Tortona 33



Pensare gli uffici come luogo aperto e di condivisione

Per la ristrutturazione di Tortona33, il punto di incontro e di intesa tra il committente GfK, azienda che fornisce informazioni su mercati e consumatori, e lo studio progettista Il Prisma, è stato quello di abbandonare l’idea di un ufficio tradizionale, come luogo puramente di produzione, e abbracciare l’idea di un ufficio come luogo di scambi intellettuali, di condivisione e di relazioni, soprattutto in un’epoca storica così social come quella odierna.

Edificio Tortona33

Lo studio di architettura ha collaborato per mesi mediante workshop con i dipendenti del Gruppo GfK, per arrivare alla conclusione che l’ambiente di lavoro perfetto dovesse prevedere degli spazi customizzati e non stardardizzati, in grado di accogliere le attività dinamiche organizzative dell’azienda. Sono stati tenuti come elementi cardine l’equilibrio vita-lavoro del dipendente, la sua dimensione soggettiva e relazionale, e il valore che ogni persona lavoratrice possiede e dona nel lavoro di tutti i giorni.

Reception dell'edificio

Al termine delle indagini statistiche e dei confronti con i dipendenti, sono emerse principalmente 5 tematiche e dunque 5 forti bisogni da tradurre in ‘Smart Working’:

  • La necessità di poter usufruire di momenti di concentrazione – un tema complesso da declinare nella formula dell’open space.
  • La necessità di spazi in cui riunirsi per collaborare con i colleghi e con i manager, non solo però in occasione di riunioni programmate ma anche di meeting spontanei e brainstorming.
  • Il frequente uso del telefono da parte di alcuni team di lavoro.
  • Vivere un momento di socializzazione legato maggiormente alla pausa lavorativa.
  • Poter gestire con attenzione, ma anche personalizzazione, la propria postazione e archiviazione personale.

Sale di attesa
Frammentato, l’open space è suddiviso da diversi ambienti a supporto sia degli informal meeting sia delle riunioni programmate e più formali.

Viene, dunque, prevista sia l’attività di concentrazione sia quella più relazionale e quindi più rumorosa. Nel primo caso le aree operative sono interrotte da una serie di ambienti dove poter ritrovare la concentrazione o poter fare delle riunioni senza disturbare chi lavora alla propria scrivania. Le postazioni di lavoro sono dotate di elementi divisori per offrire maggiore varietà tra i diversi momenti di privacy e archiviazione. Sono, inoltre, intervallate da sedute informali.

Aree di meeting informali

Nel secondo caso sono state create le “chat box” e le “buzz room”.

Si tratta di ambienti semi chiudibili che permettono un livello crescente di separazione dal resto delle postazioni e utilizzabili spontaneamente per i momenti di confronto in piccoli gruppi. La scrivania non è l’unico appoggio su cui lavorare.

Sale riunioni formali

Non esiste più la divisione netta tra luoghi di lavoro, corridoi e aree break, ma uno spazio continuo in cui le attività si susseguono in sequenza generando paesaggi caratterizzati da differenti materiali e cromie.

Dopo un totale intervento di ristrutturazione “Tortona 33”, edificio per uffici risalente agli anni ’80 e ubicato nel cuore della Milano del design, è uno dei soli 16 edifici in tutta Italia ad aver ottenuto il livello più alto, il Platinum, della prestigiosa certificazione americana di sostenibilità ambientale Leed, con 87 punti su 110, nella versione Core and Shell v 2009.

La riqualificazione dell’edificio ha comportato la conservazione dei soli solai e pilastri, rinnovando tutte le componenti tecnologiche e gli interni. Tra gli obiettivi prestazionali raggiunti, la significativa riduzione dei consumi energetici e di acqua potabile, l’utilizzo negli elementi da costruzione di materiali riciclati e di provenienza regionale, il riciclo dei rifiuti da costruzione e gli elevati standard di comfort interno.



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