L’edificio dei primi del ‘900 che ospitava la caserma Colombaia nei pressi del centro storico di Brescia è stato oggetto di un intervento di recupero in chiave sostenibile, ad opera del Comune, che l’ha trasformato in un immobile a impatto ambientale “nearly zero energy”. Si tratta di una palazzina con una superficie totale di 500 m2. suddivisa su 3 piani, originariamente destinata al ricovero dei piccioni viaggiatori. Oggi l’edificio è stato destinato a 9 bilocali residenziali. A ogni piano è stato previsto un bilocale per una persona e due bilocali per due persone per un totale d’insediamento di n. 15 utenti. L’edificio è classificato in classe A, secondo lo schema di certificazione energetica della Regione Lombardia. A caratterizzare il progetto dal punto di vista energetico la realizzazione di una “serra solare” sul lato posteriore del complesso che è in grado di sfruttare – grazie all’orientamento est-ovest e a un’ampia facciata a sud – gli apporti solari invernali e consentire la ventilazione naturale estiva. Si tratta di una struttura vetrata che, oltre a contenere le scale di accesso agli appartamenti, regola termicamente l’edificio attraverso la gestione dei flussi di aria calda che si creano al suo interno. File di serramenti a vasistas nella parte inferiore e superiore della struttura vetrata permettono la circolazione dell’aria. Nella stagione invernale viene favorita la captazione passiva dell’energia solare durante le ore del giorno, mentre durante le ore notturne il calore accumulato viene rilasciato all’edificio attraverso la facciata, che non ha bisogno di isolamento termico. Nella stagione estiva una serie di sistemi proteggono dal surriscaldamento: sensori termo-luminosi attivano lungo tutta la facciata “captante” tende schermanti automaticamente avvolgibili, così come in modo automatico vengono aperte le finestrature per consentire l’ingresso dell’aria fresca dal basso e la fuoriuscita di quella surriscaldata dall’alto. Durante le ore notturne anche le finestre poste sul lato opposto dell’edificio vengono aperte, in modo che l’effetto camino della serra attiri aria fresca negli appartamenti, dotati tutti di doppia esposizione. Il funzionamento della serra è regolato da un sistema “intelligente” in base al rilevamento dei dati sia meteorologici, sia interni alla serra e alle unità immobiliari. Per un anno sarà monitorato dall’Università di Trento, via internet, per rilevamenti di tipo scientifico e per eventuali correzioni. Nell’edificio è stata installata una centrale termica con pompa di calore geotermica a circuito chiuso che riscalda e raffresca, è dotata di due accumuli per la produzione rispettivamente di acqua calda sanitaria e di acqua calda necessaria al funzionamento dell’impianto di riscaldamento. Nella stagione estiva, la pompa di calore è in grado di raffrescare, grazie alla funzione “natural cooling”, con priorità alla richiesta di acqua calda sanitaria. Vi sono poi impianti autonomi di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore invernale dalla serra solare; recupero delle acque bianche per l’irrigazione dei giardini e orti di pertinenza di ogni appartamento; pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e il supporto al riscaldamento, posti sulla sommità della serra solare; pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, anch’essi installati sulla serra solare. Grazie alla domotica tutta la regolazione impiantistica all’interno delle abitazioni è interfacciata con il sistema che gestisce la serra solare. Schema sistema di ventilazione – sezione Per quanto riguarda i materiali utilizzati, il progetto ha previsto sottofondi realizzati con granulati e fibre di legno, intonaci interni in argilla ed esterni a base calce; il solaio del primo orizzontamento e le volte al piano terra sono stati mantenuti secondo la configurazione originale e consolidati, mentre gli altri due orizzontamenti sono stati demoliti e ricostruiti in legno con sezioni più idonee alla nuova destinazione d’uso. In questo ambito una rilevanza particolare assume la certificazione (in corso) da parte di Green Building Council Italia, secondo il protocollo di sostenibilità GBC HOME®, che si avvale per questo progetto del supporto di ICMQ, leader per le certificazioni e i controlli nel settore delle costruzioni, in qualità di Organismo di Verifica Accreditato di terza parte indipendente. Il sistema di valutazione del Green Building Council Italia è organizzato nelle cinque categorie ambientali proprie del sistema LEED: Sostenibilità del Sito, Gestione delle Acque, Energia e Atmosfera, Materiali e Risorse, Qualità ambientale Interna e Innovazione nella Progettazione. I livelli di certificazione sono quattro, relazionati al punteggio finale ottenuto dal progetto: base (40-49 punti), argento (50-59 punti), oro (60-79 punti), platino (da 80 punti). L’edificio ex Colombaia – che aspira al livello ORO – è uno dei primi progetti registrati e il processo di certificazione si concluderà nei prossimi mesi. 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