Santander, il primo della Classe A



Il nuovo edificio direzionale è ubicato in una zona della prima fascia periferica di Milano, nel quartiere Famagosta.
La struttura si sviluppa su due settori distinti, quello del piano terreno, destinato ai percorsi pedonali, alle aree verdi e agli accessi ai piani superiori e quello sopraelevato, all’interno della piastra, dedicato alle funzioni produttive e terziarie.
Il progetto prevede quindi la realizzazione di una piattaforma sopraelevata di 13 metri rispetto al terreno ospitante i 3 livelli di produttivo-terziario; questa piastra volante occupa buona parte del lotto, comunque nel rispetto delle distanze dai confini e dalle sedi stradali, nonché del rapporto di copertura.
Per dare alla forma architettonica finale l’idea di un edificio solidale, le due maniche che si sviluppano lungo il fronte di via Santander e lungo il fronte dei giardini pubblici, sono state racchiuse all’interno di un unico involucro perimetrale.
Sotto la piastra, in corrispondenza dei blocchi, il progetto prevede la realizzazione di una meeting rooms sospesa, spazi esclusivi a servizio dei locali soprastanti, delle scatole vetrate fluttuanti a circa 9 metri d’altezza.
Lo spazio a livello terreno rimane invece completamente libero e diventa quindi un ambiente in cui muoversi liberamente, uno spazio esclusivo da vivere attraverso i percorsi pedonali e le aree verdi.
A differenza della serialità e della razionalità che troviamo nella distribuzione degli uffici all’interno della piattaforma, il livello terreno è stato disegnato su linee spezzate che identificano un ambiente più urbano e dinamico.
Dal punto di vista materico l’edificio è concepito come un grande volume con i solai in struttura mista (cemento-carpenteria metallica) e involucro esterno vetrato.
Il sistema di facciata prevede una pelle singola sia esternamente che sulle corti interne: la pelle esterna è organizzata con elementi a cellule strutturali.
Sul fronte nord i pannelli in vetro saranno trasparenti, mentre sul fronte sud ovest e ovest presenteranno delle schermature esterne composte da un tessuto metallico in acciaio inox a passo variabile.
L’obiettivo è quello di massimizzare lo sfruttamento dell’energia naturale della luce solare nei periodi invernali e di proteggere gli ambienti interni dal calore eccessivo dei mesi estivi, utilizzando adeguati sistemi di schermatura e specifiche permormance dei pannelli vetrati.
Sotto la piastra lo spazio risulterà completamente permeabile e libero e l’utente avrà la possibilità di percorrere gli spazi pedonali intervallati alle aree verdi.
Gli elementi di risalita ai livelli superiori saranno garantiti dai 7 corpi scale-ascensori collocati direttamente sotto le due maniche dell’edificio, realizzati in cemento armato.
Esternamente saranno rivestiti con contropareti indipendenti tinteggiate in colore grigio scuro.
Il sistema di copertura è indubbiamente uno degli elementi più importanti del progetto, costituendo un vero e proprio basamento su cui installare un adeguato pacchetto fotovoltaico capace di produrre energia sostenibile.
Le 2 maniche di produttivo-terziario verranno ricoperte con altrettanti pacchetti fotovoltaici della superficie complessiva di oltre 2.500 metri quadrati.
Il progetto prevede una piena integrazione architettonica degli elementi fotovoltaici.
La natura del progetto è tale da rendere il confine tra spazi esterni e spazi interni, al di sotto della piastra, notevolmente labile.
La superficie coperta dalla proiezione del volume delle due maniche ricopre infatti buona parte del lotto e lascia spazio fondamentalmente alla corte interna.
Sotto la piastra, invece, la superficie è trattata con una pavimentazione minerale lungo i percorsi pedonali e con una semplice sistemazione a prato con alberature nelle superfici verdi delle corti.
A differenza della disposizione razionale delle due maniche che individuano la piastra sopraelevata, la sistemazione del livello 0 è caratterizzata da linee spezzate e da leggeri dislivelli che conferiscono a questo spazio un certo grado di movimento e dinamismo.
Il progetto ha come obiettivo la minimizzazione dei consumi energetici e la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso l’integrazione di energie rinnovabili, nella maggiore misura possibile.
Le strategie bioclimatiche della proposta progettuale a scala urbana mirano a realizzare un complesso che dialoghi con il microclima locale al fine di rispondere agli obiettivi di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2, in risposta anche alle norme del D.lgs 311/2006 relativo al risparmio energetico e alla certificazione degli edifici.
L’edificio sarà certificato in classe A, secondo la certificazione Cened.



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