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L’Istat ha presentato la sesta edizione del Rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” che scatta una fotografia dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali. Il Rapporto prende in considerazione 19 macro aree che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente, alle tecnologie e all’innovazione. Per quanto riguarda l’energia emerge da una parte un calo dei consumi elettrici rispetto al 2011 del 2,4% circa, in particolare il consumo pro capite di energia elettrica risulta inferiore alla media europea, dall’altra una crescita delle fonti rinnovabili che coprono circa il 27 per cento dei consumi interni lordi di energia elettrica nel 2012 (+3,1% rispetto al 2011). Il confronto con i dati europei, aggiornati al 2011, evidenzia per l’Italia una quota del 23,6%, superiore a quella media Ue27 (20,4 per cento). L’Italia si colloca al di sotto di paesi quali la Spagna (30,2) e al di sopra di Germania, Francia e Regno Unito (rispettivamente 20,4, 12,8 e 9,2). Svezia e Austria sono i paesi europei in cui le quote di consumi di energia elettrica coperte da fonti rinnovabili sono più elevate (superiori al 50 per cento); seguono Portogallo (43,6) e Lettonia (41,9). Tra i paesi che sfruttano meno questo tipo di energia figurano invece Cipro, Lussemburgo e Ungheria, con quote inferiori al 7,0 per cento. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio nazionale delle fonti rinnovabili il Rapporto sottolinea la prevalenza dall’apporto idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica nel Mezzogiorno. Si segnala invece una sostanziale uniformità in tutta Italia nello sviluppo della produzione di energia elettrica da biomasse, mentre la Toscana è l’unica regione in Italia a produrre energia geotermica. Tra le regioni si conferma una produzione in quantità superiore alla richiesta interna in Valle d’Aosta e nelle province autonome di Bolzano e Trento. Tra le altre regioni del Nord, nel 2012, solo il Piemonte (32,8%) mostra un’incidenza della produzione di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul totale dei consumi superiore alla media nazionale, mentre è basso il dato della la Liguria (6,7%, in leggero aumento rispetto al triennio precedente). Nel Centro, alle consistenti quote della Toscana (33,4%) si contrappone il basso valore del Lazio (10,5%). Nel Mezzogiorno si segnalano, tra le regioni che presentano i valori più elevati dell’indicatore, il Molise con il 78,6 per cento e la Calabria con il 58,0 per cento. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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