Gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati dall’accordo di Parigi sul clima

Tutto il mondo esprime un grande rammarico per l’ufficializzazione dell’uscita, annunciata da Trump nel 2017, degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi. In attesa della COP26 del prossimo novembre a Glasgow, l’UNFCCC e tutti i partner continueranno a lavorare per accelerare l’azione per il clima garantire la piena attuazione dell’Accordo di Parigi.

Gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati dall'accordo di Parigi sul clima

Mercoledì 4 novembre gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati dall‘accordo di Parigi sul cambiamento climatico del 2015, una decisione annunciata originariamente dal Presidente Trump (probabilmente ex Presidente) tre anni fa.

Il Segretariato delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico, UNFCCC, in una dichiarazione congiunta rilasciata insieme a Cile, Francia, Italia e Regno Unito, ha sottolineato il suo impegno a lavorare con le parti interessate negli USA e non solo, per accelerare l’azione per il clima, in linea con un trattato storico sulla limitazione del riscaldamento globale e la riduzione delle emissioni di gas serra, che prevede di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei due gradi centigradi e limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.

Come recedere dalla COP21

L’Accordo di Parigi consente a uno Stato di abbandonarlo in qualsiasi momento dopo tre anni dalla data in cui è entrato in vigore e il recesso ha effetto un anno dopo il ricevimento della notifica ufficiale.

Gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Obama, hanno aderito all’accordo di Parigi il 3 settembre 2016. Nell’agosto 2017, l’amministrazione Trump ha formalmente notificato al Segretario generale dell’ONU la sua intenzione di ritirarsi dall’accordo.

Nella nota rilasciata l’UNFCCC e i suoi partner hanno sottolineato che la protezione del pianeta e della popolazione mondiale dalla minaccia del cambiamento climatico è la responsabilità principale di ogni paese: “La scienza è chiara: dobbiamo urgentemente intensificare l’azione e lavorare insieme per ridurre l’impatto del riscaldamento globale e per garantire un futuro più verde e più resiliente per tutti noi e il rispetto dell’Accordo di Parigi permette di raggiungere questo obiettivo”.

Va anche detto che Joe Biden, probabile neo presidente degli Stati Uniti (ma nel momento in cui scriviamo non c’è ancora alcuna certezza), in un tweet ha detto che “esattamente in 77 giorni, cioè i tempi tecnici necessari, l’amministrazione Biden rientrerà nell’accordo di Parigi sul clima”.

Vertice sull’azione per il clima

Purtroppo a causa della pandemia l’ONU ha dovuto rimandare al prossimo anno la COP26, conferenza annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, che si svolgerà a Glasgow, in Scozia, nel novembre 2021.

Nel frattempo, l’UNFCCC e i partner continueranno a sostenere una maggiore azione a favore del clima. Il prossimo 12 dicembre, esattamente a cinque anni dalla firma del trattato di Parigi da parte di oltre 190 paesi,  l’ONU ospiterà un vertice virtuale sul clima. “Sappiamo che gli impegni presi con la COP21 non sono stati rispettati a tutti i livelli e che questi impegni devono essere aumentati”. Alcune buone notizie ci sono: recentemente alcuni paesi, quali il Giappone e la Repubblica di Corea, si son dati l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica e la Cina ha annunciato lo stesso obiettivo per il 2060.

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