciata a doppia pelle sul lato sud degli uffici farfalla rappresenta la concretizzazione del concetto Energy² di Schüco: la prima pelle è composta da infissi a taglio termico e bassa trasmittanza mentre la seconda pelle è composta da moduli fotovoltaici architettonici tipo Vetro-Vetro le cui peculiarità possono essere riassunte nei seguenti punti:
• accoppiamento con resina di sicurezza, vetri tipo float
• ogni vetro produce 120Wp, nella facciata sono presenti
un totale di 28 moduli
• 10% trasmissione luminosa
• rendimento maggiore del 15% rispetto alla tecnologia cristallina a parità di potenza e orientamento
• bassa sensibilità all’aumento di temperatura
• riduzione del fattore solare dei soli vetri del 90%, conseguente diminuzione del fabbisogno energetico per il raffrescamento estivo
A pregi diretti si aggiungono altri fattori che rendono questa tecnologia adatta anche alle applicazioni più particolari: il costo del modulo non è influenzato dalle dinamiche del mercato delle celle cristalline consentendo di avere prezzi più stabili nel tempo.
Inoltre, la linea di produzione interamente di Schüco consente una realizzazione flessibile con possibilità di variare il design e la trasparenza.

Impianto fotovoltaico in copertura
L’impianto fotovoltaico con moduli standard è composto da 3.570 moduli monocristallini organizzati in 264 stringhe e collegati a 17 inverter tipo Schüco SGI 33k per un totale di 600kWp.
La posa è stata fatta in modo tale da ottenere la totale integrazione con l’ulteriore beneficio legato alla sostituzione delle vecchie coperture in amianto.
L’ impianto consentirà di produrre circa 700.000kWh all’anno di energia pulita con conseguente risparmio in termini di emissioni di CO2.
I moduli a tecnologia monocristallino della serie Schüco SMG SMS ed SME utilizzati per questa installazione rappresentano un ottimo compromesso per ottenere una eccellente produzione di energia nella località geografica in cui si trova la nuova sede di Schüco.
Gli inverter ad alto rendimento privi di trasformatore di isolamento della serie Schüco SGI 33k hanno consentito una connessione molto rapida ed efficace di tutte le linee stringa diminuendo tempi e costi di installazione.

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SCHEDA TECNICA
Project Management
Canova s.r.l., ing. Diego Malosso, Monastier (TV)
Progetto e Direzione Lavori Strutture
Sogen s.r.l.
ing. Simone Carraro, Padova

Progetto Impianti Meccanici
Termoproject s.a.s.
per. ind. Luciano Callegaro
Mogliano Veneto (TV)
Progetto Impianti Elettrici e Speciali
Zeta Technology
per. ind. Andrea Zago
Ceggia (VE)

Prevenzione Incendi
Sicurtecno s.a.s.
ing. Fabio Rocchesso, per. ind. Vincenzo Muzi
Biancade di Roncade (TV)

Sicurezza Cantiere
geom. Manolo Dal Col
Villorba (TV)

General Contractor
CEV s.p.a., Treviso

Realizzazione Involucro Edilizio
IALC Serramenti s.r.l,
Romano D’Ezzelino (VI)

Realizzazione impianto fotovoltaico:
Maniero Elettronica
Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD)

Ente Certificatore
Sinergia Sistemi s.p.a, Bologna



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