UE: per le energie rinnovabili necessario migliorare i programmi di spesa

Una relazione della Corte dei conti europea evidenzia che per raggiungere gli obiettivi del 2020 per le energie rinnovabili si devono utilizzare meglio i fondi

La Corte dei conti europea ha pubblicato una relazione che evidenzia la necessità di migliorare i programmi di spesa dell’UE per le energie rinnovabili affinché i fondi UE contribuiscano il più possibile al raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2020. “Gli Stati membri dell’UE si sono prefissi obiettivi ambiziosi per le energie rinnovabili che potranno essere sostenuti in maniera significativa dai fondi UE solo apportando miglioramenti alla gestione dei programmi di spesa”, ha dichiarato Ladislav Balko, il membro della Corte responsabile di questa relazione.

In particolare la Corte dei Conti ha valutato se il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, che  rappresentano le due più importanti fonti di finanziamento tra i programmi di spesa dell’UE per promuovere le energie rinnovabili, abbiano ottenuto buoni risultati e se nel periodo 2007-2013 i fondi siano stati assegnati a progetti in materia di energie rinnovabili scelti in base a priorità ben definite, e che i programmi finanziati siano stati efficaci nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’UE per il 2020 riguardanti l’energia proveniente da fonti rinnovabili.
Nel suo esame la Corte ha constatato che la maggior parte dei progetti controllati hanno prodotto le realizzazioni previste, e che erano sufficientemente maturi quando sono stati selezionati e non vi sono stati significativi ritardi nei progetti. Tuttavia la relazione invita a migliorare i programmi di spesa per renderli realmente efficaci dal punto di vista di costi e benefici, “i risultati attesi in materia di produzione energetica non sono stati sempre raggiunti o non sono stati adeguatamente misurati. L’efficienza complessiva del sostegno dei fondi della politica di coesione ai progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili è stata modesta sotto il profilo del contributo al raggiungimento degli obiettivi specifici fissati dalla UE per il 2020, in quanto l’efficienza non è stata il principio-guida nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e il valore aggiunto UE apportato dai fondi della politica di coesione è stato modesto”.

L’efficienza complessiva del sostegno dei fondi della politica di coesione ai progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili è stata modesta sotto il profilo del contributo al raggiungimento degli obiettivi specifici del 20% per la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia da raggiungere entro il 2020, sulla base della “Tabella di marcia per le energie rinnovabili” fissati dall’UE.
Per il periodo di programmazione 2007 – 2013, sono stati stanziati dai fondi UE della politica di coesione circa 4,7 miliardi di euro per l’energia da fonti rinnovabili

Gli auditor della Corte raccomandano quanto segue:

  • la Commissione deve far sì che i futuri programmi in materia di energie rinnovabili cofinanziati nell’ambito della politica di coesione siano guidati dal principio dell’efficienza, evitando anche l’effetto inerziale. I programmi devono essere basati su una corretta valutazione delle esigenze, un’attribuzione di priorità alle tecnologie più efficienti (pur non discriminando tra i settori delle energie rinnovabili) e un contributo ottimale al raggiungimento degli obiettivi per le energie rinnovabili che l’UE si è prefissa per il 2020. Devono essere stabiliti obiettivi adeguati in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili in relazione alla dotazione finanziaria, nonché criteri di selezione dei progetti con un’attenzione particolare all’efficienza dei risultati della produzione di energia (evitando una sovra-compensazione dei progetti);
  • la Commissione deve promuovere l’istituzione, da parte degli Stati membri, di quadri normativi stabili e prevedibili per le energie rinnovabili in generale, nonché rendere più snelle le procedure per l’immissione in rete dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; e
  • gli Stati membri dovrebbero elaborare ed applicare, in base ad orientamenti della Commissione, criteri minimi di efficienza adattati al contesto dei progetti. Gli Stati membri dovrebbero inoltre accrescere il valore aggiunto dei fondi della politica di coesione, migliorando l’attuazione dei progetti in materia di energie rinnovabili, nonché il monitoraggio e la valutazione, e costruendo un archivio dei dati misurati relativi ai costi di produzione di energia in tutti i settori delle energie rinnovabili.

Scarica la relazione “Il sostegno dei fondi della politica di coesione alla produzione di energia da fonti rinnovabili ha ottenuto buoni risultati?”

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