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A cura di:La Redazione Gas e nucleare nella tassonomia UE, ma con dei vincoli Che cos’è la tassonomia dell’UE e qual è il suo scopo Solo 278 eurodeputati, contro i 353 necessari, hanno votato a favore della risoluzione che chiedeva di escludere dalla tassonomia verde gas e nucleare, considerati dunque come attività economiche eco-sostenibili. Con 328 voti la mozione è quindi stata bocciata, a questo punto, se Parlamento e Consiglio non solleveranno obiezioni entro l’11 luglio, l’atto delegato sulla tassonomia verde, che comprende gas e nucleare, entrerà in vigore il 1° gennaio 2023. In ogni caso i Governi di Austria e Lussemburgo hanno annunciato un ricorso alla Corte di Giustizia, che le associazioni ambientaliste chiedono al nostro Governo di sostenere. Per quanto riguarda i nostri Eurodeputati, hanno votato a favore della risoluzione Verdi, Sinistra e S&D. Va detto che l’atto delegato approvato dalla Commissione prevede alcune restrizioni, limiti di tempo e requisiti di trasparenza, classificando alcune attività energetiche collegate al gas fossile e all’energia nucleare come attività di transizione a sostegno della decarbonizzazione. La mozione è stata bocciata nonostante la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile (PFS), gruppo formato da esperti indipendenti nominati dalla Commissione per dare il proprio contributo alla redazione per l’Atto per l’attuazione del regolamento sulla tassonomia si sia espressa in maniera contraria, specificando che il nucleare va escluso perché “non rispetta i criteri (previsti dall’articolo 17 del regolamento sulla tassonomia) relativi al principio sul non arrecare danni significativi all’ambiente, in particolare per quanto riguarda la gestione e lo smaltimento delle scorie radioattive”. Gli impianti a gas invece emettono molta più CO2e/kWh di quella permessa per essere definiti sostenibili e in linea con la neutralità climatica: non meno di 316 gr contro i 100 richiesti. Legambiente e Greenpeace parlano di vittoria delle lobby. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente sottolinea che si tratta di “Un duro colpo al Green Deal Europeo e ad un’ambiziosa politica climatica in linea con l’obiettivo di Parigi di 1.5°C, indispensabile per fronteggiare l’emergenza climatica. Si tratta di una scelta politica senza alcuna base scientifica, come invece richiede il regolamento sulla tassonomia”. Greenpeace in un comunicato ha annunciato che presenterà alla Commissione europea una richiesta formale di revisione interna e, in caso di esito negativo procederà con un’azione legale contro la Commissione. “È oltraggioso etichettare il gas fossile e il nucleare come “verdi” e far fluire così più denaro verso le casse che finanziano la guerra di Putin in Ucraina. Per questo continueremo opporci in tribunale. Le vergognose trattative interne alla Commissione europea influenzate dalle lobby dei combustibili fossili e del nucleare non basteranno”. L’emergenza climatica va affrontata investendo in rinnovabili ed efficienza energetica e nella realizzazione di infrastrutture capaci di difendere i territori dagli impatti climatici sempre più aggressivi. 3/2/2022 Tassonomia UE: sì alle centrali a gas e nucleari se rispettano i vincoli La Commissione Europea ha presentato un atto delegato complementare sul clima che, dopo attenta analisi, include gas e nucleare nella Tassonomia verde, seppur con alcune restrizioni, al fine di accelerare il processo di decarbonizzazione. Indice: L’atto delegato complementare sul clima è stato presentato ieri dalla Commissione e include determinate attività dei settori gas e nucleare nella lista delle attività economiche coperte dalla tassonomia dell’UE. Queste attività, inizialmente escluse dalla classifica, sono state inserite a seguito di pressioni da parte di alcuni Paesi europei. Con questa decisione si vuole accelerare il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici in Europa. A tale proposito la tassonomia dell’UE si impegna a guidare gli investimenti privati verso le attività necessarie. Mairead McGuinness, Commissaria responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “L’UE si è impegnata a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per arrivarci. Intensificare gli investimenti privati nella transizione è fondamentale per conseguire i nostri obiettivi climatici. Oggi stabiliamo condizioni rigorose per aiutare a mobilitare finanziamenti a sostegno di questa transizione grazie alla quale vogliamo abbandonare fonti più dannose di energia, come il carbone. Stiamo inoltre aumentando la trasparenza del mercato in modo che, in sede di decisione di investimento, gli investitori possano individuare facilmente le attività gasiere e nucleari.” Gas e nucleare nella tassonomia UE, ma con dei vincoli La decisione di inserire gas e nucleare nella tassonomia è stata presa tenendo conto dei pareri scientifici e dello stato attuale della tecnologia. Considerazioni che hanno spinto, quindi, la Commissione a ritenere che gli investimenti privati intrapresi nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo attivo nella transizione energetica. L’inserimento di gas e nucleare tra le attività è regolamentato da condizioni chiare e rigorose secondo cui sono ammesse nella tassonomia: attività, sia gasiere che nucleari, che contribuiscano alla transizione verso la neutralità climatica; attività nucleari che rispondano ai requisiti di sicurezza nucleare e ambientale, le cui scorie prodotte non provochino danni all’ambiente; attività gasiere che contribuiscano alla transizione dal carbone alle rinnovabili e che operino senza superare la soglia di 100g di CO2 equivalente per kilowattora. Questo limite riguarda le nuove centrali, sottoposte all’ulteriore vincolo di riconversione completa alle rinnovabili entro il 2035. Sono, poi, stabiliti obblighi di informativa specifici per le imprese che esercitano attività nei settori del gas e del nucleare. Il provvedimento è stato varato con modifiche marginali rispetto alla bozza emessa il 31 dicembre scorso e una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE sarà formalmente trasmesso ai co-legislatori per essere sottoposto a controllo. Una volta terminato il periodo di controllo, e se nessuno dei co-legislatori solleverà obiezioni, l’atto delegato complementare entrerà in vigore e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023. Che cos’è la tassonomia dell’UE e qual è il suo scopo La tassonomia verde dell’UE è un sistema di classificazione attraverso cui la Commissione Europea ha stilato un elenco di attività economiche ritenute sostenibili dal punto di vista ambientale e, quindi, idonee a “prestare aiuto” all’Europa nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica. Al fine di raggiungere tali obiettivi è necessario che queste attività incrementino gli investimenti sostenibili e per far sì che ciò accada non bastano i fondi pubblici, ma è necessario incoraggiare gli investitori privati spingendoli a farsi avanti. La tassonomia dell’UE entra in gioco, quindi, “fornendo alle imprese, agli investitori e ai responsabili politici definizioni appropriate per le quali le attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale“. In questo modo si genera sicurezza per gli investitori privati che vengono protetti dal greenwashing e indirizzato i propri investimenti verso quella fetta di mercato impegnata in attività davvero sostenibili. Il regolamento sulla tassonomia è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 22 giugno 2020 ed è entrato in vigore il 12 luglio 2020. Stabilisce le basi per la tassonomia dell’UE stabilendo 4 condizioni generali che un’attività economica deve soddisfare per poter qualificarsi come sostenibili dal punto di vista ambientale. Il regolamento sulla tassonomia Il regolamento sulla tassonomia, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 22 giugno 2020 ed entrato in vigore il 12 luglio 2020, stabilisce sei obiettivi ambientali: Mitigazione del cambiamento climatico Adattamento ai cambiamenti climatici Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine Transizione verso un’economia circolare Prevenzione e controllo dell’inquinamento Tutela e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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