211W29: passive house di 24 piani nel cuore di Manhattan



Il nuovo edificio di 24 piani in costruzione nel prestigioso quartiere di Manhattan soddisfa i criteri della progettazione passiva. Aria filtrata continua, finestre con triplo vetro e consumo ridotto di energia rendono il nuovo grattacielo un esempio da seguire.

a cura di Tommaso Tautonico

211W29: passive house di 24 piani nel cuore di Manhattan

La progettazione passiva non è più solo ad appannaggio delle singole case. Oramai anche gli edifici più alti vengono realizzati secondo gli standard più severi.

Ne è un esempio 211W29, il grattacielo di 24 piani ad uso misto realizzato dallo studio di architettura ZH Architects nel cuore di Manhattan che ospiterà una varietà di appartamenti che vanno dallo studio alle abitazioni con tre camere da letto.
211W29 nasce per soddisfare due requisiti ben precisi: sviluppare un edificio che rifletta la diversità di New York e fornire un nuovo standard di comfort negli appartamenti in affitto in grado di soddisfare i criteri della progettazione passiva. L’edificio offre una qualità costruttiva superiore che include aria filtrata continua, finestre con tripli vetri per ridurre il rumore della strada e un consumo energetico complessivo ridotto al minimo” dichiarano dallo studio di architettura.

211W29: passive house di 24 piani nel cuore di Manhattan

Un nuovo standard che presto potrebbe diventare un riferimento soprattutto per gli edifici più alti e complessi, dove spesso, per la quantità di situazioni da tenere sotto controllo, le tecniche di progettazione passiva sono di difficile applicazione.

211W29: 24 piani di efficienza e progettazione passiva

Chi vivrà a 211W29 – dichiarano gli architetti – avrà la fortuna di risiedere in uno degli edifici più efficienti dal punto di vista energetico della città. funzionalità e bellezza non saranno secondari agli obiettivi sostenibili” concludono.

Una delle difficoltà incontrate dagli architetti nella progettazione del grattacielo è senza dubbio la sua posizione, stretto tra due edifici. Una delle difficoltà in una situazione come questa è la costruzione del muro esterno. La tecnica standard prevede la posa di blocchi di cemento direttamente dall’interno. Ma i blocchi di cemento non hanno un elevato valore isolante.

Per raggiungerlo, occorre aumentare lo spessore del muro, ma di contro, gli architetti avrebbero dovuto rinunciare ad un po’ di spazio interno. Il problema è stato risolto utilizzando blocchi di calcestruzzo aerato autoclavati.

Si tratta di un tipo di calcestruzzo espanso con sabbia di quarzo, gesso, cemento e un po’ di polvere di alluminio, che reagisce con l’idrossido di calcio per formare bolle di idrogeno. Viene quindi tagliato in blocchi e indurito in un’autoclave piena di vapore. I blocchi sono costituiti per l’80% dall’aria (che prende il posto dell’idrogeno, che  fuoriesce naturalmente) pesando molto meno dei blocchi convenzionali. Questi blocchi hanno un elevato rating nel mondo della progettazione passiva, oltre ad essere ignifughi.

Un altro aspetto importante del grattacielo è il consumo di energia per l’aria condizionata. Per ridurre al minimo la spesa energetica e rendere l’intero edificio efficiente, gli architetti hanno pensato a finestre con triplo vetro abbinate a piccole tende da sole permanenti in metallo. Una soluzione che scherma gli appartamenti dal calore solare, impedendo l’aumento della temperatura interna, soprattutto nelle giornate più calde.

la progettazione passiva della passive house 211W29 in costruzione a Manhattan

credit img@ ZH Architects



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