Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Dispositivi smart per monitorare i consumi, gestire gli edifici in maniera ottimizzata e limitare i costi 14/03/2024
Elettrificazione del trasporto merci in Italia: per la transizione servono infrastrutture, investimenti e una volontà di sviluppo 28/03/2024
Rubinetto o bottiglia? Qualità, sicurezza e sostenibilità: guida alla scelta consapevole delle acque potabili naturali e minerali 27/03/2024
A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti: Rinnovabili e Ambiente: cos’è il Centro Ricerche Eni e cosa fa Fotovoltaico organico e concentratori solari: le rinnovabili per l’edilizia Ha quasi 80 anni di vita, ma non li dimostra il Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara. L’ultimo progetto in materia riguarda una tecnologia innovativa per fissare la CO₂ attraverso la coltivazione di microalghe. Ma in questo centro, di proprietà Eni, si mettono a punto tecnologie innovative che spaziano dal Waste to Fuel al fotovoltaico organico. Solo negli ultimi anni ha realizzato quasi 200 invenzioni proprietarie sulle energie rinnovabili, circa 600 brevetti e 800 pubblicazioni dedicati alle energie green. Rinnovabili e Ambiente: cos’è il Centro Ricerche Eni e cosa fa Il Centro Ricerche per le Energie Non Convenzionali – Istituto Eni Donegani è nato nel 1941 e lega il suo nome alla ricerca chimica applicata all’industria, prima come Montecatini e poi passato in Montedison, poi Enichem fino ad arrivare nel 2014 alla denominazione adottata: Eni DR&D Renewable Energy and Environmental R&D Center. Oggi l’ente conta su 150 tra addetti, ricercatori e tecnici e al suo interno. Come ricorda Eni, qui: “si sviluppano tecnologie che spaziano dal solare di nuova generazione ai biocarburanti, dallo storage del surplus energetico elettrico e termico alla produzione di elettricità dal moto ondoso, fino alla caratterizzazione qualitativa e quantitativa degli eventuali inquinanti presenti in terreni o falde acquifere.” Il lavoro di ricerca svolto nel centro di ricerca sulle rinnovabili fa comprendere bene cosa significhi mettere in pratica non solo la transizione energetica, ma anche gli stessi principi di economia circolare, oltre che di sostenibilità ambientale. Prendiamo a esempio i processi Waste to Fuel e Biomass to Fuel mediante cui è possibile ricavare da rifiuti organici. Da questi è possibile sintetizzare speciali polimeri fotoattivi che, stampati su pellicole nanometriche, rendono possibile la produzione di Pannelli Fotovoltaici Organici (OPV). Fotovoltaico organico e concentratori solari: le rinnovabili per l’edilizia Quest’attività di ricerca sul fotovoltaico è svolta in collaborazione con il MIT – Massachusetts Institute of Technology, il CNR e il Technical Research Center of Finland. Ha come oggetto lo sviluppo di un sistema che genera energia elettrica dal Sole, utilizzando polimeri e altri componenti organici come materiali foto-attivi. Il vantaggio di questo processo è dato dalla possibilità di impiegare come supporto una pellicola plastica molto sottile (quanto la carta da giornale) e stampabile. Rispetto all’attuale tecnologia al silicio, il vantaggio dell’OPV è rendere possibile la realizzazione di pannelli molto più leggeri e flessibili, integrabili in diversi sistemi e contesti e a costi più contenuti. “Rispetto al fotovoltaico tradizionale, inoltre, diminuiscono anche l’impatto ambientale e i costi di smaltimento”, segnala la stessa Eni. Ma soprattutto permette una flessibilità e duttilità di impiego impensabili con gli attuali pannelli fotovoltaici. Il vantaggio della tecnologia OPV è la sua potenzialità di installazione, praticamente possibile dovunque, persino su supporti gonfiabili, senza richiedere ulteriori infrastrutture. Fa parte del fotovoltaico di nuova generazione, come pure i Concentratori Solari Luminescenti (LSC) alla base della tecnologia Eni Ray Plus. Essi sono costituiti da pannelli di materiale plastico colorato che riescono a catturare la luce solare e a concentrarla ai bordi, dov’è intercettata da sottili celle fotovoltaiche e convertita in elettricità. “Il loro principale vantaggio sta nel poter produrre energia elettrica anche in condizioni di bassa luminosità e di poter essere integrati come elementi trasparenti di strutture architettoniche”, spiega la stessa società. LSC e fotovoltaico organico sono applicazioni ideali per il settore edile, in particolare per i Building Integrated PhotoVoltaics (BIPV) e cioè quella nuova concezione dell’edilizia in cui ogni edificio è elettricamente autonomo ed autosufficiente e collegato agli altri per gestire meglio scompensi locali della rete elettrica. “In questi edifici, la generazione di elettricità non avviene solo attraverso pannelli al silicio posti sul tetto degli edifici, ma anche grazie a dispositivi inseriti direttamente negli elementi strutturali: dai mattoni, alle tegole, alle finestre – riporta la stessa Eni – LSC e OPV possono essere installati anche nelle barriere antirumore”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
28/03/2024 Rinnovabili: crescita record ma non sufficiente per lo scenario 1,5°C A cura di: Raffaella Capritti Rinnovabili: nel 2023 sono stati installati nuovi impianti per 473 gigawatt ma non è una crescita ...
28/03/2024 Energia pulita: investire nelle economie emergenti può limitare il riscaldamento globale A cura di: Tommaso Tetro Solo il 15% degli investimenti totali nelle rinnovabili è destinato ai mercati emergenti. Per rispettare gli ...
27/03/2024 Plusvalenza Superbonus, su quali lavori si applica? La proposta dei notai per ridurre le tasse A cura di: Adele di Carlo La Legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto la tassazione della plusvalenza generata dalla vendita ...
26/03/2024 Italia Solare, crescono i sistemi di accumulo. Il 2023 fa registrare quasi 520 mila impianti connessi A cura di: Fabiana Valentini Il 2023 si chiude con quasi 520 mila sistemi di accumulo connessi alla rete, per il ...
25/03/2024 Bologna, arriva “Energy Park”: quando agrivoltaico e foresta urbana si incontrano A cura di: Giorgio Pirani Energy Park a Bologna: un progetto con un campo agrivoltaico da 14 MW, più una foresta ...
22/03/2024 Auto, l'Italia supera i 50mila punti di ricarica elettrica A cura di: Tommaso Tetro Punti di ricarica elettrica: secondo il nuovo rapporto di Motus-e crescita record nel 2023 di nuove ...
21/03/2024 Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo A cura di: Giorgio Pirani Emissioni gas serra legate all'agricoltura, secondo il WWF le strategie dell'UE per ridurle impattano sul cambiamento ...
20/03/2024 Per raggiungere l'obiettivo della COP28 di triplicare le rinnovabili, necessario un cambiamento di rotta A cura di: Raffaella Capritti Per raggiungere l'obiettivo fissato dalla COP28 di triplicare le rinnovabili entro 2030 dovranno essere installati in ...
19/03/2024 L’importanza della chimica per la transizione energetica e per il clima A cura di: Andrea Ballocchi La chimica è fondamentale in molteplici processi e settori, con un impatto anche in termini di ...
19/03/2024 Innovare per proteggere: come la tecnologia diventa centrale nella conservazione delle foreste A cura di: Fabiana Valentini La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...